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Selvaggio Ovest Copertina flessibile – 26 gennaio 2024
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa368 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreNN Editore
- Data di pubblicazione26 gennaio 2024
- Dimensioni14 x 3.2 x 21.9 cm
- ISBN-13979-1255750192
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Dettagli prodotto
- ASIN : B0CJLG97VN
- Editore : NN Editore; Edizione standard (26 gennaio 2024)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 368 pagine
- ISBN-13 : 979-1255750192
- Peso articolo : 430 g
- Dimensioni : 14 x 3.2 x 21.9 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 26,048 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 19 in Western (Libri)
- n. 1,787 in Azione e avventura (Libri)
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La Maremma, con i suoi territori paludosi, colpita dalla malaria, dominata dai briganti, dai pastori e dai carbonai. Una terra dove non c’era quasi nulla se non i cavalli. Il protagonista è Giuseppe, un buttero che sposa una donna di nome Lidia e ha un bambino che si chiama Donato. Il suo destino sembra segnato, anche se s’impegna scuola, anche se potrebbe fare la differenza, ma d’altronde la Maremma è piena di gentaglia, e di gente poco raccomandabile come Occhionero pronto a usare le armi e a spargere ovunque la sua tanto rinomata cattiveria.
L’evento che però tutti attendono e che arriva direttamente dall’America è il Wild West Show, e sarà proprio questo l’espediente che legherà le storie di diversi personaggi e che mostrerà la forza impressionista della scrittura dell’autore, tenace, intensa e quasi crudele nel rappresentare un mondo dove nessuno sembra avere scampo. Basti pensare a Gilda, che è costretta ad affrontare la violenza degli uomini e alla legge che spesso non viene rispettata anche da chi dovrebbe esserne il fautore.
La suspense non manca, e sopratutto il rimo che toglie il fiato trasportandoti in un’epoca dove tutto diventa niente nel giro di un secondo, basta un furto, uno sparo, un inseguimento e la vita si contorce su se stessa regalandoti un finale che non ti aspetti. L’elemento naturale rappresentato dalla brutalità della terra, da quell’atmosfera selvaggia che non è solo esterna ma è anche insita nelle azioni e nei pensieri dei personaggi e che sfocia in temporali bellissimi e pericolosi che ti sconquassano l’anima.
Il mito americano è l’ennesima illusione di felicità. Non è una conquista possibile bensì un massacro che condurrà la gente a morire per quella gioia irraggiungibile che non è altro che un altro modo di chiamare il possesso, la supremazia, la ricchezza che non è mai uguale per tutti.
Dobbiamo proprio credere a quello che viene raccontato? Ognuno di noi può decidere se pensare a questi personaggi come a degli autori un po’ troppo fantasiosi che raccontano fantasie irrecuperabili, oppure a bugiardi di professione che mentono sapendo di mentire e che vengono accusati di falsificare il reale, ma a essere onesti, nessuno ha promesso la verità.
Giammai.
La Maremma, con i suoi territori paludosi, colpita dalla malaria, dominata dai briganti, dai pastori e dai carbonai. Una terra dove non c’era quasi nulla se non i cavalli. Il protagonista è Giuseppe, un buttero che sposa una donna di nome Lidia e ha un bambino che si chiama Donato. Il suo destino sembra segnato, anche se s’impegna scuola, anche se potrebbe fare la differenza, ma d’altronde la Maremma è piena di gentaglia, e di gente poco raccomandabile come Occhionero pronto a usare le armi e a spargere ovunque la sua tanto rinomata cattiveria.
L’evento che però tutti attendono e che arriva direttamente dall’America è il Wild West Show, e sarà proprio questo l’espediente che legherà le storie di diversi personaggi e che mostrerà la forza impressionista della scrittura dell’autore, tenace, intensa e quasi crudele nel rappresentare un mondo dove nessuno sembra avere scampo. Basti pensare a Gilda, che è costretta ad affrontare la violenza degli uomini e alla legge che spesso non viene rispettata anche da chi dovrebbe esserne il fautore.
La suspense non manca, e sopratutto il rimo che toglie il fiato trasportandoti in un’epoca dove tutto diventa niente nel giro di un secondo, basta un furto, uno sparo, un inseguimento e la vita si contorce su se stessa regalandoti un finale che non ti aspetti. L’elemento naturale rappresentato dalla brutalità della terra, da quell’atmosfera selvaggia che non è solo esterna ma è anche insita nelle azioni e nei pensieri dei personaggi e che sfocia in temporali bellissimi e pericolosi che ti sconquassano l’anima.
Il mito americano è l’ennesima illusione di felicità. Non è una conquista possibile bensì un massacro che condurrà la gente a morire per quella gioia irraggiungibile che non è altro che un altro modo di chiamare il possesso, la supremazia, la ricchezza che non è mai uguale per tutti.
Dobbiamo proprio credere a quello che viene raccontato? Ognuno di noi può decidere se pensare a questi personaggi come a degli autori un po’ troppo fantasiosi che raccontano fantasie irrecuperabili, oppure a bugiardi di professione che mentono sapendo di mentire e che vengono accusati di falsificare il reale, ma a essere onesti, nessuno ha promesso la verità.
Giammai.
trovarmi di fronte a un genere che non mi appartiene, già dalle prime pagine quasi ci dimentichiamo dei confini letterari e ci godiamo questo magnifico viaggio nel tempo nella Maremma amara di fine ‘800. Le vicende si intrecciano, piene di dettagli frutto dell’evidente studio dietro alla stesura del romanzo: dal cibo, agli abiti, alle abitudini, niente è lasciato al caso, senza però mai appesantire la lettura, ma anzi rendendola ad ogni pagina sempre più coerente ed avvincente, per culminare in un finale da leggere col fiato sospeso.
In questo volume i personaggi si muovono in un ambiente selvaggio, primitivo, dove a dettare i tempi non sono inutili ingranaggi meccanici ma cicli naturali che tornano e ritornano, in un alternarsi continuo, ritmato, confortevole, opprimente.
Giuseppe è il primo protagonista che viene incontro al lettore e che, attraverso il suo aspetto burbero, attraverso i suoi silenzi, scioglie ogni reticenza e diventa traino a cui si agganciano e protendono le altre figure: figure secondarie, figure parallele, silhouettes bestiali, silhouettes demoniache. Alcune sono mere comparse, altre diventano elementi cruciali nell’evolversi della trama, tanto da donare all’insieme completezza, sfumature, realismo.
Recensione completa sul blog Lunatica Libraia Wordpress
Recensito in Italia il 15 febbraio 2024
In questo volume i personaggi si muovono in un ambiente selvaggio, primitivo, dove a dettare i tempi non sono inutili ingranaggi meccanici ma cicli naturali che tornano e ritornano, in un alternarsi continuo, ritmato, confortevole, opprimente.
Giuseppe è il primo protagonista che viene incontro al lettore e che, attraverso il suo aspetto burbero, attraverso i suoi silenzi, scioglie ogni reticenza e diventa traino a cui si agganciano e protendono le altre figure: figure secondarie, figure parallele, silhouettes bestiali, silhouettes demoniache. Alcune sono mere comparse, altre diventano elementi cruciali nell’evolversi della trama, tanto da donare all’insieme completezza, sfumature, realismo.
Recensione completa sul blog Lunatica Libraia Wordpress