99 Haiku metropolitani
- Autore: Claudio Grisancich
- Categoria: Poesia
- Anno di pubblicazione: 2013
Claudio Grisancich ci regala 99 Haiku metropolitani (Fuorilinea, 2013), un libro che è un gioiellino, e il diminutivo usato ne accresce grazia e valore.
In questa raccolta, il poeta sposta l’accento della contemplazione haiku, rivolta in prevalenza alla natura, per focalizzarla sui nostri tormentati giorni, pur conservando la metrica classica tipica della composizione giapponese (tre versi brevi rispettivamente di 5, 7 e 5 sillabe) e in molti componimenti i colori intensamente lirici e impressionistici a cui l’haiku ci abitua e seduce, come:
"Mite il giglio /l’aria tutta profuma /il suo candore"
"Fresca conchiglia /dentro senti il mare, /voce del mondo".
Quadro metropolitano dunque, dove la metafora della città ben rappresenta molti fattori conturbanti, dolorosi, su cui lo sguardo del poeta si ferma con verità e tremore:
"Parti per sempre /un lavoro lontano /ci dici addio!"
"Ceni da solo /nella grande cucina /quanto sconforto"
"Chi t’amministra /sovente ti deruba /ma tu caccialo!"
"Hai la famiglia /tutti da mantenere /e ti licenziano"
"Farai di meglio /comprandoti un mitra /ammazzatutti".
Sono parole che dicono la solitudine esistenziale, ben più feroce oggi, nell’epoca della totale (dis)informazione; dicono la fatica di vivere e perfino di mangiare ogni giorno per troppi, in una società creduta opulenta, e ancora la corruzione e il degrado morale, con voce limpida. Sono piccoli graffi e unghiate inattese. Come un gatto chiaroveggente.
Grisancich onora la funzione fondamentale del poeta, voce dell’anima collettiva e suo interprete, senza cadere nella trappola didascalica, con un equilibrio che il rigore dell’haiku impone. Le sillabe contate non consentono sbavature.
Eppure qui e là, tra tanti versi dedicati all’epos, troviamo la delicatezza di moti intimi, vita interiore minima, tanto essenziale al respiro della coscienza.
Mi piace avvicinare il libro all’immagine di un roseto, dove piccoli fiori in boccio resistono piantati nelle aiuole ai bordi delle strade metropolitane. Resistono all’inquinamento delle macchine, sorridono nonostante la loro vita in cattività. Vedi:
"Suona la banda /animata è la piazza /che batticuore".
Miracolo della poesia. Notevoli poi gli haiku in chiusura:
"Buio silenzio /che bidone l’aldilà /torni indietro?"
"Incitamenti /sangue quasi soffochi /bello nascere!"
Per chi è avvezzo alla visione orientale e alla filosofia zen, come non intuire un accenno alla reincarnazione possibile? Non so se l’autore l’abbia voluto, è possibile di no, ma il pensiero più autentico viaggia attraverso canali inconsci che di noi svelano desideri e aneliti a noi stessi ancora celati. Scacco alla morte: tutto diventa eternità.
99 Haiku metropolitani è una lettura che lascia il segno, pillole di saggezza e vicinanza di cuore. Da Trieste l’oriente è più vicino.
99 haiku metropolitani
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