Adamo ed Eva
- Autore: Patrizia Marcato
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
La gravità è la legge fisica più inesorabile, non c’è wonderbra che tenga. E questo è per lei, dopo i cinquanta. Per lui, invece, il problema è vedere sconfitto ed esanime il fedele compagno che da mezzo secolo convive nell’area mediana del corpo. Adamo ed Eva. Cronache dal paradiso terrestre è un libro piccolino, ma intenso, nato come monologo teatrale dalla collaborazione di Patrizia Marcato e del marito Mauro Gazzato sulle scene, davanti al pc e nella vita. Il volumetto è uscito per i tipi il Prato Publishing di Saonara-Padova nel 2018, nella collana le Meleagrine (78 pagine, 12 euro).
Veneziana, sessantunenne, Patrizia è attrice-autrice-scrittrice votata all’ironia. Insegna teatro in italiano e inglese, scrittura creativa ed espressione corporea. Da un quarto di secolo ha messo il suo talento e le attitudini registiche a disposizione dell’Associazione culturale veneziana “Attori per caso”. Nel 2012 e nel 2015 ha firmato due romanzi per altre case editrici, mentre per il Prato, con lo pseudonimo Norah Gelbe, ha dato alle stampe l’antologia Gotico venexiano (2018) e due romanzi dell’ispettore Steiner.
Adamo ed Eva si alternano nel metterci al corrente dei loro acciacchi fisici e psicologici e nello sciorinare i rispettivi punti di vista, un po’ su tutto quello che può capitare nella vita quotidiana e sociale. Prima che i protagonisti di questo libro, lo sono dei monologhi teatrali divertenti che vanno in scena da dieci anni per raccontare la sfida di tutti i giorni di un’Eva che ha passato la cinquantina e di un Adamo che non se non se la passa meglio.
Lei è sull’orlo di una crisi nervi per tutti gli acciacchi legati all’età, dalla menopausa a traversie fisiologiche affini, oltre a veri crolli più che cedimenti (a cominciare dal seno). Lui si fa forte degli stereotipi concessi ai maschietti di mezza età: la cultura occidentale è severa con le donne che invecchiano e indulgente invece con gli uomini, verso i quali si mostra incredibilmente benevola.
Prendete, ad esempio, il discredito pubblico nei confronti di quella sentenza di morte della fertilità che risponde al nome di menopausa e ad un certo momento sorprende ogni donna, non imprevista, ma sistematicamente non annunciata. Una condanna all’ergastolo dei sensi: la femminilità va in fumo e la società non perdona. Fino a ieri le commesse nei negozi d’abbigliamento davano del tu con simpatia, ora si rivolgono con un distaccato “signora, se ha bisogno, chiami pure”. Signora lo dici a tua nonna, pensa Eva, mandando a quel paese dentro di sé i soldi spesi per vagonate di creme d’ogni genere, spalmate diligentemente su ogni centimetro del proprio corpo: rassodanti, tonificanti, purificanti, depuranti, assottiglianti. Tutto inutile. A quel paese anche gli uomini, Eva-Patrizia trova molto strano che a questo punto le cose che li irritano di più delle loro compagne siano proprio quelle che trent’anni prima li avevano fatti innamorare. Erano rimasti colpiti da te perché ti avevano trovata sensata, posata, ragionevole, ora non ti sopportano più perché ti ritengono noiosa e senza iniziativa. Oppure, si erano sentiti attratti perché ti consideravano creativa, intraprendente, trasgressiva, adesso ti rinfacciano d’essere egoista, inconcludente e senza misura.
La compagna perfetta di un tempo, l’amante perfetta, l’amica perfetta, viene percepita come un’estranea, un’aliena che ordisce chissà quale sinistra macchinazione alle spalle.
E dire che sono uomini ai quali le Eve possono rinfacciare - dopo 28 anni, 7 mesi, 25 giorni di unione - d’essere perdutamente boriosi, pedanti, tracotanti, falsi, avari, inaffidabili e con un’apertura mentale pari a quella di una cimice.
L’amarezza di anni di amplessi rapidi, insoddisfacenti, viene sbattuta da Eva in faccia allo stupefatto Adamo. Sarà magari perché l’ha visto, non vista, dalle vetrine di un negozio prenatal abbracciato a una donna incinta, mentre ammiravano dall’esterno le confezioni esposte.
Perché, si sa, gli uomini sanno essere dei gran mascalzoni e dei traditori, sempre a proposito di luoghi comuni.
Ecco è trascorsa la mezzanotte ed Eva ha ufficialmente cinquant’anni. Allo scoccare non è accaduto niente di particolare. Nessun fulmine dal cielo, nemmeno le temute vampate. Beh, quelle ci sono, ammette, ci devi convivere per almeno un paio d’anni, poi te ne fai una ragione e passi oltre. Secoli di storia hanno insegnato alle donne ad accettare la menopausa come una fase della vita.
Gli uomini, invece, come insegna questo libretto istruttivo sebbene piuttosto ginocentrico, vivono una lunga era “mammonica”, dalla quale passano alla fragile era testosteronica solo quando si sentono sicuri di guidare in piena autonomia il branco familiare. Passata questa fase di autorevolezza da maschio Alfa, sempre che riescano ad assumerne il ruolo, eccoli ripiombare nell’era mammonica che, per dirla dal punto di vista femminile, se sei la loro mamma ti piace tantissimo, ma se sei la loro compagna, “ti vorresti ammazzare!!”.
Adamo ed Eva. Cronache dal paradiso terrestre
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