Acquanera
- Autore: Valentina D’Urbano
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2013
Valentina D’Urbano è una giovane scrittrice romana, che ha esordito con "Il rumore dei tuoi passi", edito Longanesi, dopo aver vinto la prima edizione del Torneo Letterario IoScrittore.
Pochi mesi fa è uscito nelle librerie il suo secondo romanzo "Acquanera", piuttosto apprezzato, come del resto il precedente.
Che cos’è "Acquanera"? Una saga familiare, un giallo? L’uno e l’altro, ma soprattutto un passo avanti, perché risulta più convincente del primo.
Incuriosita dal titolo, lessi "Il rumore dei tuoi passi" con il desiderio di scoprire quali fossero gli elementi che avevano convinto la giuria di IoScrittore, portando al successo una giovane ragazza romana, che oggi ha solo 28 anni.
Non nego di esserne rimasta delusa, non trovando l’originalità che era stata apprezzata nel suo romanzo e ritenendolo, anzi, piuttosto comune. Ho avuto la sensazione di aver già trovato altrove i temi da lei affrontati. I primi titoli che mi sono venuti in mente? "Acciaio" di Silvia Avallone o "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano.
Perché ho letto il secondo romanzo nonostante la delusione? Perché mi piace pensare che una seconda possibilità si conceda a tutti e perché non basta un libro per dire di conoscere un autore. Forse avevo ragione.
La D’Urbano che ho letto in "Acquanera" non è più acerba come nel primo libro, sta crescendo. Lo stile si conferma asciutto, crudo, ma la storia è più coinvolgente.
"Acquanera" è una lettura che consiglierei al solo pubblico femminile. E’ la storia di tre generazioni di donne, che inizia in un piccolo paese, Roccachiara. Le donne sono Elsa, Onda e Fortuna: la nonna, la figlia, la nipote.
Il libro dedica un capitolo ad ognuna di queste tre figure per delineare i tratti caratteriali di ciascuna, per descrivere le esperienze che le hanno rese come sono. Eppure un filo conduttore c’è, forse più di uno.
Le atmosfere sono cupe, inquietanti, surreali e a tratti macabre. Forse questo rappresenta una piccola nota dolente, lo spettro della morte aleggia troppo tra le pagine.
Il lago di Roccachiara è scuro, minaccioso, pericoloso. Lo potremmo definire un importante "personaggio maschile" nella vita delle tre donne, perché capace di condizionare profondamente la loro esistenza, perché sta fermo, immobile, ma in realtà si muove, si agita, freme.
A queste tre figure femminili, se ne aggiunge una quarta, Luce, la migliore amica di Fortuna, una ragazza apparentemente strana, ma segnata da un destino doloroso.
E’ proprio lei il motivo per cui Fortuna dopo dieci anni torna a Roccachiara. Sono anni che Luce è scomparsa e nel lago, dopo tanto tempo, è stato rinvenuto un cadavere. Sarà lei?
"Acquanera" è una storia di amore, amicizia, coraggio, forza, solidarietà. E’ una storia in cui si sente battere il cuore femminile della persona che ha scritto le sue pagine.
Questa volta la D’Urbano è riuscita a trasmettermi qualcosa, tra cui la voglia di continuare a conoscerla e seguire la sua crescita, il delinearsi della sua identità di scrittrice, perché se, per chi ha la passione, scrivere è facile, più difficile è individuare quel filo misterioso e invisibile che lega il cuore dello scrittore a quello del lettore.
Acquanera
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“Acquanera”
La scrittrice di questo grandissimo romanzo è Valentina D’Urbano. Viene riconosciuta principalmente per il suo romanzo d’esordio “Il rumore dei tuoi passi”, nonché uno dei miei libri preferiti. Quando ho iniziato a leggere “Acqaunera” non mi aspettavo minimamente che mi sarebbe piaciuto tanto quanto quello e invece Valentina mi ha stupito ancora una volta.
Il romanzo racconta di una storia al femminile, che confonde volutamente le idee fino alla fine. La protagonista è Fortuna, che ritorna nel suo paese di origine dopo moltissimo tempo perché è stato ritrovato il corpo di una ragazza che potrebbe essere la sua migliore amica. La storia ritorna indietro nel tempo a quando Fortuna nasce da Onda, sua madre, che la rifiuta fin dal primo momento, che parla con i morti e che non l’ha mai voluta. È la nonna a prendersi cura di Fortuna, che essendo molto conosciuta in città per via della madre, non riesce ad avere nessun’amica. Questo fino a quando non conosce una bambina inseguita da uno spettro, Luce. Con lei la sua vita cambierà del tutto e prenderà pieghe diverse.
Fortuna nascerà in una vita costruita interamente da bugie e da segreti, che solo alla fine si sveleranno davvero. Solo alla fine infatti si riuscirà a comprendere ciò che il romanzo vuole veramente trasmettere.
E’ un romanzo che ha del soprannaturale, ma infondo si avvicina molto alla realtà. Infatti anche adesso coloro che dicono di avere doti soprannaturali vengono allontanate dalle altre persone perché credute pazze o molto spesso bugiarde. Ed è proprio questo ciò che succede ad Elsa e sua figlia, emarginate dai cittadini di Roccachiara. Una piacevole, a tratti inquietante, vicenda che incanta fino all’ultima pagina.
L’unica luce rimane la speranza.
“La speranza è una malattia più grave di qualsiasi dolore, ma ti manda avanti. E quando ami qualcuno, desideri con tutto il cuore che la speranza non si spenga.”
La speranza che accompagna Fortuna fino all’ultima pagina.
La speranza di essere amata dalla mamma, di essere voluta bene anche se ormai sembra impossibile. La speranza di riabbracciare la nonna, che l’ha protetta senza che se ne accorgesse. E infine la speranza di essere perdonata dalla persona che teneva di più a lei, Luce, o meglio sua sorella.