Alice in Bradpittland
- Autore: Silvia Colombini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Chi scrive segue Silvia Colombini dall’inizio della sua attività di scrittrice, dopo essere stata molti anni una pubblicitaria e sa che il suo modo di scrivere nasce da un’urgenza ben precisa: non accettare questo mondo e averne uno, anche se solo sognato. Dove le ragazze vivono i loro amori con ragazzi sensibili e dolci, attorniate da amici gay che le amano come figli e, in questo ultimo libro, hanno persino due suore che le fanno da genitori.
La Colombini scrittrice detesta l’amara realtà, dove invece le ragazze sono solo oggetto di cupe notizie del telegiornale, perché sono state picchiate dai loro fidanzati-compagni oppure brutalizzate o uccise. È anche per questo che ha scritto Alice in Bradpittland (Transeuropa edizioni, 2023).
La scrittrice in una dimensione camp evita l’omologazione con i fatti della cronaca, creando una ragazza speciale, Alice, che ha vissuto in un orfanotrofio. Anche se bella di aspetto e educata, la giovane orfana non è stata presa in considerazione soprattutto quando è diventata più grande (ci sarebbe da discutere, oltre al libro, del perché sia così difficile l’adozione di una bambina, di un bambino, dopo i che hanno superato i due anni o sono anche più grandi anagraficamente, Ndr).
A farle da custodi sono due suore che oltre la fede, condividono talvolta anche il letto, suor Patricia e suor Benedetta, chiamata dai ragazzi dell’istituto “suor Benni”.
Alice, nel suo mondo a colori, ogni volta che un’adozione non va a buon fine lei è solita dire:
Io comunque aspetto Brad e Angelina. Ne hanno sei di bambini, possono prendere anche me.
Ebbene sì Alice è una patita di Brad Pitt, lo ama da sempre , con la sua "purezza", che non le permette di pensare a Pitt come possibile amante. Brad Pitt è troppo grande per lei come improbabile fidanzato, ma va bene come padre. Eppure ha tutti i suoi poster, tutti i film, dove non è sempre il protagonista, ma magari è il produttore esecutivo della pellicola. Cresciuta Alice scopre che il suo amore per Brad non è sempre puro e poi lui è ormai single. Dopo eccessi alcolici e altro, la signora Jolie trova che il suo grande amore è cambiato in peggio ed è inammissibile fargli capire che lei muore di paura per i bambini.
Avendo preso visione dei rispettivi prospetti, Brad Pitt, in buona sostanza, deve cambiare stile di vita, se vuole vedere i propri figli senza la presenza costante e occhiuta di un assistente sociale, l’attore di Hollywood aveva già deciso di restare sobrio e affidabile.
E nel frattempo Alice è diventata un’adolescente, che prepara la sua borsa per andare via dall’istituto con queste parole:
Quando non sai da dove sei venuta, è difficile sapere dove vuoi andare, ma questa mi sembra una buona occasione, eh Pat?
Senza dubbio, Alice si rivolge a Pat che è suora Patricia come se fosse possibile avere un padre tra le suore.
Alice, nel frattempo, ha due lavori: quella del tuttofare nel bellissimo locale “Alessia Visconti Hairdress”, dove impara molto, e la sera l’inserviente al salone “BingoBongo”, dove il gioco più gettonato è ancora la tombola.
Avendo due lavori trova che sia il momento di trovare “una stanza tutta per sé” e in questo periodo le stanno accanto Aldo e Tizzi, due uomini che stanno insieme da tanti anni e cominciano a trattare Alice come la figlia che non hanno mai avuto e sul percorso che noi chiamiamo vita c’è l’amore, ma anche l’arroganza. L’amore arriva a ondate da Zeno Pittarini, mentre l’arroganza è il tratto distintivo di Luciano Lucky Maranza.
Sono quei maschi utilizzati come buttafuori, che non parlano più, ma grugniscono parolacce e bestemmie. Le mani, se non c’è una sigaretta accesa, sempre a toccarsi per verificare che il loro “attrezzo”, non sia fuggito via. Quelli che hanno figli, ma a malapena ne ricordano i nomi e la moglie, che se va bene, è la schiava in cucina e in camera da letto, oppure, essendo di loro proprietà, le si danno botte per ogni caso che va storto.
La prosecuzione è simile a un action movie, condito di pillole di thriller, quindi ci fermiamo qui.
Silvia Colombini sta dalla parte dei simpatici anche in questo libro, quelli che non ricattano, fanno del male apposta e in più in questo scritto, visto il clima attuale, la parte buona ha una dimensione favolistica non così presente, nei precedenti romanzi.
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