Acqua passata
- Autore: Valeria Corciolani
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
Con “Acqua passata” Valeria Corciolani evidenzia la sua capacità di far sorridere il lettore, regalandogli sfumature, idee, emozioni. Come se non bastasse, poi, ci sono i colori, i profumi, le sensazioni che si percepiscono e costringono ad andare avanti, a continuare a leggere, assaporando le parole, pagina dopo pagina. Valeria Corciolani sa sempre affrontare, dribblandole con levità, le difficoltà che gravitano e complicano la vita dei suoi personaggi.
La sua scrittura funziona in modo particolare, qui l’artificio delle parole che dalla fine di un capitolo si riaffacciano all’inizio del successivo, collegandoli tra loro, ha un indubbio fascino. Inoltre la sua prosa è visiva, parlante, tanto che ti fa entrare, dritta dritta, nella sua storia facendoti immedesimare nei suoi personaggi, diversi tra loro ma straordinariamente umani e plausibili.
Lo scenario non muta, il palcoscenico è sempre Chiavari, la bella e popolosa cittadina ligure al centro del Tigullio, che si affaccia sul mare ad Est di Genova, con il fiume Entella che scorre a levante, solcata dal torrente Rupinari e da altri corsi d’acqua minori. Pericolosi? Eh già! Perché stavolta è stata diramata l’allerta 2, il massimo grado di rischio, che annuncia tempo pessimo, forse una brutta piena in arrivo, e ordina di stare chiusi in casa.
Siamo in inverno, a Chiavari, nel vicolo che affianca il bell’edificio in stile Liberty di via Trieste numero civico 37. Dopo una nottata di pioggia tempestosa, un cagnetto, un Carlino, annusa e raspa sul corpo di uno sconosciuto in fin di vita. L’uomo viene ricoverato in ospedale in coma per un colpo alla testa e sotto ipotermia. Chiamato ad indagare sul caso è l’ispettore Jules Rosset, originario di Aosta, trasferito da pochi mesi, alto, biondo, dinoccolato, con mille fisime e tendenze ipocondriache che, coadiuvato dal suo sovrintendente Solari, rosso e massiccio vichingo chiavarino, comincia subito ad interrogare senza successo gli inquilini dello stabile e torna in ufficio.
Ecco però che neppure un’ora dopo, Alma Boero, giunonica quarantenne dalla pelle ambrata, che lavora come colf presso diverse famiglie del palazzo, scopre il cadavere di Fabrizia Recanati, una giovane editor che viveva al quinto piano. Qualcuno le ha sfondato il cranio. Un nuovo mistero da sbrogliare. Chi l’ha uccisa? E perché? C’è un legame tra il ferimento dell’uomo, ritrovato nel vicolo, e l’assassino della donna? L’ispettore Rosset deve tornare in via Trieste e là, rendendosi conto dell’innata capacità di Alma Boero di ricostruire la vita delle persone, attraverso le loro abitudini e le loro piccole o grandi manie, ne approfitta. Lei può aiutarlo ad inquadrare e magari trovare il filo di tanti strani particolari apparentemente slegati tra loro ma che si accavallano e andare al sodo. Non sono indagini facili. Per andare avanti Rosset potrebbe arrivare a rompere le scatole ai piani alti, cosa malvista dal questore. Avere dalla sua invece, Alma Boero, la colf insospettabile, discreta e affidabile, che può muoversi e far domande a suo piacere, nonostante la difficoltà di gestire quattro figli, una suocera e un ex marito, gli farebbe davvero comodo. Però bisogna convincerla…
Un’altalena di punti di vista e di voci narranti per un giallo diverso e speciale, dove Valeria Corciolani mette in scena una storia vivace e coinvolgente con i due azzeccati protagonisti Jules Rosset e Alma Boero, pur diversi tra loro, che si scoprono misteriosamente complementari e giostrano abilmente le indagini, fiancheggiati da un coro di straordinari personaggi. Un plauso all’autrice che, con la sua dirompente colf quarantenne dalla mente fina, ci regala una sottile trama gialla ben costruita e da leggere, “Acqua passata” si regge principalmente sull’humour e il buon gusto, e riesce a far percepire con intelligenza anche alcune contraddizioni e problematiche della società attuale.
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