Amiche mie
- Autore: Silvia Ballestra
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2014
La mattina davanti alla scuola dei propri figli si affollano le mamme, sempre di corsa, affannate con le ali ai piedi. Siamo a Milano: quattro amiche Sofia, Carla, Norma e Vera, sveglie come ogni mattino di buon’ora, hanno lasciato i bambini nell’atrio e si dirigono al bar davanti la scuola. Donne e amiche, ma anche madri e mogli che si raccontano sedute ad un tavolino. Un piccolo spazio quotidiano, dedicato solo a loro, nel quale scambiarsi i pensieri, a volte i propri drammi, fra un caffè e un cappuccino. Un tempo esclusivo e personale che rianima l’animo e che consola sapendo che non sei la sola, un tempo necessario che rinvigorisce per poter arrivare a sera. I loro occhi cadono su una coppia seduta al tavolino in fondo, probabilmente amanti, o si perdono in un brusio di parole per l’ordine del giorno dell’assemblea della mensa scolastica. Sì, adesso bisognerà organizzare un presidio, sostiene Sofia, la più tenace e ormai l’amica fissata per il cibo: quello rinvenuto dai Nas nella scuola e che i bambini mangiano ogni giorno, Dio solo lo sa da dove proviene.
“ … beh, ora finirà, perché saremo noi genitori a controllare il tutto … cosa vuoi che ne capiscano gli uomini di queste cose, siamo noi donne a nutrirli, allattarli, svezzarli e allevarli.“
Sofia supera le nevrosi impegnandosi con tutte le sue energie nelle battaglie in cui crede. Le amiche la sostengono, sono lì a fronteggiare un’altra loro lotta quotidiana. Vivere in una metropoli con le distanze che azzerano il piacere di una passeggiata, fra i bar e persino le edicole che invogliano ad un continuo happy hour, tra i metrò e i grattacieli, la casa, il marito e poi loro, al centro di una corsa senza tregua perché ogni cosa vada nel posto giusto, non è certo la vita che si sognava. Ci si rende conto di non aver più fiato e di non aver più forse neanche voglia di continuare a fare sempre le stesse cose. Ma non sei sola, sai che le tue amiche vivono lo stesso tuo eroismo ed è questo l’aspetto più significativo decritto da tutte loro: sono unite nelle vicende della vita perché alla fine, proprio la vita, nel suo obbligo di doveri, allontana dalle proprie aspirazioni. Come la vicenda di Carla, la protagonista centrale del romanzo, che in prima persona narra la sua vita, il suo quotidiano divisa com’è fra il marito che subisce e il desiderio di riconquistare i propri spazi. Avrebbe voglia di riscriversi all’università, magari lontano da Milano. Non le piace Milano, lei viene dalle Marche, ama i colori dei paesaggi e le città vivibili. Dopo aver insegnato Francese come supplente per qualche anno nelle scuole medie, un giorno arrivò l’amore, Fabrizio, e con l’amore il colpo di testa. Ad un certo punto non le piacque più la scuola: fra docenti e alunni l’avevano profondamente delusa. Matrimonio, trasferimento a Milano, marito sempre via all’estero per lavoro, figlie ed ecco che Carla cade preda di un disagio che all’insofferenza dei luoghi si somma ad un suo disagio più intimo che ha iniziato a logorarla. La sua angoscia si evidenzia nell’esasperazione per le pulizie domestiche. La crisi compare con il pianto e con le lacrime che le scendono sul viso pensa che la sua casa sia in uno stato di abbandono, che gli scaffali della libreria siano pieni di polvere e muffa e che la colpa sia solo sua. Non è affatto vero, ma in lei cresce una tale inquietudine che vorrebbe disfarsi di tutto, svuotare e buttare via. Le figlie la vedono ansimante ma non si preoccupano, sanno che dopo un po’ tutto cesserà.
“Queste crisi dovevano intendersi come valvole di sfogo, come il soffio di una pentola a pressione quando, raggiunto il massimo livello di saturazione, deve sfiatare e inizia il suo allarmante lamento. Ora avrebbe buttato fuori tutte queste lacrime, e la preoccupazione e la paura e il dolore, e tutto sarebbe tornato come prima, dopo. In realtà non tornava mai tutto esattamente come prima: il peggio passava, è vero, ma lasciava una cicatrice dolente che avrebbe scavato un altro po’ il solco già tracciato.“
Poi c’è Norma, che si è separata da poco e alla splendida età dei quarant’anni si rivede protagonista di inviti galanti che la lasciano perplessa e titubante. Si guarda allo specchio in modo nuovo: il divorzio le ha prodotto cambiamenti fisici che mai si sarebbe sognata. Ha perso peso e la sua figura si è affinata e senza drammatizzare forse tutto ciò che è successo non era per nuocerle. Sarà infine il dramma che vivrà Vera, la denuncia sociale dei tempi nei quali viviamo e delle molteplici difficoltà a condurre una vita normale dopo che si è perduto il lavoro, a unirle ancora di più in una complicità più profonda.
Pubblicato da Mondadori a febbraio 2014, Amiche mie è un romanzo vero e intenso, un ritratto di noi donne di oggi, sempre più immerse nelle nostre solitudini, nei nostri fallimenti ma, nonostante tutto, capaci di riemergere con una gran forza. Affaticate, angosciate, ma in fondo donne ancora fiere e che non crollano. Nel libro è narrata la solidarietà tutta femminile a scudo di una vita percorsa in fretta e con l’ansia tra il lavoro, i mariti, gli amanti e i figli, e poi quel piccolo spazio d’incontro mattutino che raccoglie nel proprio quotidiano una più profonda richiesta di aiuto che solo le amiche sanno intendere e comprendere.
Silvia Ballestra, marchigiana, laureata in Lingue e Letterature straniere, è stata scoperta come autrice da Pier Vittorio Tondelli. Ha pubblicato numerosi romanzi e saggi. Scrive per diverse riviste e quotidiani, fra i quali l’Unità. Vive e lavora a Milano.
Amiche mie
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