Amrita di Banana Yoshimoto

Banana Yoshimoto è una di quelle scrittrici capaci di farti entrare, a piccoli passi, in un mondo tutto suo, ricco di fascino e di personaggi unici. Anche in questo libro l’autrice riesce ad introdurre il lettore in un mondo dal quale è possibile uscire solo a lettura ultimata.

Il romanzo "Amrita" racconta la vita di Sakumi e della sua famiglia "allargata": madre, fratello, una cugina, l’amica del cuore della madre. La sorella Mayu è morta a causa di problemi con l’alcool e ciascun componente della famiglia rielabora questo lutto a modo suo. Sakumi resta altresì vittima di un incidente, una banale caduta dalle scale che le causerà la perdita della memoria per qualche tempo. La ragazza deciderà di lasciarsi andare con nuove emozioni per placare il suo desiderio di ricordare a tutti i costi il passato. In realtà inconsciamente desidera rimuovere questi ricordi, i quali la riportano inevitabilmente alla sorella, morta prematuramente lasciando un vuoto in questa famiglia. Sakumi inizierà anche a riflettere su tutto ciò che non avrebbe potuto fare se non si fosse più risvegliata dalla caduta e dal colpo alla testa. Inizierà ad essere grata per questa seconda possibilità che le è stata concessa, e rivaluterà tutti i suoi rapporti (con il fratello, il suo uomo, con la madre...).

Alcuni temi ricorrenti della scrittura della Yoshimoto, come l’amore, la morte, la famiglia e gli affetti, si legano ad altre nuove tematiche quali ad esempio la forza travolgente della natura (es. una bellissima descrizione di un tramonto). Lo stile è quello inconfondibile di Banana Yoshimoto, caratterizzato da una spontaneità pura e da un tocco di mistero che rende il romanzo accattivante. Questa scrittrice riesce ad "avvolgere" dolcemente il lettore accompagnandolo attraverso vicende ed atmosfere "deformate" ed incredibili personaggi dalle strane percezioni. Ciascun personaggio esprime un sentimento che si può leggere e percepire riga dopo riga. Durante la lettura si cresce, si matura con lui, si impara a riconoscere i propri limiti, le piccole fobie, prendendo consapevolezza di sé stessi. Nel corso del racconto le emozioni si intrecciano ed inevitabilmente si rimane affascinati dalla profondità con la quale vengono trattate tematiche abituali, che qui assumono forme nuove, attraverso la penna della famosa scrittrice giapponese.

“Sulla spiaggia l’uomo è poeta. Perché il mare è sempre il venti per cento più grande di come lo si era immaginato. [...] Sarà questo l’infinito?”