A voce nuda
- Autore: Michel Faber
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2005
Oggetto di questo breve e a mio parere scadente romanzo è la trasferta di un quintetto canoro, che in vista di un concerto, lascia l’Inghilterra per trasferirsi in un castello gotico in Belgio.
L’atmosfera immota è solo una facciata; in realtà questa segregazione dei cinque componenti della band, innesca meccanismi psicologici e strani equilibri. Spicca su tutti la protagonista, Catherine, che approfitta di questi luoghi per iniziare un percorso di autoanalisi e un viaggio interiore nella mente, alternando dialoghi surreali col marito e i compagni, a strani sogni e immagini di morte. Accanto a lei il marito Roger, un giovane saccente di nome Julian, un uomo riservato chiamato Ben e una ragazza madre col suo piccolo.
Tutto però rimane piatto, senza pathos, e la curiosità per le sorti, vere o presunte dei protagonisti non decolla.
La prosa risulta poco fluente e incapace di catapultarti non solo in quei luoghi, ma neppure nei panni di lei.
Lo stesso castello, legato a una misteriosa leggenda, rimane ai margini, solo forse per accrescere l’aria di angoscia ma senza un convinto approfondimento.
Alla fine del libro ancora ti chiedi se c’è qualcosa che ti è sfuggito, o se magari l’errore è nel lettore che, come me, non è riuscito a immedesimarsi e a capire fino in fondo lo scopo ultimo dello scrittore, lasciandoti in bocca il sapore di una cocente delusione.
A voce nuda: 1
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