Adorazione di Alice Urciuolo

Il magazine "Venerdì" della scorsa settimana ha pubblicato in copertina le immagini delle donne da votare come “Donna dell’anno 2020”: fra le 50 candidate compare anche Alice Urciuolo, scrittrice e sceneggiatrice, autrice di testi per le fiction: è lei l’autrice di Skam Italia. Ora si propone nella narrativa con il romanzo d’esordio Adorazione, pubblicato da 66thand2nd.
La storia è ambientata nel basso Lazio, a Pontinia, una delle città di fondazione del Fascismo, dopo la bonifica di quella piana malarica; a pochi chilometri c’è Latina, dove studiano i ragazzi protagonisti, e Sabaudia, il luogo delle vacanze.

Un anno prima dell’agosto in cui la trama del libro si sviluppa, Elena, giovanissima, era stata uccisa dal fidanzatino geloso, Enrico. A tanti mesi di distanza l’argomento è sottaciuto nella piccola comunità del paese dove tutti si conoscono, si frequentano, intrecciano da sempre le loro vicende. Ora incontriamo la migliore amica di Elena, la bella e viziata Vanessa, che ha appena compiuto diciotto anni; da sempre fidanzata con Gianmarco, erede della famiglia più in vista del posto (i ricchi Crociara), studente di economia a Roma, fascista nell’animo. Vanessa anche se giovanissima ha la vita già segnata: sposerà Gianmarco, andrà a vivere con agio nella villa di famiglia, frequenterà suoceri e cognati che l’adorano, e tutto per lei sarà facile: amata, protetta, invidiata, libera di comprare, uscire, fare l’amore, consumare.
Le sue amiche non sono altrettanto belle né fortunate: Diana, figlia dei proprietari di un rinomato ristorante a Sabaudia, è insicura e chiusa; una voglia che fin dalla nascita le deturpa una gamba la costringe a non esporsi. Vera invece si innamora del ragazzo sbagliato, Christian, che è un infedele per vocazione e non rinuncia all’amore di Teresa, pur vedendo di nascosto Vera. Lei abita con la madre e suo fratello Giorgio nello stesso palazzo di Vanessa e la sua famiglia: sono cugini e da sempre condividono quasi tutto.

Molti altri ragazzi compaiono in questa estate vorticosa di amori, sesso, tradimenti, dolori, sfrontatezza: un continuo andare da una cittadina all’altra, in macchina, in scooter, sul Cotral. Roma è lontana, anche se la timida Diana prova a raggiungere un uomo con cui si scrive sul cellulare, che appare come l’unico vero protagonista di questa storia dei tempi attuali: la testa sullo schermo, le amicizie, gli amori, i tradimenti, tutto passa per gli smartphone, collegati perennemente su Facebook, Instagram, Direct, WhatsApp.
C’è un enorme libertà sessuale, tra questi ragazzi giovanissimi, tutti tra i sedici e i venti anni, ma una grande sofferenza affettiva e un senso di vuoto. La protagonista Vanessa è il simbolo della irrequietezza e della infelicità di questa generazione: la gabbia dorata in cui si trova, all’interno di una falsa modernità, le fa vedere quanto invece la società che la circonda sia maschilista, patriarcale, retrograda, e come il modello femminile preconfezionato da perbenismo e tradizioni le sia stretto. La sua ribellione sarà sofferta, silenziosa ma decisa. Un nuovo imprevisto incontro la farà specchiare finalmente nella sua immagine che non le va più bene. Sa che dovrà rinunciare a ogni protezione, e che sarà sola ad affrontare una strada in salita.

Alice Urciuolo è padrona della sua materia, a volte incandescente, sa dominarla, conosce i tempi della narrazione, si muove tra i numerosi intrecci, i tanti fatti, le cerimonie, i pranzi, le feste, che divengono pretesti per raccontare un pezzo di società di provincia benestante, arrivata a un certo successo, ma priva di riferimenti culturali, di un’etica corretta. Gli adulti che si muovono intorno ai ragazzi sono privi di idealità, chiusi in un microcosmo giornaliero senza finestre aperte all’esterno: i figli sembrano destinati a ricalcarne i modelli. Adorazione è un romanzo di iniziazione amaro, dolente, che vede però nel personaggio di Vanessa una speranza di riscatto.
Il linguaggio non è mimetico, manca ogni forma di dialetto o di forme del parlato quotidiano, questi ragazzi liceali anche se non aprono mai un libro sembrano parlare un corretto italiano: una scelta stilistica originale.