A sangue freddo
- Autore: Truman Capote
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
Nel 1959, in un tranquillo paesino del Kansas, i quattro membri della famiglia Clutter vengono uccisi da due delinquenti entrati in casa per fare una rapina. I due fuggono in giro per vari Stati con il misero bottino ottenuto e, dopo varie vicende, vengono arrestati, processati e condannati a morte, condanna che verrà eseguita qualche anno dopo per impiccagione.
Truman Capote vuole fare un resoconto giornalistico della vicenda che, inizialmente, pubblica a puntate sul New Yorker, ma poi finisce per trasformarlo in un romanzo-reportage, dando vita ad un nuovo genere letterario: il romanzo verità.
Ci racconta il fatto con continui cambi di scena passando da Halcomb, dove avviene il delitto e si svolgono le indagini, alle vicende e ai vari spostamenti degli assassini in fuga.
Attraverso una frequentazione assidua dei luoghi dell’evento intervista gli abitanti, gli investigatori, gli assassini facendoci conoscere la vita dei Clutter e di molte persone che li conoscevano, tutto però con freddo distacco giornalistico, senza alcuna partecipazione emotiva che traspaia.
La vera attenzione si coglie nei confronti dei due assassini, Richard Hickock e Perry Smith di cui non solo ci fa conoscere le vicende che portano agli omicidi e gli eventi che seguono fino alla loro impiccagione, ma cerca anche di capire cosa li ha portati a diventare criminali, in che ambiente sono cresciuti, come sia possibile arrivare a compiere azioni così terribili.
In particolare stringe un rapporto amichevole con Perry da cui è molto colpito perchè ha avuto un’infanzia e una prima giovinezza molto difficile, piena di sofferenza, di abbandoni, priva di affetto. Capote si identifica molto con lui per aver avuto anch’egli un’infanzia simile e per aver avuto la fortuna di prendere una strada diversa.
“Io sono uscito dalla porta davanti e lui da quella dietro, avrei potuto essere al suo posto”.
E’ solo quando parla di Perry che traspare una partecipazione emotiva che può lasciare perplessi, quasi ci fa essere comprensivi nei confronti degli assassini salvo poi ricordare che, a sangue freddo, hanno sterminato una tranquilla e innocente famiglia.
Nonostante i due provino fondamentalmente odio verso un mondo che quasi li ha costretti a diventare come sono, il mondo dei “normali”, della “gente per bene,” Capote chiude con il dubbio finale sulla validità o meno della pena di morte.
Il forte coinvolgimento con cui vive la stesura del libro sarà devastante, come dice lui stesso ne rimane scarnificato, tanto che questo sarà il suo ultimo romanzo.
Anche a quasi cinquanta anni dalla pubblicazione e nonostante i numerosi esempi di genere letterario che ne sono seguiti, "A sangue freddo" mantiene ancora intatto il forte impatto che suscita nel lettore.
A sangue freddo
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Un fatto di cronaca crudele, un celebre giornalista e da questa ricetta nasce un grandissimo romanzo di verità.
Conoscere la vera letteratura è un’esperienza mistica e rara.
Capote fece più di questo: creò un romanzo da un fatto di cronaca doloroso e vile come l’uccisione di una famiglia innocente da parte di due delinquenti.
Giunto nel luogo del delitto, Truman Capote intervista le persone del posto, cerca le motivazioni e descrive molto bene sia vittime che assassini frutto di ambienti non felici.
L’autore si colloca nella scia del romanzo naturalista francese, ma anche del romanzo verità del XX secolo.
La parte dedicata alla condanna a morte dei due assassini è certamente la migliore. Capote indugia su particolari che non riguardano la storia allungando troppo la trama ma la psicologia dei personaggi è descritta in modo tale da suscitare nel lettore pietà e riflessione sulla pena di morte.
Il romanzo, uscito nel 1968, suscitò un vespaio di polemiche e l’autore fu accusato di “voyeurismo culturale”, ma la scrittura appartiene alla migliore tradizione americana.
La società umana è brutale e violenta e produce dei delinquenti.
Libro consigliato a tutti coloro che vogliono riflettere sul crimine e la sua psicologia.