1913 - L’anno prima della tempesta
- Autore: Florian Illies
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2013
In "1913. L’anno prima della tempesta" (Marsilio, 2013) l’autore ripercorre il 1913 dal primo gennaio al 31 dicembre, mettendo insieme storie, appunti, notizie, brevi flash che attraversano l’Europa dei grandi, regnanti, artisti, nobili, scrittori, musicisti, poeti, giovani sconosciuti in cerca di notorietà, modelle, filosofi.
Florian Illies, un giovane storico dell’arte tedesco, ripercorre dunque un anno, dopo il quale l’Europa affonderà nelle trincee della Prima guerra mondiale, ma nessuno sembra consapevole dell’abisso sul quale ci si sta affacciando.
Due ragazzi, Adolf Hitler e Stalin, provenienti da luoghi diversi, forse si sono incontrati a passeggio nel gelo dei giardini di Schönbrunn, in quel gennaio 1913: l’uno, pittore scartato dall’Accademia di Belle Arti, vive nel dormitorio pubblico di Vienna, vendendo i suoi brutti acquerelli; l’altro, fuggito da Mosca per ordine di Lenin, trascorrerà quattro settimane a Vienna, scrivendo il saggio “Il marxismo e la questione nazionale” che lo stesso Lenin gli ha commissionato. Può darsi che a passeggio in quelle ore sia capitato anche Josip Broz, un ventunenne spiantato donnaiolo, che più tardi prenderà il nome di Tito.
In questo freddo gennaio l’autore ci presenta anche molti dei personaggi che seguirà per tutto il corso dell’anno: Rainer Maria Rilke, Franz Kafka, Sigmund Freud, il suo nemico-avversario Jung, Oswald Spengler, Marcel Proust, Karl Kraus, Virginia Woolf, Thomas Mann. Ci annuncia anche che è stata rubata La Gioconda dal Museo del Louvre, di cui per mesi non si saprà più nulla, mentre l’erede al trono dell’Impero d’Austria-Ungheria, l’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo, aspetta invano che il vecchio Francesco Giuseppe, che regna da 75 anni, gli lasci il trono a cui aspira con la moglie Sophie, mal vista dalla Corte imperiale per la sua non appartenenza ad una famiglia reale.
Incontriamo anche James Joyce, spiantato scrittore irlandese che cerca di sopravvivere dando lezioni di inglese alla Berlitz School di Trieste anche al giovane Svevo, mentre Kafka, a Praga, scrive lettere infuocate alla giovane Felice, un’impiegata berlinese, pieno di nevosi fino alla paranoia. C’è poi la mitica Alma Mahler, vedova del grande musicista, sensuale e libera, per la quale Oskar Kokoschka nutre una passione insana: lo sposerà solo dopo che lui avrà completato il suo capolavoro, una tela enorme che ritrae la coppia nel mezzo dell’atto amoroso. Man mano che passano i mesi, ecco nuovi incontri ed episodi della vita dei personaggi più significativi di quell’epoca stravagante e fascinosa: Arthur Schnitzler in crisi coniugale e D.H.Lawrence, in fuga dall’Inghilterra con Frieda Von Richtofen, la donna che diventa la protagonista del suo maggior romanzo, “L’amante di Lady Chatterley”, Robert Musil che fa il bibliotecario ma viene congedato per acclarato disturbo mentale, cosa che gli consente di cominciare la stesura de “L’uomo senza qualità”.
Infiniti sono gli episodi grandi e piccoli che lo studioso mette in fila, con leggerezza ed ironia, tra cui le liti furibonde fra Gertrude Stein e suo fratello Leo che a Parigi hanno raccolto i quadri dei maggiori artisti del tempo: Picasso, Matisse, Braque. Incontriamo anche in una serata al Theatre des Champs-Elisées, il 29 maggio, per la prima de “Le sacre du Printemps” di Igor Stravinskij, Gabriele D’Annunzio, in fuga dai creditori, Claude Debussy e Coco Chanel, giovane modista non ancora affermata; in un palco siede Marcel Duchamp, c’è Maurice Ravel, stanno assistendo alla rumorosa prima, durante la quale l’originalità dell’opera, musica e ballo, susciterà lo scandalo nel pubblico allibito, anche se questo fiasco non impedirà a Coco Chanel di diventare presto l’amante del musicista russo.
Insomma quell’anno fatidico ci viene centellinato in mille rivoli, gossip e filosofia, arte e chiacchiere da salotto, grande storia e scampoli di miserie vissute anche dai personaggi di cui abbiamo religiosamente letto i libri, i più grandi del Novecento, o ammirato i quadri, i più rivoluzionari della storia dell’arte contemporanea: Adolf Loos, Walter Gropius, Bertolt Brecht, ancora adolescente che scrive ingenue poesie a scuola dove fonda un giornaletto; il giovanissimo Louis Armstrong che prende in mano la tromba nel riformatorio dove è rinchiuso; Charlie Chaplin che sta girando il suo primo film; Lou Andréa Salomé, donna bella e spregiudicata che si fa amare dai più grandi ingegni del tempo; Thomas Mann alle prese con l’inizio della “Montagna magica” dopo aver scandalizzato la moglie Katia che lo riconosce nel personaggio protagonista del breve romanzo “Morte a Venezia”; il compassato Gustav Von Ashenbach, irretito da un adolescente al Grand Hotel des Bains.
Tutti i personaggi presentati, noti e notissimi, sembrano soffrire un diffuso disagio mentale che serpeggia e contagia gli intellettuali più celebri, quelli che hanno scritto le pagine più significative della cultura europea. Un’epoca di grande libertà sessuale, di enorme spregiudicatezza etica, di profonda infelicità è quella che respiriamo nelle pagine del libro, che si conclude sì con il miracoloso ritrovamento della Gioconda, il quadro che diventerà un mito assoluto, ma pure con la poesia di una sconosciuta poetessa, Marie Moller, dal titolo “San Silvestro”:
"Dunque diamoci tutti da fareperché cominci bene l’anno!La vittoria della pace per augurarea chi dei conflitti ha subito il danno.Della guerra mondiale la melodiafunesta risuoni sempre più lontana.Sfumi anch’essa in armoniacome il rintocco d’una campana."
Nel suo diario al giorno 31 dicembre 1913 Arthur Schnitzler annota: “Giornata molto nervosa. Giocato alla roulette." Poi, a mezzanotte, brindisi al 1914.
1913. L’anno prima della tempesta di Florian Illies è un libro che si legge senza interruzioni, tanti sono i personaggi celebri e celeberrimi che incontriamo nella loro vita in quell’anno prima della tempesta, increduli, noi lettori moderni, che uomini così straordinari non avessero intuito verso quale disastro la politica insana delle potenze europee li avrebbe precipitati, presi come erano dalla loro irresoluta vita di artisti, per lo più sradicati da ogni problematica che non fosse legata al proprio sfrenato narcisismo.
La copertina del libro riproduce un quadro di August Macke, dal titolo emblematico, ”Passeggiata, 1913”, dai colori sfumati, dai contorni lievi, dall’atmosfera sospesa: un lui e una lei ignari e apparentemente, forse, ancora felici.
1913
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 1913 - L’anno prima della tempesta
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