Albeggerà al tramonto
- Autore: Marco Trionfale
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2021
Grazie di esistere, con tanto humour, Marco Trionfale e grazie per i tuoi romanzi spiritosi, come Albeggerà al tramonto, in prima edizione nelle Lucciole Marsilio a luglio 2021 (381 pagine). E dire che un Marco Trionfale non c’è, non in carne e ossa quantomeno, perché si tratta dello pseudonimo sviluppato dall’anagramma di Mirta, Franco e Leo, all’anagrafe rispettivamente Contessi, Costantini e Fedriga. Le quattordici vocali e consonanti dei tre nomi di battesimo, shakerate e sparpagliate formano proprio M-a-r-c-o T-r-i-o-n-f-a-l-e.
C’è tanta Romagna nelle pagine, piadina e sangiovese, non mancano le ottime saraghine dell’Adriatico. Non a caso gli autori sono tre amici ravennati, che dopo qualche esperienza progettuale e cooperativa insieme hanno valorizzato la passione comune per la scrittura e sviluppato un romanzo di anziani sovversivi alla riscossa, scoppiettante come tronchi di legno nel camino. Il più giovane, Leonardo Fedriga, è l’azionista di maggioranza del testo, nel senso che si è accollato il maggior peso della stesura. La paternità della componente ludico-enigmistica va attribuita al poeta-attore-autore e regista Franco Costantini. Poetessa dialettale e studiosa della cultura vernacolare, Mirta Contessi ha contribuito a definire la componente di genere delle protagoniste e ravvivato le serate conviviali con i suoi piatti della tradizione.
Quattro anni di “lunghe e piacevoli riunioni, spesso cene allietate dalle tagliatelle di Mirta”: tanto è durato il processo creativo. Mettendo a frutto qualità individuali, differenze rispettive e complessità collettiva, hanno condiviso gli intrecci narrativi e i personaggi. “Abbiamo iniziato nel 2015, con calma, poi abbiamo accelerato”, ha spiegato Franco in un’intervista. Romanzo bello e pronto a fine 2019, ma pubblicazione rimandata a una fase meno bollente della pandemia.
In un tempo di poco futuro e in una frazione immaginaria di un comune inventato, è giunta l’ora dell’azione per gli over 65 ma under 80 che si riuniscono in un bar di paese come tanti nel Ravennate, un po’ vecchia Casa del Popolo, un po’ moderna aperyhouse. A cosa si deve la decisione di sollevarsi? Il Governo nazionale ne ha fatta una di troppo, secondo il gruppo di pantere grigie.
Nel Bar New Age di Fratti, quasi fuori Corvina, gli attempati frequentatori e frequentatrici si ritrovano nella sala riunioni riservata, già sede della Sezione del PCI e di tutte le sigle in cui si è riconvertito dalla svolta postcomunista della Bolognina, fino all’ultima in ordine di tempo, l’immaginario PdG, Partito della Gioia.
Si aggiunge anche Baldi, il comandante della banda locale, leader dei duri e puri e sono in tredici a convegno — più Mastino, il cane di Ercole — presieduto dalla “federala”, l’imponente, enfatica, rossocrinita Moira, storica segretaria di Sezione.
Nella riunione straordinaria — all’ordine del giorno o più esattamente della sera, perchè siamo oltre il TG delle 20 — è l’annuncio provocatorio diffuso poco prima dalla conduttrice del telegiornale. Quel decreto di solidarietà generazionale non s’aveva da fare, invece è stato approvato. Il premier in persona ha dichiarato a reti unificate che si sta finalmente per realizzare l’auspicata valorizzazione di tutte le generazioni, contemperando l’aspirazione degli anziani a sentirsi utili alla società, con la necessità di migliorare tutti i quartieri. Tradotto alle spicce: per ricambiare la collettività che li mantiene generosamente, i pensionati non ancora ottantenni dovranno dedicare sette ore alla settimana ad attività di volontariato, sotto la guida degli Amici di Quartiere.
Di fatto, se vogliono continuare a riscuotere l’intero importo della pensione, saranno tenuti a prestare servizi di pulizia, custodia, sorveglianza, tosa erba, cambio cestini, decoro urbano e via dicendo. Non rispondere alla chiamata comporterebbe il taglio del 10 per cento del trattamento mensile.
Già in precedenza i pensionati del Bar New Age di Fratti di Corvina avevano discusso del provvedimento. Achille si era detto sicuro che il PdG si sarebbe ricreduto, il volontariato coatto non sarebbe passato. Solo secondo il facinoroso Baldi sarebbe stato approvato e a quel punto “la misura sarebbe stata colma, avrebbero dovuto reagire”.
A decreto adottato, la riunione autoconvocata tra bestemmie e imprecazioni segue il clichè di ogni attivo di Sezione. Si va dai fedeli ad ogni costo alla disciplina di partito (“se ha deciso così è segno ch’è una cosa da fare”), a chi minimizza (“che sarà mai, si tratta solo di un’ora al giorno”), al “vediamo mo’ cosa ci fanno fare”, al “ci starei ma ultimamente ho la pressione un po’ alta”, fino al “non è giusto, si toglie lavoro ai giovani” e al per niente accondiscendente “l’è un’autentica carognata”, sentenziato dalla Moira. Baldi non si esprime. Si alza, annuncia che andrà a pulire le sarde, conclude con un secco “io non ci vado, fate un po’ come vi pare”.
Fatto sta che il peggio deve ancora arrivare: in zona si annunciano grandi opere pubbliche, di forte impatto sull’ambiente. È tempo di agire per i nonni/e del New Age. Una sfida all’ultimo colpo, di scena.
È annunciato un sequel per il romanzo dei pensionati sovversivi.
Albeggerà al tramonto
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