A cosa serve un cuore? di Davide Uria

Alla sua opera prima, Davide Uria propone un testo che ha come titolo “A cosa serve un cuore?”, un chiaro esempio di come una domanda possa far nascere e concretizzare un progetto. Una raccolta di poesie composta da 42 componimenti che sono il racconto in versi di cio’ che l’autore ha vissuto in circa dieci anni di vita. Una domanda che ha catturato la mia attenzione ora, ma prima quella del suo editore, che lo ha pubblicato lo scorso 4 febbraio (Ed. ll Pavone).

Una silloge di poesie intense e struggenti dove è possibile scorgere l’animo stesso dell’autore attanagliato, confuso ma fermamente convinto che la poesia puo’ diventare la sua cura personale ai mali e ai tormenti della vita.
Le poesie sono legate da un filo conduttore ma ognuna di loro possiede una propria caratteristica. Immagini inedite spiccano tra i versi dando luce a nuove verità che subito dopo smentisce con maestria. Cela dietro muri di vetro, quindi con pura onestà sue opinioni sul mondo e su cio’ che più lo “sfianca”.

Sono poesie delicate poste su un filo precario, sono aghi nella pelle, creano congetture e stratagemmi al bisogno di esprimersi che viene sempre più negato.
Sono i suoi sentimenti.