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La banda Sacco (La memoria Vol. 939) Formato Kindle

4,2 4,2 su 5 stelle 179 voti

«Penso che il caso sia unico nella storia giudiziaria italiana pur così pesante di capitoli sciagurati» (Umberto Terracini).
Raffadali, provincia di Agrigento, anni Venti del Novecento. I fratelli Sacco sono uomini liberi, di idee socialiste, hanno il senso dello Stato, si sono fatti da sé seguendo l’esempio del padre Luigi che li ha allevati nella cultura del lavoro e del rispetto degli altri. La vita cambia quando una mattina il capofamiglia riceve una lettera anonima, poi un’altra, poi subisce un tentativo di furto. Luigi Sacco denunzia le richieste estortive ai carabinieri, che però si trovano disorientati: nessuno in paese ha mai osato denunziare la mafia. Da quel momento i Sacco dovranno difendersi. Dalla mafia e dalle forze dell’ordine, dai paesani complici, dai traditori, dai maggiorenti del paese tra tentativi di omicidio, accuse false, testimonianze bugiarde.
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Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B00FSDDQSW
  • Editore ‏ : ‎ Sellerio Editore (17 ottobre 2013)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 434 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 186 pagine
  • Recensioni dei clienti:
    4,2 4,2 su 5 stelle 179 voti

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Andrea Camilleri
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Recensioni clienti

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4,2 su 5
179 valutazioni globali

Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 1 febbraio 2014
...narrata dalla matita di un grande come A.Camilleri grazie agli appunti di uno dei personaggi del libro.
Si tratta della storia di una famiglia perbene e grandi lavoratori di Raffadali(AG)(Il patriarca Luigi e i figli Vincenzo,Salvatore,Giovanni, Girolamo,Filomena e Alfonso) di cui soprattutto il padre era un abilissimo innestatore di alberi di pistacchio,lavoro non alla portata di tutti,che per la prima volta nel 1920(circa) ebbero "l'interessamento" della mafia che chiedeva il pizzo e a cui si sono fermamente ribellati pagando a caro prezzo questo rifiuto.
Complice anche una giustizia, allora non degna di questo nome e dell'impotenza delle forze dell'ordine di allora che si attenevano a leggi inadeguate, questa famiglia sopportò tutte le angherie dei malavitosi, compreso il carcere.
Non essendo ne ladri, ne malavitosi vennero appositamente definiti "banda" dall'allora Prefetto Mori per avere un pretesto "legale" per incarcerarli.
Tutto cio' era scusa per combattere le loro idee socialiste in un'epoca in cui il fascismo regnava in Italia.
Era e rimarrà nelle idee e nei ricordi dei Raffadalesi una famiglia onesta di gran faticatori delle terre che per un periodo avevano fotrtemente sminuito il potere della mafia.

