Alieni. C’è qualcuno là fuori? di Jim Al-Khalili

Sugli UFO, in fondo, la questione sta tutta nel flano di Incontri ravvicinati del terzo tipo: NOI NON SIAMO SOLI, sentenziava, con una sicumera smentita dai fatti extra-filmici. I numeri sono i soliti, ma aldilà dell’indice probabilistico non garantiscono: nella sola Via Lattea esistono qualcosa come 300 miliardi di stelle, ciascuna rimandante a un proprio sistema planetario; eppure niente. In milioni e milioni di anni - fuso orario terrestre - nessun avvistamento, nessun contatto ET che possa dirsi accaduto aldilà di ogni ragionevole dubbio. Per dirla con Enrico Fermi:

«Ma se esistono, dove sono?»

A parte che nelle presunte teorie della fanta-archeologia, e nelle tesi dal sentore complottista (la CIA sa tutto ed è in combutta con gli extraterrestri), come mai, per esempio, nessuna risposta ai radiosegnali della Terra, sparpagliati invano per un raggio di miliardi di chilometri? Alla luce delle prove provate c’è insomma di che farsi venire il magone, o se no insistere nelle domande in bilico tra scienza e fantascienza: il genere umano costituisce davvero un’unicità cosmica irripetibile? E tutti gli episodi sciorinati dai contattologhi, d’altro canto? E l’Area 51? E le autopsie aliene? E l’incidente di Roswell? E il caso dei coniugi Betty e Barney Hill? E l’identikit dei Grigi dai tipici occhioni a mandorla?
Interrogativi dietro interrogativi e forse il bello della questione aperta sugli UFO sta proprio nel fascino di questo inesausto domandarsi e domandare.

Il saggio collettivo curato dal fisico teorico Jim Al-Khalili, ad esempio, ha un titolo perentorio – “Alieni” – e un sottotitolo giocoforza dubitante – C’è qualcuno là fuori? –: entrambi raccontano molto del piglio tassonomico con cui il libro affronta l’argomento. Il rigore è garantito dal novero degli scienziati arruolati a trattare ciascuno un aspetto della fenomenologia UFO, l’attrattiva assicurata dal filo-rosso in oggetto, peraltro inquadrato da focus iper-sfaccettati: fisici, psicologici, biologici, neuroscientifici, quantistici, astronomici, e persino cinematografici e fantascientifici (in senso di sci-fi narrativa). Il raggio dell’indagine è dunque amplissimo, il tono divulgativo, seppure di assoluto contenuto scientifico.

Ci si appassiona e quasi ci affeziona al clima acutamente leggero di "Alieni", imparando anche qualcosa: per esempio a credere o a non credere all’esistenza di UFO ed ET senza sanfedismi, atti di fede di tipo assoluti. In fondo "c’è qualcuno là fuori?" è una bella domanda (è anzi, in assoluto, la domanda delle domande) proprio perché nessuno può e sa rispondervi con certezza. Il saggio è di recentissima edizione presso Bollati Boringhieri.