Tutti ereditano qualcosa dai propri genitori - che sia il colore degli occhi, il senso dell’umorismo, oppure un talento speciale.
Tale padre tale figlio, dice il celebre detto; ma non sempre è così. A volte le combinazioni imprevedibili tra la genetica e i casi della vita danno luogo a risultati inaspettati. Non è detto infatti che il talento risieda nei geni e che sia una dote trasmissibile, di padre in figlio, come un segreto di famiglia.
Se è vero che esistono figli di scrittori che a loro volta si sono cimentati con successo nella scrittura, vi proponiamo 5 casi di figli d’arte che non hanno seguito le orme dei propri genitori scrittori, ma si sono comunque realizzati splendidamente in tutt’altro campo.
Leggete la lista e poi ponetevi questa domanda: è più famoso il padre o il figlio? Ci sarà di che stupirsi, fidatevi.
1. Ada Lovelace (figlia di Lord Byron)
Ada Lovelace, la figlia del celebre poeta inglese Lord Byron, è considerata la madre dell’informatica moderna.
La primogenita del grande poeta inglese dal padre non ereditò certo la passione per le parole.
Ada compì studi inconsueti per l’epoca, soprattutto per una donna, approfondendo l’algebra e la matematica avanzata. Studiò in particolare il calcolo dei numeri di Bernoulli che le permise di fare un’intuizione di grande valore.
L’algoritmo di Ada viene oggi riconosciuto come il primo programma informatico della storia. In un articolo, pubblicato nel 1843, Lovelace descriveva una macchina concepita come uno strumento programmabile, con incredibile lungimiranza, stava prefigurando il concetto di “intelligenza artificiale”.
2. Sergey Tolstoj (figlio di Lev Tolstoj)
Dal primogenito dell’autore di Guerra e pace tutti si aspettavano che seguisse le orme dell’illustre padre. Ma il figlio di Tolstoj, Sergei, aveva un’altra passione: la musica.
Fin dalla più tenera età Tolstoj Junior si dilettava infatti a suonare il pianoforte con la madre, Sophia Andreevna, rivelando un talento precoce. In seguito Sergei prese lezione direttamente dal grande compositore russo Taneyev. La passione per le lettere decisamente non gli scorreva nel sangue. Il giovane Tolstoj infatti si iscrisse alla facoltà di Matematica e Fisica di Mosca e, nel frattempo, continuò a prendere lezioni al conservatorio.
Divenne un celebre etnografo musicale, uno dei primi in tutta la Russia.
Nei suoi studi esplorò la musica popolare russa, ma anche il patrimonio musicale di altri Paesi, come la Spagna, la Francia e l’India. Pubblicò un famoso album di spartiti di canzoni e danze indiane da lui riadattati in una versione per pianoforte.
Ebbe un’esistenza longeva, visse sino a ottantaquattro anni, occupandosi di musica per tutta la vita.
3. Paul Gauguin (figlio di Cloves Gauguin)
Il pittore francese Paul Gauguin nacque in una famiglia votata all’arte. Era figlio del giornalista e scrittore Clovis Gauguin e di Aline Marie Chazal. La madre di Gauguin era a sua volta figlia di André Chazal, celebre incisore, e di Flora Tristàn, una scrittrice peruviana, fervente femminista e socialista.
Un’incredibile storia dinastica che portò alla nascita di una delle personalità artistiche più creative e conturbanti, uno dei maggiori interpreti del post-impressionismo.
Il padre di Paul, Clovis Gauguin, era un giornalista al servizio della rivista Le National animato da un credo repubblicano che gli costò numerosi attriti con il governo di Napoleone III. Clovis morì durante un viaggio in piroscafo il 30 ottobre 1849. Paul Gauguin rimase orfano di entrambi i genitori in giovane età. Si avvicinò al mondo delle belle arti grazie all’ex compagno della madre, Gustave Arosa, che esercitò sulla sua giovane mente plasmabile una notevole influenza portandolo a diventare il grande artista che oggi tutti noi conosciamo.
4. Rodrigo Garcia (figlio di Gabriel Garcia Marquez)
Il figlio dello scrittore latinoamericano più amato, il premio Nobel Gabriel Garcia Marquez, ha deciso di dedicarsi a tutt’altra arte: il cinema. Tramite questa nuova forma espressiva Rodrigo Garcia ha ottenuto risultati sorprendenti, visionari come quelli del suo celebre padre.
Laureato in Storia Medievale e con un diploma presso l’American Film Istitute, Rodrigo ha deciso di dedicarsi completamente alla cinematografia.
Tra i suoi maggiori successi ricordiamo: Le cose che so di lei, Nine Lives, Six Feet Under e Albert Nobbs, pellicole vincitrici di numerosi premi internazionali.
Rodrigo Garcia non ha mai portato sul grande schermo le opere paterne, come in una forma di rinomato rispetto per un’arte che considera intoccabile e destinata a un’altra forma espressiva. Il pubblico, tuttavia, non ha mai smesso di sperare. A ogni Festival il regista si sente rivolgere sempre la stessa domanda: “A quando un nuovo adattamento cinematografico dell’Amore ai tempi del colera?”. Certo non deve essere facile convivere con un simile ingombrante fantasma.
5. Sophie Auster (figlia di Paul Auster)
Giungendo alla più stretta contemporaneità non possiamo non nominare il caso di Sophie Auster (classe 1987), figlia dell’acclamato scrittore statunitense Paul Auster e della scrittrice e poetessa Siri Hustvedt.
La giovane Sophie sembrava destinata alle lettere, passione di famiglia, ma evidentemente la genetica a volte salta una generazione, oppure segue strade imprevedibili che non ci è dato conoscere. Sophie Auster ha infatti deciso di dedicarsi alla musica e alla recitazione.
Nel 2004 ha debuttato nel mondo della musica con l’album Sophie Auster, in cui interpreta poesie di Robert Desnos, Guillaume Apollinaire, Paul Éluard, Tristan Tzara e del padre. Oggi è una cantante nota nel panorama statunitense e ha recitato anche in svariate pellicole cinematografiche.
In recenti interviste la giovane Sophie ha dichiarato di aver sempre avvertito sulle spalle “il peso della propria famiglia” ma di essere determinata a comporre album che riflettano la sua personalità e non quella “letteraria” dei genitori. Nel suo ultimo album Next Time (2019) Sophie Auster rivendica la necessità raccontarsi con “Parole che siano obbligatoriamente mie”.
Nel suo caso non si trattava di sfuggire solo alle presenze ingombranti dei genitori, ma anche alle loro penne.
Dice un noto detto: “Non ti innamorare mai di uno scrittore perché potresti finire in un libro”, ma potremmo aggiungere che anche essere figli di uno scrittore non dev’essere impresa facile. Si rischia di sfuggire al fantasma della letteratura per tutta la vita, proprio come ai flash impudenti dei paparazzi.
Questi figli d’arte che nuotano controcorrente in cerca della propria strada ne sono la prova provata.
Ciascuno di loro comunque a suo modo ha rivendicato un talento straordinario per il quale è necessaria una scintilla ispiratrice. Chissà che quella “scintilla” non sia ereditaria, ma di certo non saremo noi a svelarne il segreto...
Conoscevate queste storie? Vi vengono in mente altri esempi di figli di scrittori che non hanno seguito le orme letterarie dei loro genitori?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 5 figli di scrittori diventati famosi senza seguire le orme dei genitori
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