Il romanzo poliziesco: da Sherlock Holmes a Montalbano
Considerato un sottogenere letterario, il romanzo poliziesco ha sempre prodotto interessanti personaggi e intrecci ben delineati.
Storia della letteratura
Il romanzo poliziesco: da Sherlock Holmes a Montalbano
Considerato un sottogenere letterario, il romanzo poliziesco ha sempre prodotto interessanti personaggi e intrecci ben delineati.
Il giallo siciliano da Sciascia a Camilleri di Daniela Privitera
Kronomedia Edizioni e Comunicazioni, 2009 - Il giallo, per le sue caratteristiche di linguaggio, temi e ricerca, rappresenta lo strumento più adatto a descrivere le tensioni sociali e gli enigmi irrisolti della nostra società (Cit.)
Il commissario Montalbano: dai libri alla serie tv
Se un personaggio esce da un libro per incarnarsi in un attore subisce delle inevitabili trasformazioni che, nel caso di Salvo Montalbano, sono fin troppo evidenti.
Altri articoli
Il casellante di Andrea Camilleri
Dall’entrata in guerra dell’Italia allo sbarco delle truppe anglo-americane si sviluppa la complessa narrazione de "Il casellante" (Palermo, Sellerio 2008), dove Camilleri sembra voler recuperare quella poetica del “luogo” fatta di cose familiari contrapposte all’anonimato delle metropoli.
La pensione Eva di Andrea Camilleri
Ne "La pensione Eva" (Milano, Mondadori 2006), romanzo immaginario con qualche venatura realistica, Camilleri adotta una strategia compositiva in tre piani narrativi interconessi lungo il periodo che va dal fascismo allo sbarco degli americani. Nella prima parte è tratteggiata la psicologia del piccolo Nenè...
La pista di sabbia di Andrea Camilleri
L’incipit de "La pista di sabbia" (Palermo, Sellerio 2007) immerge il lettore in un’atmosfera decisamente visionaria. Il sogno non è separato dalla quotidianità e si collega con le sue vicende...
La forma dell’acqua di Andrea Camilleri
Il succoso brano d’ambiente, che fa da incipit al romanzo "La forma dell’acqua" (Palermo, Sellerio 1994), introduce il lettore in un’articolata fisionomia di Vigàta e in pagine dove per la prima volta compare Salvo Montalbano...
La stagione della caccia di Andrea Camilleri
Un forestiero, che giunge a Vigàta nel primo pomeriggio del capodanno del 1880, è il primo personaggio del romanzo "La stagione della caccia" (Palermo, Sellerio, 1992), il cui titolo ha un senso solo a lettura ultimata. Sospeso fra commedia e tragedia, il libro avvolge il lettore in un alone di mistero e gli fa sorgere una serie di interrogativi sulla vita di costui...
La pazienza del ragno di Andrea Camilleri
A Montalbano interessa stavolta giungere soltanto alla verità, con un metodo ben preciso, così esplicitato: non bisogna soltanto formulare ipotesi, occorre anche prevederne il fallimento ed è altresì importante “portarle tutte avanti nello stesso tempo, senza dare la preferenza a una, manco se si presenta come la più probabile”.
Il giro di boa di Andrea Camilleri
Ne “Il giro di boa” (Palermo, Sellerio, 2003), romanzo il cui titolo è preso dal mancato rispetto di quel segnale da parte di una barca che, sfracellandosi, sperona quella della giuria, è l’attualità a fare da sfondo alla trama.
Il corso delle cose di Andrea Camilleri
"Il corso delle cose" (Poggibonsi, Lalli 1978; Palermo, Sellerio 1998) è il primo romanzo scritto da Camilleri. Un giallo sui generis che contiene in embrione una buona parte degli ingredienti riguardanti la successiva serie del commissario Montalbano.
Le ali della sfinge di Andrea Camilleri
Ma indove erano andate a finire quelle prime matinate nelle quali, appena arrisbigliato, si sintiva attraversato da una speci di correnti di filicità pura, senza motivo?: questo l’interrogativo sui mutamenti d’umore nella personalità di Montalbano, che costituisce l’incipit de "Le ali della sfinge" (Palermo, Sellerio 2006).
La Vucciria di Andrea Camilleri, Renato Guttuso
I colori, gli odori, il vocìo non danno tregua e la gente scorre per uno strettissimo cunicolo del mercato palermitano dipinto da Guttuso. Ecco le sue parole: “E’ un quadro nero’, sembra cioè dipinto su un fondo nero. Voglio dire: a un certo punto, mentre dipingevo, mi sono accorto come tutta quella abbondanza di vita contenesse, nel fondo, un senso distruttivo. Senza che io ci pensassi o volessi, la tela esalava un sentimento di morte”.
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