Leonardo Sciascia
L’Affaire Moro
E’ un libro in tre parti: la prima contiene alcune delle 95 lettere scritte da Aldo Moro durante i giorni della prigionia ed una analisi politica, storica e psicologica del caso; la seconda è una cronologia degli eventi accaduti dal 16 marzo al 9 maggio 1978; l’ultima riporta la relazione di minoranza – assoluta minoranza – che il deputato Sciascia presentò nel 1982 alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla strage di Via Fani.
”Come sempre – dice Pasolini – solo nella lingua ci sono avuti dei sintomi”, sintomi che – scrive Sciascia - non sono mai stati colti nelle lettere di Aldo Moro, per pigrizia, cattiva fede, o perché il “Moro prigioniero” era diventato agli occhi dei più un altro uomo incapace di immolarsi sull’altare della patria, come sostenne Arbasino. Ma Aldo Moro non era un cretino, aveva compreso sin da subito quale sarebbe stato il suo destino e cercò con tutte le sue forze di liberarsi da quel “dominio pieno ed incontrollato”, sperando in una trattativa che desse tempo alle forze di polizia di trovarlo e liberarlo. Furono impiegati più di 4000 uomini per la ricerca del Presidente della DC, eppure quando arrivarono nello stabile di Via Gradoli – covo delle BR ma di proprietà dei servizi segreti – i funzionari della Polizia, davanti ad una porta chiusa, si accontentarono delle rassicurazioni dei coinquilini. Non è l’unica incongruenza dell’intera storia, ma è quella che più delle altre rende ragione a chi ha sempre sostenuto che la sentenza di morte per Moro fu emessa sin dal principio, sin dal giorno del sequestro. La cronologia dei 55 giorni ci ricorda i numerosi agguati ad opera delle BR e di gruppi di estrema sinistra, azioni di guerriglia che resero impossibile qualsiasi trattiva per la liberazione di Aldo Moro.
In una scrittura intelligente e colta, con “piglio pasoliniano”, Sciascia ci racconta la tragedia di un uomo e di un Paese che ha segnato per sempre le nostre storie di “cittadini incivili”. Mai più, dopo di allora, lo Stato Italiano è stato così severo, così poco indulgente, nei confronti di un politico della levatura di Moro, definito “statista” solo il giorno dopo il sequestro. Ecco un altro “sintomo della lingua” che ha inciso patologicamente sull’intera vicenda umana e politica di un uomo costretto ad immolarsi, per un imprecisato bene comune, sull’altare della patria.
Rileggere il libro di Sciascia a distanza di 40 anni dà il senso della misura di un Paese che la misura l’ha oltrepassata appunto 40 anni or sono.
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Carla
Great book if one is interested in what really happened during the kidnapping.
Recensito nel Regno Unito il 12 luglio 2019Experienced Audiophile
At last, republished in Italian
Recensito negli Stati Uniti il 29 novembre 2013