A passeggio con John Keats
- Autore: Julio Cortázar
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2021
La casa editrice Fazi pubblica il 18 febbraio 2021 il saggio postumo di Julio Cortázar “A passeggio con John Keats” scritto tra il 1951 e il 1952. Questo non è né un libro incompiuto, né una raccolta di frammenti, bensì un’opera perfettamente organizzata ed è molto difficile capire perché Cortázar non lo abbia pubblicato durante la sua vita.
Il saggio è un viaggio vivace e profondo attraverso la poesia, i tempi e l’estetica di John Keats, l’autore nato a Londra nel 1795 in una famiglia modesta, rimasto senza genitori in giovane età, sin da ragazzo attratto dai libri e dall’antichità classica nonostante gli studi, comunque incompiuti, di medicina. Keats, molto affascinato dall’arte greca la quale influenzò profondamente la sua poesia, si ammalò assai giovane di tubercolosi, non dopo, però, aver assistito alla morte di un fratello cui era tanto legato. C’erano altri figli in famiglia, ma Keats cita solo una sorella, Frances Mary detta "Fanny", un nome che nella sua vita ricorrerà più e più volte.
Attraverso lettere e poesie di Keats, Cortázar disegna un ritratto accattivante del poeta, cammina e dialoga con lui, segue l’itinerario della sua vita, commenta il suo lavoro. Cita fra tutte e più di tutte Endimione, pubblicato per la prima volta nel 1818. L’opera è scritta facendo riferimento al mito greco omonimo che è il pastore amato dalla dea della luna Selene. Endimione aveva ricevuto feroci commenti critici dopo la sua pubblicazione e Keats stesso aveva denotato il suo diffuso e non attraente stile. Cortázar rilegge i versi, li centellina con estrema attenzione e ne dimostra l’apprezzamento. Fa inoltre riferimento anche alla breve ma movimentata vita del poeta
“Per vivere questo periodo al fianco di John Keats è necessario che mi liberi dalla tentazione storica, dal desiderio di trovargli una collocazione, quando il marchio distintivo del poeta è che non abita mai in una casa, bensì in un albergo dove nessuno trova mai una residenza fissa. Sistemarsi è un modo di accettare la contingenza e Keats voleva soltanto accettare la sua visione. Viveva come tutti ma scegliendo altre cose, soffermandosi dove altri tiravano dritto e fuggendo dalle attrazioni irresistibili. Sarà colui che inciampa nel gradino in cui tutti mettono piede correttamente nel caso in cui il gradino non abbia senso per lui…
Il timore dell’anacronismo fa sì che i biografi si trasportino in pieno tempo dalla loro cavia, dimenticando a volte, che il poeta è ucronico, non perché la sua opera sopravvive, bensì perché egli possiede un proprio tempo, estraneo a quello del calendario, che lo dispensa dal divenire”
Ecco che Cortázar prova a dare un’immagine dell’esistenza fisica ed emotiva del poeta: con il pensiero rappresenta i suoi atteggiamenti quotidiani, il suo modo di sentire le cose in una prosa tenera e libera: quella libertà delle immagini, così tipica di Cortázar, è necessaria per spiegare i sentimenti e creare così un’atmosfera. L’autore cerca in ogni momento di mettersi nei panni di John Keats attraverso un tono complice, con il quale riesce a fare del poeta inglese quasi un contemporaneo dell’argentino. È un percorso emotivo-letterario accurato, continuamente supportato da paragrafi epistolari e da stralci tratti dai suoi scritti. Così si susseguono , dopo Endimione, altre opere di Keats quali Iperione, La vigilia di Sant’Agnese, Ode a un usignolo, Ode all’Autunno e altre ancora.
Ogni scritto è permeato da sentimenti tipici dell’età Romantica, ma Cortázar non ha di certo dimenticato l’intenso e fondamentale rapporto che legò Keats a un’altra Fanny, una relazione che lasciò il segno in lettere e scritti. Non si tratta della sorella comunque adorata, bensì di Fanny Brawne, una giovane che entra nel cuore dell’autore e alla quale egli rivolge i suoi pensieri più intimi e profondi.
Cortázar, nel saggio, non parla solo di Keats, ma di se stesso, intervallando le pagine e i paragrafi come si trattasse di un diario, rafforzando così l’impressione del tempo presente che il libro, in ogni momento, cerca di trasmettere. Parla di sé, Cortázar, oltre a raccontare di Keats, e crea quasi un parallelismo fra lui e il poeta. Il lettore ha continuamente l’impressione che Keats ascolti Cortázar e lo accompagni nelle vicissitudini e nelle osservazioni a cui fa riferimento l’argentino tra il 1951 e il 1952. Così, uno dei suoi viaggi in Cile lo rimanda a un altro che Keats ha fatto in Scozia. In un’elusione di spazio e tempo, nel libro si mescolano serietà e spensieratezza.
Prima di raccontare del periodo della prematura scomparsa del poeta, Cortázar analizza ancora l’influenza di alcuni pre-romantici inglesi su Keats, soffermandosi sui due autori, Milton e Shakespeare, più vividi e studiati, chiarisce che “non sono ’modelli o norme’; sono la poesia che Keats cerca disperatamente di raggiungere.”
L’ultimo capitolo, “L’esistenza postuma”, è dedicato alla dolorosa esperienza personale di Keats. In esso, viene recuperato il tono colloquiale della vita interiore con cui Cortázar è stato intimo con Keats per tutto il libro. Attraverso le sue ultime lettere agli amici e alle due Fanny, sorella e amante, Cortázar registra i sentimenti di Keats fino alla morte; sensazioni che rivelano un progressivo allontanamento personale da tutto e da tutti. L’umanità delle lettere scelte da Cortázar e l’intensità introspettiva della prosa argentina toccano l’animo del lettore, senza cadere in tratti morbosi o patetici riferiti alla malattia.
A passeggio con John Keats è, per la piacevolezza, un bel percorso ma, per la quantità e la profondità degli studi e le ricerche, un lavoro assai impegnativo che richiede anche al lettore una lettura attenta e, di certo, non veloce o superficiale. In un alternarsi della Buenos Aires di Cortázar, dei viaggi in Scozia, in Italia, a Roma, Siena, Venezia, Genova e Napoli di Keats, attraverso la sapiente penna dell’autore, nasce un saggio ricco di notizie e riflessioni, di certo necessario per tutti coloro che amano Keats e desiderano approfondire da un punto di vista nuovo e originale la sua vita e la sua poetica.
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