Perché non ritornare a leggere e ad apprezzare i romanzi ed i racconti di genere "giallo" della notissima Agatha Christie? Il genere "giallo" è stato ultimamente così svilito che consiglio vivamente un ritorno, per così dire, alle origini: alle origini di una prosa accattivante, di un intreccio magistrale, alle origini di una scrittrice che sa condurre con mano ferma i propri personaggi, che sa coglierli nelle loro molteplici sfaccettature, che sa dare carattere e corpo a quanto racconta.
E non è necessario, così come leggiamo spesso, infarcire la storia con descrizioni truculente da alta macelleria, non è necessario scendere in sordidi maleodoranti resoconti di aberrazioni psicologiche, non è necessario utilizzare un linguaggio volgare ed indulgere in un costante turpiloquio: non è questo, o per lo meno, non è solo questo che fa di un libro di genere, un "giallo". Troppo di tutto e troppe parole: libri inutilmente verbosi, assistiamo alla lievitazione del numero di pagine, si arriva tranquillamente a volumi di quattrocento, a volte di cinquecento pagine.
Ma che cosa c’è da raccontare, perché è necessaria così tanta carta?
E diciamocelo francamente, ma come facciamo a ricordarci di tutti i personaggi che aggrovigliano queste pagine, che si intersecano, che assurgono alle luci della ribalta e poi spariscono nel nulla: no, grazie, troppa abbondanza. Troppa abbondanza che non giustifica né il prezzo del libro, né il tempo dedicato alla lettura. E quindi, torniamo all’eleganza formale della Christie, torniamo ai suoi villaggi sonnacchiosi della profonda Inghilterra inizi novecento, torniamo ai suoi personaggi forse un po’ fuori moda, ma quanto più vicini a noi, quanto più affini ai nostri sentimenti di persone semplicemente un po’ comuni.
I migliori investigatori di Agatha Christie
Ho parlato dei suoi "gioielli" ed intendevo, è chiaro, parlare dei suoi migliori investigatori, la splendida Miss Marple, una vecchietta apparentemente così tranquilla, dedita alle sue rose ed ai suoi eterni lavori a maglia, così appassionatamente interessata alla vita ed alla gente, da riuscire a sbrogliare la più intricata matassa di congetture e travisamenti, per risolvere misteri che lasciano la polizia a brancolare nel buio.
E l’altro grande, Hercule Poirot, il celebre investigatore belga, così ben dettagliato nelle sue piccole manie, sempre inappuntabile anche davanti al delitto più meschino, anche lui interessato con un’attenzione partecipe alle persone che incontra, sempre pronto ad intervenire con l’aiuto delle "piccole cellule grigie " del suo fantastico cervello.
E’ davvero vivificante l’aria che si respira in questi romanzi, un piacere nella lettura che consiglio di cuore.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Agatha Christie e i suoi gioielli
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Approfondimenti su libri... e non solo Agatha Christie Storia della letteratura
Finamente si torna a parlare di Agatha Christie. Un vero genio dello scrivere gialli. Sono gialli che si possono addiritura rileggere così come, a mio parere, si rivedono i film di Hitchcock: la trama a volte si dimentica, ma i personaggi, le chiacchiere nei salotti, il modo di arrivare alla scoperta dell’assassino coinvolgono sempre in maniera sorprendente.
Poirot è senza dubbio, insieme a Maigret, l’archetipo di investigatore, che si ritrova, declinato in modi diversi in tanti dei gialli che spuntano così numerosi in Europa.
Concordo pienamente . Nei libri di Agatha si respira aria pulita, il delitto, per quanto brutale, non appare mai efferato o disgustoso, i personaggi sono descritti a tutto tondo, sempre dignitosi, sempre eleganti. Che stile!Mi pare impossibile che, anche se solo per pochi anni, siamo state contemporanee: il suo è un mondo che non ho conosciuto e me ne rammarico.