Abhorsen
- Autore: Garth Nix
- Genere: Fantasy
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2024
Abhorsen di Garth Nix (Fazi editore, 2024, traduzione di Daniela De Lorenzo) rappresenta l’atto conclusivo di una trilogia fantasy straordinaria. Dopo averne divorato i primi due capitoli, narrati in Sabriel e Lirael, sono bastate poche parole per immaginarmi nuovamente nel mondo magico del Vecchio Regno.
Improvvisamente, mi ritrovai avvolto dall’oscurità. Poco distante da me, il maggiore Greene lottava contro lo sfinimento con la forza della disperazione. Ma la sua determinazione non vacillava e il suo sguardo fiero non conosceva tentennamenti.
I soldati rimasti erano ormai ben poca cosa rispetto alla consistenza iniziale della sua truppa: molti di loro erano fuggiti, non avendo retto a tutta quella Morte vista in così poco tempo; a tutte quelle Braccia il cui unico scopo era quello di impossessarsi di una Vita: cadaveri animati da un negromante malvagio alla disperata ricerca di un assaggio di Vita, instancabilmente pronti a uccidere per il loro scopo.
Tutti i combattenti rimasti erano pronti a morire per difendere Lirael. I ranghi erano serrati intorno a quella che era diventata la loro guida e la loro unica speranza.
Avevano scelto il luogo che avevano giudicato essere il più difendibile nella zona e lì si erano ritirati cercando di formare una barriera impenetrabile intorno a Lirael; o meglio, intorno alle sue spoglie terrene giacché, accompagnata dalla fedele Canaglia, ella era entrata nel Regno dei Morti per sconfiggere il loro nemico, mentre il suo corpo rimaneva alla mercé di chiunque avesse voluto farle del male e, lentamente, si ricopriva di un sottile strato di ghiaccio.
Dal calore della Vita, al gelo della Morte: era questa la sensazione che si provava ogni volta che si attraversava quel fatidico confine. Subito dopo, il Fiume dei Morti cercava di ghermire il nuovo arrivato, la cui unica arma era rappresentata dalla propria forza di volontà. Ma, naturalmente, resistere non era alla portata di tutti.
Per provare ad avere successo nella sua impresa, Lirael sapeva di doversi spingere ben oltre i confini che aveva raggiunto in precedenza: ciò significava superare molte delle Porte del Regno dei Morti, se non tutte fino all’ultima. Del resto, spettava a lei quel compito essendo diventata l’Abhorsen, flagello dei Morti. Nella quiete apparente della via che stava percorrendo, si ritrovava a pensare a quanto conforto e forza le donasse la presenza della fedele Canaglia.
Intorno al Lago Rosso, la battaglia continuava a infuriare. Gli innumerevoli lampi, che si susseguivano con ritmo serrato, screziavano la scena di tonalità inquietanti, rendendo ancor più gravoso il peso che opprimeva il cuore di tutti gli esseri viventi presenti.
Dal canto suo, il principe Sameth non si risparmiava, impugnando le armi e tenendosi pronto a scagliare la magia della Briglia contro i loro nemici. Da quando aveva deciso di abbandonare il castello reale per salvare il suo amico Nicholas, aveva avuto modo di migliorare ancor di più le già sorprendenti capacità magiche che possedeva fino a diventare un mago molto potente; il simbolo che gli risplendeva cristallino sulla fronte ne dava ulteriore conferma.
Anche i suoi compagni erano maghi esperti, seppure non eguagliassero le sue abilità; tuttavia, nessuno di loro era affatto certo che ciò sarebbe bastato a fermare il nemico: gli emissari di quest’ultimo sembravano imbattibili ma, purtroppo, non erano che dei dilettanti rispetto al loro padrone.
La minaccia che si stava risvegliando non aveva precedenti negli ultimi secoli ed era tale da far precipitare per sempre nell’oscurità l’intero Regno.
Sam poteva avvertire i morti avanzare verso la loro postazione: gruppetti più piccoli seguiti a poca distanza da una moltitudine. Probabilmente, non sarebbero riusciti a contenerli e a difendere il corpo di Lirael. A quel punto, tutto sarebbe andato perduto. Inaspettatamente, pensò che, forse, sarebbe stato l’ultimo scontro prima che la sua anima e quella dei suoi compagni venisse soggiogata dal negromante che stavano combattendo, per essere assoggettata irrimediabilmente al suo volere. Ma la sua determinazione non vacillò e, mentre rimaneva pronto a scattare contro ogni minaccia, il suo pensiero andò ai suoi genitori: un dolore acuto lo attraversò per un solo istante, il tempo che gli concesse prima di costringerlo in un angolo remoto della sua mente.
E come a voler confermare le sue percezioni, nel volgere di poco tempo poté vedere i pezzi di carne putrefatta scagliati in aria dalla forza dei colpi inferti dai soldati, mentre la sua gola era arsa dalla potenza della magia che invocava e il fiato non bastava per continuare a suonare il Flauto di Pan. Molti suoi compagni cadevano, sopraffatti dalla moltitudine nemica che sopraggiungeva. Non riusciva più a vedere il maggiore Greene e, tutt’intorno, il caos regnava indisturbato, insinuandosi tra i Vivi e i Morti che combattevano ferocemente. Soltanto un miracolo avrebbe potuto salvarli. Istintivamente, si voltò a guardare il corpo immobile di Lirael, per un momento che divenne interminabile.
Il suono imperioso di una Campana lo riportò alla realtà.
Garth Nix non delude neanche in questo atto finale della trilogia del Vecchio Regno. Facendo ricorso alla sua indiscutibile abilità narrativa, guida il lettore in uno scontro epico dandogli in dote tutta la magia di cui è capace: ed ecco che affrontare un nemico così potente apparirà un’impresa possibile, seppure disperata, nella quale l’amore, nelle sue molte forme, sarà l’arma più potente.
Allora, immaginare di essere lì già dopo poche righe sarà quasi spontaneo, sia per la facilità con cui si scivola di nuovo in questo mondo fantastico, sia per l’affetto che, ormai, si prova per i protagonisti.
Sarà difficile dimenticare Sabriel, re Touchstone, Lirael, Sam ma anche Mogget e la Canaglia. Ma, per chi crede davvero nella magia, c’è una speranza: si dice che il mago Garth Nix abbia una bacchetta magica a forma di penna...
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