A scuola non si muore
- Autore: Gaja Cenciarelli
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2024
Gaja Cenciarelli, già autrice di Domani interrogo, sempre per Marsilio, nel 2022, è anche una professoressa di lingua e letteratura inglese, scrive e sollecita degli snodi per capire qual è il senso della scolarizzazione in questo millennio. La prima cosa che ci disturba è continuare a infarcire di inglesismi i problemi reali della scuola da più di trent’anni.
Prima andare all’università significava sostanzialmente avere la maturità classica e scientifica, perché agli istituti tecnici non era consentito l’accesso all’istruzione universitaria, fino al 1961.
La democratizzazione della scuola superiore non è proprio cosa recente, ma anche se sono passati sessant’anni e più, lo studente modello ha frequentato il ginnasio. Non se ne esce e i professori attuali sono proprio quelli che si dividono tra sicurezza, senso del dovere e rispettabilità e amore per lo studio, libertà e rispetto per l’identità di genere. Ecco perché in questo romanzo dal titolo A scuola non si muore di Gaja Cenciarelli (Marsilio editori, 2024), paradossalmente si muore, perché gli orientamenti personali sui metodi scolastici sono una lotta quotidiana per l’inclusività e il rispetto delle minoranze, invece del decoro e l’esclusione per tenere in classe solo alunni intelligenti e omologati. La verità è che ci sono insegnanti che amano il proprio mestiere e altri che aspettano soltanto la fine del mese. È così da troppo tempo, il che non vuole dire che la scuola superiore diventi un caos organizzato; nel libro la professoressa di inglese Margherita Magnani va d’accordo con quasi tutti gli altri docenti, ma si rifiuta di fare parte di camarille in cui si prendono in giro gli studenti con disabilità, gli studenti apertamente gay o bisex, quelli che hanno problemi di ansia e devono prendere delle medicine ad hoc se l’attacco di panico diventa invalidante.
La stessa Magnani, ipocondriaca e con un divorzio alle spalle, pur nutrendo un amore sviscerato per la sua classe, non accetta cellulari accesi e nemmeno silenziosi o gli scherzi scurrili o le prese in giro. Ma capta le persone che fanno il doppio gioco come il professore Colagrassi, che la riempie di complimenti, ma in realtà la detesta, per quel suo bisogno di aiutare i suoi studenti anche fuori dalla classe. La scuola è in una periferia di Roma, dove convivono problemi economici e modi poco leciti per superarli.
Gaja Cenciarelli poi ha l’abilità e la sapienza letteraria per rifinire i caratteri di studenti e professori, con un’ironia sorniona, ma anche dissacrante. Come la decisione di fare di un libro di narrativa anche un giallo. D’altra parte la Magnani quando è a casa si rivede continuamente i film di Alfred Hitchcock, da Io ti salverò, a La finestra sul cortile o film meno conosciuti.
Nel frattempo ci affezioniamo agli studenti raccontati dalla scrittrice.
Tutto scorre in modo tranquillo finché non viene trovato morto proprio Colagrassi, cui hanno asportato le mani. E a questo punto il giallo prevale sulle dinamiche dei gruppi, corpo insegnanti da una parte e studenti dall’altra.
Senza aggiungere troppo alla trama, diciamo che la Cenciarelli in realtà ha aggiunto l’elemento giallo - noir, perché altrimenti sarebbe stato un libro a metà, sulle difficoltà delle scuole superiori oppure doveva cadere nel patetismo, per le famiglie che non ce la fanno economicamente e psicologicamente, soprattutto se devono provvedere a un ragazzo o una ragazza disabili.
L’autrice non voleva scrivere un altro manuale sui problemi della scuola pubblica italiana. Men che meno entrare nel ginepraio delle scuole private, dove giovani ricchi vengono promossi per il lauto denaro mensile cospicuamente elargito dai genitori.
Con questo libro Cenciarelli ha preferito fare un salto nel genere, non fosse altro per dimostrare che si può capire del mondo scolastico più con una trama gialla, invece di chiudere con un monologo edificante, che proprio per la sua ironia, sarebbe sembrato stonato.
In questo libro intelligente e sagace non poteva mancare la ciliegina sulla torta: ovvero, in modo classico, dal più vecchio al più recente, tutti i film menzionati, da Alfred Hitchcock, al film di Dario Argento, Profondo rosso, a molti di Carlo Verdone fino al crudele Match point di Woody Allen.
Non sarà facile dimenticare il candore, la malinconia e la rabbia della professoressa Margherita Magnani.
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