Acqua di mare
- Autore: Charles Simmons
- Categoria: Narrativa Straniera
"Acqua di mare" può essere considerato un romanzo (o racconto lungo) di formazione: narra - in prima persona - le vicende del sedicenne Michael (il protagonista) che, nell’estate del 1963, sull’isola di Bone Point, si innamora per la prima volta e perde il padre (così come enunciato in modo asciutto e lapidario nella frase d’inizio: "Nell’estate del 1963 io mi innamorai e mio padre morì annegato").
Michael si innamora di Zina, bellissima ventenne dalla personalità estroversa e con la passione per la fotografia.
Zina, da parte sua, pur sentendosi lusingata dalle attenzioni che le riserva Michael, si innamora del padre di lui, fascinoso 44enne.
Le vicende procedono, sempre più incalzanti e inarrestabili, fino al triste epilogo.
E’ una storia amara e profonda che sorprende, oltre che per la trama e la disamina degli stati d’animo dei personaggi, per lo stile semplice e lineare.
La scrittura è scarna: "not a word is wasted" (non una parola è sprecata) ha scritto un recensore. Infatti, pagina dopo pagina, tutto è perfettamente calibrato, nulla è di troppo.
Tutto è giusto: i tempi narrativi, i personaggi, il dramma che si consuma poco per volta.
E’ un libro che parla anche del rapporto conflittuale che può crearsi tra padre e figlio, qualora il padre incarni un ideale di perfezione da emulare e finisca così per diventare una figura idealizzata che, col suo essere irraggiungibile, oscura e soffoca il figlio.
E infine il mare, altro protagonista di questo libro: imponente e indomabile, sembra seguire i moti dell’animo dei vari personaggi.
L’acqua salata del titolo originale "Salt Water" è, come riportato in una delle frasi finali, quella del mare e delle lacrime:
"Le onde dal lato dell’oceano lanciavano spruzzi. Credo di aver pianto. Lacrime e acqua di mare hanno lo stesso sapore."
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