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Gente che bussa alla porta Copertina flessibile – 1 settembre 1992

3,5 3,5 su 5 stelle 11 voti

Dettagli prodotto

  • Editore ‏ : ‎ Bompiani (1 settembre 1992)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 336 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8845218422
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8845218422
  • Recensioni dei clienti:
    3,5 3,5 su 5 stelle 11 voti

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Patricia Highsmith
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Recensioni clienti

3,5 su 5 stelle
3,5 su 5
11 valutazioni globali
Un viaggio oscuro nel fanatismo religioso
4 Stelle
Un viaggio oscuro nel fanatismo religioso
"Gente che bussa alla porta", di Patricia Highsmith, è un romanzo di narrativa psicologica contemporanea. Ambientato in Indiana, nella piccola cittadina di Chalmestron, narra della vita quotidiana di una famiglia della middle class wasp, governata dalla rigida morale paterna che sfocia nel fanatismo, negli obblighi sociali, nelle vendette, nella presenza soffocanti di chi bussa alla porta per far conoscere Dio pur essendo loro stessi i primi a disattenderne il verbo e gli insegnamenti etici.La scrittura è asciutta, diretta, cruda. Cinica. Cattiva, a tratti, soprattutto quando Arthur, il nostro protagonista, si prende carico di essere il transfert dei pensieri dell'autrice, che con la sua penna spietata denuncia le assurdità e le contraddizioni, l'ipocrisia e la ferocia dell'estremismo religioso. Perché è questo ciò che tratta il libro: quanto la religione possa unire persone esterne e allontanare membri della stessa famiglia, creando conflitti irrisolvibili, muri invalicabili.I personaggi funzionano bene, mi sento di dire pure troppo. In alcuni punti, ho provato una repulsione tale per certuni individui che ho rischiato di strappare le pagine per via dei loro atteggiamenti odiosi. Atteggiamenti che, purtroppo, non sono solo pura finzione, ma che negli USA sono tutt'oggi in voga in numerose comunità, seppur caratterizzate da credi ben diversi tra loro.L'epilogo forse è scontato, ma credo sia anche l'unica chiusura possibile. L'ho trovato coerente, giusto, capace di chiudere il cerchio nella maniera più logica.Mi è piaciuto, e molto. Mi è piaciuto perché sono riuscita a infuriarmi come poche altre volte, ma anche perché ho empatizzato profondamente col protagonista, che tanto mi ricorda una persona carissima, anch'essa costretta a combattere contro i dettami di una religione castrante. Mi è piaciuto perché ti fa credere che, se tieni duro, riesci a superare tutto.Consigliatissimo.
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Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 24 agosto 2023
"Gente che bussa alla porta", di Patricia Highsmith, è un romanzo di narrativa psicologica contemporanea. Ambientato in Indiana, nella piccola cittadina di Chalmestron, narra della vita quotidiana di una famiglia della middle class wasp, governata dalla rigida morale paterna che sfocia nel fanatismo, negli obblighi sociali, nelle vendette, nella presenza soffocanti di chi bussa alla porta per far conoscere Dio pur essendo loro stessi i primi a disattenderne il verbo e gli insegnamenti etici.
La scrittura è asciutta, diretta, cruda. Cinica. Cattiva, a tratti, soprattutto quando Arthur, il nostro protagonista, si prende carico di essere il transfert dei pensieri dell'autrice, che con la sua penna spietata denuncia le assurdità e le contraddizioni, l'ipocrisia e la ferocia dell'estremismo religioso. Perché è questo ciò che tratta il libro: quanto la religione possa unire persone esterne e allontanare membri della stessa famiglia, creando conflitti irrisolvibili, muri invalicabili.
I personaggi funzionano bene, mi sento di dire pure troppo. In alcuni punti, ho provato una repulsione tale per certuni individui che ho rischiato di strappare le pagine per via dei loro atteggiamenti odiosi. Atteggiamenti che, purtroppo, non sono solo pura finzione, ma che negli USA sono tutt'oggi in voga in numerose comunità, seppur caratterizzate da credi ben diversi tra loro.
L'epilogo forse è scontato, ma credo sia anche l'unica chiusura possibile. L'ho trovato coerente, giusto, capace di chiudere il cerchio nella maniera più logica.
Mi è piaciuto, e molto. Mi è piaciuto perché sono riuscita a infuriarmi come poche altre volte, ma anche perché ho empatizzato profondamente col protagonista, che tanto mi ricorda una persona carissima, anch'essa costretta a combattere contro i dettami di una religione castrante. Mi è piaciuto perché ti fa credere che, se tieni duro, riesci a superare tutto.
Consigliatissimo.
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4,0 su 5 stelle Un viaggio oscuro nel fanatismo religioso
Recensito in Italia il 24 agosto 2023
"Gente che bussa alla porta", di Patricia Highsmith, è un romanzo di narrativa psicologica contemporanea. Ambientato in Indiana, nella piccola cittadina di Chalmestron, narra della vita quotidiana di una famiglia della middle class wasp, governata dalla rigida morale paterna che sfocia nel fanatismo, negli obblighi sociali, nelle vendette, nella presenza soffocanti di chi bussa alla porta per far conoscere Dio pur essendo loro stessi i primi a disattenderne il verbo e gli insegnamenti etici.
La scrittura è asciutta, diretta, cruda. Cinica. Cattiva, a tratti, soprattutto quando Arthur, il nostro protagonista, si prende carico di essere il transfert dei pensieri dell'autrice, che con la sua penna spietata denuncia le assurdità e le contraddizioni, l'ipocrisia e la ferocia dell'estremismo religioso. Perché è questo ciò che tratta il libro: quanto la religione possa unire persone esterne e allontanare membri della stessa famiglia, creando conflitti irrisolvibili, muri invalicabili.
I personaggi funzionano bene, mi sento di dire pure troppo. In alcuni punti, ho provato una repulsione tale per certuni individui che ho rischiato di strappare le pagine per via dei loro atteggiamenti odiosi. Atteggiamenti che, purtroppo, non sono solo pura finzione, ma che negli USA sono tutt'oggi in voga in numerose comunità, seppur caratterizzate da credi ben diversi tra loro.
L'epilogo forse è scontato, ma credo sia anche l'unica chiusura possibile. L'ho trovato coerente, giusto, capace di chiudere il cerchio nella maniera più logica.
Mi è piaciuto, e molto. Mi è piaciuto perché sono riuscita a infuriarmi come poche altre volte, ma anche perché ho empatizzato profondamente col protagonista, che tanto mi ricorda una persona carissima, anch'essa costretta a combattere contro i dettami di una religione castrante. Mi è piaciuto perché ti fa credere che, se tieni duro, riesci a superare tutto.
Consigliatissimo.
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Recensito in Italia il 23 aprile 2016
Scrittrice molto interessante. Le vicende narrate sono entusiasmanti, la suspence ottima. Bello da leggere dall'inizio alla fine. Lo consiglierei a tutti.
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Recensito in Italia il 16 maggio 2014
racconta in modo semplice e accattivante la vita di tutti i giorni che si trasforma in follia come se questo fosse il normale epilogo della realta'.
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Recensito in Italia il 28 luglio 2014
Tanta tensione calata in una quotidianità all'apparenza normale ma che pian pian si distorce tramutandosi in incubo.
La Highsmith è una maestra in questo.
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