da leggere assolutamente!
4 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 1 dicembre 2018
Raffadali, provincia di Agrigento, anni Venti del Novecento. I fratelli Sacco sono passati dalla miseria nera a una vita dignitosa di contadini. Sono uomini liberi, socialisti, hanno il senso dello Stato, si sono fatti da sé, allevati dal padre nella cultura del lavoro e del rispetto degli altri e che ha costruito la sua fortuna con l’arte di innestare i pistacchi. La vita cambia quando una mattina il capofamiglia riceve una lettera anonima, poi un’altra, poi subisce un tentativo di furto. Luigi Sacco non ha esitazioni e denunzia le richieste estorsive ai carabinieri: nessuno in paese ha mai osato denunziare la mafia, tutti preferiscono accettare e tacere. Da quel momento i Sacco dovranno difendersi. Dalla mafia e dalle forze dell’ordine, dai paesani complici, dai traditori, dai maggiorenti del paese tra tentativi di omicidio, accuse false, testimonianze bugiarde. Osteggiati dai carabinieri che li privano del porto d’armi e non li difendono, i fratelli Sacco diventano latitanti. Fronteggiano la mafia mostrando un coraggio e una coscienza civile straordinari per quegli anni, liberando di fatto Raffadali dall’oppressione mafiosa. Poi arriva Mori, il fascismo vuole battere Cosa Nostra, a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo. Ma perché dare la caccia ai Sacco che non solo non sono stati mai mafiosi, ma anzi ne sono vittime e proprio alla mafia hanno dichiarato guerra? Ecco allora che per giustificare la gigantesca, spietata caccia all’uomo che Mori scatena, i fratelli Sacco devono diventare una vera e propria banda: tutti i familiari vengono arrestati. Poi tocca ai fratelli che circondati da duecento carabinieri vengono feriti, arrestati, torturati. Condannati all'ergastolo Vanni, Salvatore e Alfonso, girano tutte le carceri. Caduto il fascismo i Sacco non ottengono la revisione del processo e passeranno ancora decenni prima di ottenere la grazia.
Interessante, che colpisce perché l'autore ci guida nella evoluzione della crescente disperazione di uomini onesti, nella loro credere in un mondo migliore. Da leggere
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Recensito in Italia il 13 agosto 2023
Bello come tutti quelli di Camilleri.
Recensito in Italia il 7 febbraio 2014
Avrei preferito fosse stato scritto in Italiano!!! Ho fatto fatica a non perdere il filo durante la lettura perché distratto dal dover capire il dialetto!!!! Anche se sono Siciliano non è facile leggerlo perché è in dialetto stretto.
Recensito in Italia il 17 gennaio 2023
Una storia vera di mafia, raccontata nei suoi particolari. A volte un po' simile a resoconti di polizia. . .
Recensito in Italia il 8 settembre 2018
L'autore si è limitato a raccontare quanto emerso dagli atti giudiziari e dalle testimonianze di alcuni familiari. E' stata una brutta storia che ha coinvolto una famiglia per bene che non voleva subire le angherie dai potentati locali. Dalla lettura non è emerso che i fratelli, pur avendo subito ogni sorta di violenza, non abbiano reagito adeguatamente tenuto conto del periodo storico. Se quanto raccontato è tutta la verità questa famiglia direi che in odore di santità. E' indubbiamente un buon esempio.
Una persona l'ha trovato utile
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Recensito in Italia il 14 novembre 2013
Un libro da non perdere e leggere tutto d'un fiato. Per chi ama Camilleri e per chi lo conosce solo come "padre" di Montalbano. Per chi conosce la Sicilia e per chi, della Sicilia, conosce solo la "mafia". Una Storia come tante nella storia d' Italia: sconosciuta, appassionante, vergognosa; MA C' ERA LA MAFIA... Grazie ad Amazon per avermelo recapitato, scontato, ancora "fresco di stampa"
2 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 18 maggio 2019
è sempre piacevole leggere un libro di Camilleri ... il racconto riporta spaccati di vita siciliana con riferimenti di vita quotidiana

Le recensioni migliori da altri paesi

Valentina
5,0 su 5 stelle da leggere assolutamente
Recensito negli Stati Uniti il 30 novembre 2013
Veramete interessante questa storia di una famiglia di lavoratori onesti che si trovano purtroppo coinvolti in un sistema corrotto.
Episodi del nostro passato, anche se abbastanza recente, ma che purtroppo resta sempre attuale.
Come sempre: grande Camilleri!
Nicola Dragonetti
3,0 su 5 stelle Leggermente deluso
Recensito in Francia il 8 dicembre 2013
Ho comprato il libro appena saputo della sua esistenza: Camilleri, a mio giudizio, ha sempre dato il meglio quando rivisitava eventi storici, mostrandone tutta l'impossibilità e gli eccessi. Quest'ultima opera è forse meno riuscita: forse perché rimane troppo vicina alla realtà, forse perché manca di personaggi caratterizzati, lasciando i protagonisti alla loro dimensione quasi-storica. Resta lo stile, sempre scorrevole e piacevole, e una storia di umili che ha importanti riflessi e conseguenze per la Storia dei grandi - e certo un incidente che dovrebbe far pensare a tutti coloro che vogliono capire la Mafia per contrastarla.

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