“Una vita è i suoi libri” è il sottotitolo di “A libro aperto” (Feltrinelli 2018, Collana “Serie bianca”, pp. 185, 16,00 euro) appassionato elogio della lettura scritto da Massimo Recalcati, psicoanalista e saggista nato a Milano nel 1958.
In questo coinvolgente saggio dedicato “A mia figlia Camilla, mia vita, mio amore”, confezionato apposta per lettori voraci e anche per chi desidera accostarsi per la prima volta al mondo della letteratura, Recalcati accompagna verso una nuova teoria della lettura con il racconto suggestivo dei volumi che hanno segnato la sua formazione umana e intellettuale.
Non siamo forse noi tutti fatti anche dai libri che abbiamo letto? I libri non sono forse delle esperienze che ci hanno segnato?
Quante volte abbiamo ritrovato episodi salienti della nostra vita nelle pagine che avevamo davanti agli occhi e avremmo voluto dire alla persona amata frasi d’amore semplici e immortali come quelle lette nei romanzi di Jane Austen o divorate nelle poesie di Elizabeth Barrett Browing. È dunque vero che ciascuno trova nel libro pezzi di se stesso, che aveva dimenticato o che ancora non conosceva. Un libro per perdersi, ritrovarsi, scoprire mondi nuovi e annullarsi in esso.
Questo testo è “interamente dedicato al mistero del libro” giacché un libro è un coltello, è un corpo ed è immenso come il mare.
Dalla lettura del “Vangelo” all’“Odissea” di Omero, dal capolavoro “Il sergente nella neve” di Mario Rigoni Stern agli “Scritti” e “Seminari” di Jacques Lacan. “La nausea” di Jean-Paul Sartre a “Essere e tempo” di Martin Heidegger.
Belle le pagine che Recalcati riserva a Sartre, che è stato per lui un “Nome del padre”. Senza offrire delle risposte, il filosofo, scrittore, drammaturgo e critico letterario francese, considerato uno dei più importanti rappresentanti dell’esistenzialismo, non ha spiegato a un giovane Recalcati il senso del mondo “ma ha testimoniato la verità di un’esperienza che io stesso stavo vivendo trasformandola però in una creazione, in un racconto, in un libro”.
Ed è dunque in questi scritti che risiedono le tracce essenziali della biografia umana e intellettuale dell’autore ed è attraverso la rilettura di questi nove libri “dai quali mi sono sentito davvero letto sin nelle viscere”, che il lettore comprenderà l’animo di Recalcati. Infatti, un’esistenza è fatta dai libri che l’hanno letta, e raccontare i libri che abbiamo amato, significa raccontare la nostra vita. Perché “una vita è i suoi libri”.
Non è forse utopia pensare che la pubblicazione di un saggio come questo possa diventare occasione per invitare nelle librerie i lettori a raccontare i libri della loro vita, quelli che da sempre si portano dentro, nel cuore.
Ho ancora nel naso l’odore di libri della grande sala di lettura della biblioteca collocata al primo piano.
Inviate un tweet a @SoloLibri e scrivete quali sono i tre libri della vostra vita.
Massimo Recalcati presenta “A libro aperto” il prossimo 17 novembre a Milano in occasione di Bookcity.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: "A libro aperto" di Massimo Recalcati. Viaggio verso una nuova teoria della lettura
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Sono molto curioso e leggero questo libro... lo leggero
Senza nessun pregiudizio ma a cuore aperto dico grazie allo scrittore massimo recalcati che ammiro e stimo perché arricchisce con i suoi pensieri nascosti e intimi la nostra conoscenza .....
Testo cattivante e competente ma a mio modesto vedere troppo intriso di metafore e pertanto esposto a sconfinamenti letterari e filosofici che se da un lato emancipano l’analisi da metodiche ormai usurate e forse quasi del tutto robotizzate dall’altro la orientano verso ambiti elitari. Stante infatti l’attuale stato delle cose è la separazione schizoidea fra competenze digitali sempre più sofisticate e perciò invasive della coscienza operante nel quotidiano e personalità pulsionale compressa nell’inconscio ancestrale inevitabilmente mirante allo sfocio violento. Solo gli acculturati si possono permettere di farsi leggere dai libri preferiti mentre stiamo vivendo il più grande sommovimento etnico dal 1945 ad oggi. Con quali strumenti l’occidente satollo dialogherà con la Massenzuzug? La parola ormai non dice più ma "bitta" -fa bit e basta.
Tante volte mi sono detta quanto i libri che ho letto durante la mia vita abbiano influenzato il mio modo di guardare al mondo.
L’immagine di una bambina che legge i libri della Alcott “Piccole donne’ e “Piccole donne crescono” regalati dalle zie in occasione della prima comunione, distesa nel suo lettino, dimentica di sedersi a tavola per il pranzo, ha segnato la prima tappa di un percorso di innamoramento del libro e della lettura.
Saranno poi i libri dei francesi, come li chiamavo, Flaubert con Madame Bovary e l’Educazione sentimentale, Maupassant con Bel ami e l’appassionante Amante di Lady Chatterley dell’inglese Lawrence che si apriranno le praterie della sensualità di un’adolescente che sentiva il suo corpo fremere e le sue guance arrossire pur non conoscendo ancora quel mondo che mi avrebbe travolto da adulta.
Indelebili le storie, i personaggi in cui mi identificavo e che mi lasciavano addosso uno strano senso di colpa che mi accompagnò a lungo finché la maturità e le riletture mi fecero accostare a quegli autori con il distacco di un lettore critico.
Le letture in seguito sono state molteplici, non ricordo più quante di esse hanno turbato il mio cuore e illuminato la mia mente, arricchendomi culturalmente e affinando la mia sensibilità verso il mondo.
Oggi mi accosto ai libri di Recalcati e alla psicanalisi e scopro la forza del Desiderio che ha dato senso alla mia vita.