Al di là della barriera
- Autore: Mariarosaria Riccio
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
“Al di là della barriera” (HomoScrivens, 2015) di Mariarosaria Riccio è un testo che si presta a più di una interpretazione proprio perché nella sua strutturazione formale può essere avvicinabile ad un romanzo ma anche a un diario, a una confessione tra la voce narrante ed il mondo, tra sé stessa e i suoi demoni.
“Quando ero piccola il dolore e la paura erano fuori di me. Oggi li sento dentro. Stampati nel cuore.”
Un viaggio parallelo tra la vita e la morte, una metafora gigantesca e immaginaria che si nutre dei dettagli e delle memorie dell’esistenza per raggiungere un unico scopo di salvezza: il perdono e la consolazione oltre tutti i dolori e i traumi della vita, oltre la stessa barriera.
“Per molto tempo il mistero è stato un mondo affascinante da esplorare, oggi è soprattutto una domanda senza risposta.”
Il titolo - “Al di là della barriera” - è la prima grande metafora universale che l’autrice, psicologa e scrittrice, utilizza per raccontarci di sé e per mostrarci come attraverso il flusso indiscusso dei ricordi si giunga a una sorta di sollievo, di riconciliazione e di consolazione che guarisce finalmente tutto il sangue delle ferite.
Una storia piena di lacrime e di terrore. Una famiglia costruita sulla figura di un padre violento e di una madre troppo debole. Un legame familiare sottile e pieno di angoli bui, dal quale è difficile salvarsi e salvare qualsiasi cosa, eppure Mariarosaria Riccio ci prova, tenta, attraversando l’arduo cammino della scrittura, di rivalutare se stessa e tutte le sue scelte che non sono altro che espressione di un’inquietudine di fondo che la rendono un’entità piena di emozioni e di sentimenti irrisolti, in continua lotta tra l’odio e l’amore, tra l’affronto e la rassegnazione, tra la vendetta ed il perdono.
Un mondo interiore fatto di realtà e di fantasia, di follia e di recriminazioni. Figure che dal passato tornano tronfie e livide, scure e ammaccate, come quella del padre di cui ripercorre tutta la storia familiare e con il quale ha scambiato più botte che parole eppure nella sua anima resta irrisolto il conflitto di quel sentimento così difficile che l’ha sempre tenuta lontana da lui eppure essenzialmente vicina, desiderosa di trovare una sorta di riappacificazione che la facesse sentire parte del mondo.
“Io non so se la mia sia una memoria completamente deformata, ma non ricordo altro che violenza nella nostra vita, e indifferenza.”
Mariarosaria è quella bambina che incontra e che le racconta di sé e dei suoi errori/orrori, delle sue lacrime, incertezze, desideri, una bambina dal volto di un fantasma che chiede aiuto, chiede una presenza costante e premurosa per riscattarsi dal dolore e dalla perdita.
“Al di là della barriera” è una storia di memoria e di recupero. Di solitudine, di una voce che parla piano e con il silenzio che filtra tra i denti, che racconta di sogni e di incubi presentando una narrazione che si alterna tra momenti bui e luminosi, tra sorrisi e distruzioni.
Il tutto è costantemente pervaso da un forte senso di malinconia, di ciò che si è perduto, e di ciò che si vorrebbe a tutti i costi recuperare. Durante la lettura si ha la chiara percezione dell’ansia e dell’angoscia che pervade la visione della voce narrante che non si nasconde dietro false considerazioni, ma mette a nudo tutte le sue paure e le sue debolezze.
Il senso di vuoto che ha sempre sentito e che le ha scarnificato la vita vorrebbe trasformarlo in un umanità ma cos’è l’umanità se non l’accettazione, il perdono, la salvezza?
Mariarosaria deve iniziare da se stessa e dopo i suoi fantasmi le chiederanno conferma della loro esistenza e con questa difficile ma necessaria ammissione, la libereranno, finalmente.
“Ma queste sono solo parole per chi piange, per chi vuole solo essere accolto, abbracciato, riconosciuto.”
Al di là della barriera
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