Torna in libreria, per Nottetempo, una nuova edizione di L’amante del vulcano (2020, titolo originale The Volcano Lover, traduzione di Paolo Dilonardo revisionata dall’edizione Mondadori 1995), che l’autrice Susan Sontag (New York, 16 gennaio 1933 – New York, 28 dicembre 2004) aveva pubblicato nel 1992.
Scrittrice, filosofa e storica statunitense, Susan Sontag, in questo suggestivo romanzo storico, che aveva riscosso un notevole successo di pubblico e critica e che da tempo era ormai introvabile nelle librerie, racconta con il suo stile personale le vicende reali legate a un triangolo amoroso.
Lei: Emily Lyon, meglio nota come Emma, Lady Hamilton (Neston, 26 aprile 1765 – Calais, 16 gennaio 1815), avventuriera bellissima e spregiudicata, nata poverissima e per questo intenzionata a riscattare le sue umilissime origini sfruttando la sua avvenenza. Seconda moglie di Lord Hamilton, considerata una delle donne più belle della sua epoca, amica intima della autoritaria Maria Carolina, regina di Napoli e Sicilia, Emma ci osserva seduttiva dalla copertina del libro, che ritrae un particolare del quadro Lady Hamilton ritratta come Circe dipinto da George Romney.
Lui: Sir William Douglas Hamilton (Henley-on-Thames, 13 dicembre 1730 – Londra, 6 aprile 1803), archeologo, diplomatico, antiquario e vulcanologo britannico, ambasciatore inglese presso la corte di Napoli dal 1764 al 1800, celebre per le sue collezioni di oggetti antichi e per la sua passione scientifica per il Vesuvio.
L’altro: Lord Horatio Nelson, primo visconte Nelson e primo duca di Bronte (Burnham Thorpe, 29 settembre 1758 – Capo Trafalgar, 21 ottobre 1805), ammiraglio britannico, uno dei più famosi e celebrati eroi nazionali d’Inghilterra. Celebre la battaglia di Trafalgar (1805), che costò la vita a Nelson, ma confermò la supremazia navale che il Regno Unito aveva stabilito nel corso del XVIII Secolo.
Il Vesuvio, montagna di fuoco, attraeva e ossessionava l’ambasciatore Hamilton, il “Cavaliere”, che la notte dell’agosto del 1779 era stato testimone di una delle più spaventose eruzioni del vulcano, “mostruoso corpo vivente”. Ma la vitalità eruttiva del Vesuvio, sulle cui pendici cresce la ginestra o fiore del deserto di leopardiana memoria, per inerpicarsi ostinatamente verso la cima, altro non è che la metafora che i tempi stanno per cambiare. Cenere e lapilli annunciano non solo lo scoppio della inarrestabile passione tra Lady Hamilton e l’ammiraglio Nelson, ma l’imminente scoppio della rivoluzione napoletana che avrebbe dato vita alla Repubblica Napoletana, che, ahimè, avrebbe avuto vita breve.
Link affiliato
Susan Sontag si dimostra bravissima nel descrivere la Napoli di fine Settecento, città dai molti contrasti, splendida e miserabile, piena di vita e disperata, dove il re Ferdinando IV di Borbone era rinomato per la sua volgarità, mentre la sua diletta consorte, Maria Carolina d’Austria, era tanto potente quanto astuta. Fu la casuale scoperta a Londra di alcune stampe del Vesuvio commissionate proprio da Hamilton a ispirare a Susan Sontag la storia del triangolo amoroso, ma L’amante del vulcano è molto di più. È una rilettura dell’arte, del collezionismo, della Natura e della Storia, mai come in queste pagine così vivida, drammatica e spettacolare.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: "L’amante del vulcano" di Susan Sontag torna in libreria
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Narrativa Straniera Romanzi e saggi storici News Libri Nottetempo Recensioni di libri 2020 Susan Sontag
Lascia il tuo commento