Andare insieme, andare lontano di Enrico Letta

“Come dice un proverbio africano, se vuoi correre veloce vai da solo, se vuoi andare lontano devi farlo insieme”.

È la scritta, anzi un vero e proprio programma politico che campeggia sotto la foto vintage che raffigura tre bambini che corrono su un’automobile giocattolo rosso fiamma che si trova sulla copertina del volume che il “deputato semplice” del Pd Enrico Letta, nato a Pisa nel 1966 sposato con tre figli, dedica alla politica italiana, presentando il proprio punto di vista. Una riflessione “di lungo respiro” proiettata sul futuro, perché guarda “l’orizzonte che l’Italia e l’Europa hanno di fronte a sé”.

L’ex Premier, Presidente del Consiglio dei Ministri dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014, più volte ministro, dopo una pausa durata 14 mesi ha deciso di ripartire da tre parole: Libro, Scuola e Lavoro. Il tema centrale del saggio è la differenza che passa tra governare e comandare che si può imparare sui banchi di una SdP ovvero una Scuola di Politiche dalla “struttura leggerissima”, rivolta a ragazzi tra i 19 e i 25 anni, protagonista delle considerazioni finali del testo.

L’autore, forte di una lunga esperienza in politica, vuole mettere al servizio dei giovani quella “straordinaria ricchezza” che gli deriva dall’aver incontrato premier, capi di stato “servitori delle istituzioni e grandi costruttori di Europa”. Se ora tra i giovani impegnati nei partiti “spesso prevale una corsa alla carriera che spinge al professionismo politico”, i requisiti principali che dovranno possedere gli aspiranti dirigenti politici del domani, che animeranno la scuola di uno dei fondatori del Pd, saranno il talento e la passione. Occorrerà dunque avere “la capacità di unire virtù democratica e consenso, il coraggio di dire no alle scorciatoie”. Il docente Letta insegnerà ai suoi alunni (previsti anche docenti stranieri) che non si vive solo di politica altrimenti “il tuo orizzonte si restringe e la capacità di vedere quello che accade fuori da quei Palazzi si annacqua”. Mai un “uomo solo al comando”.

La SdP si svolgerà tra ottobre 2015 e maggio 2016 attraverso formule didattiche incentrate principalmente su Roma, Bruxelles e Strasburgo per rendere la frequenza compatibile con le normali attività di studio e lavorative dei partecipanti. Le candidature alla SdP la cui iscrizione sarà gratuita potranno essere presentate attraverso un form disponibile sul sito dell’ex Premier dal 1° al 30 giugno 2015.

Bandite materie che avranno a che fare con intrighi legati al potere, ai complotti, al calcolo e all’ambizione politica che ricordano pericolosamente House of Cards, la serie televisiva statunitense incentrata sulla figura di Frank Underwood (Kevin Spacey), simbolo negativo di un certo modo di fare politica che da un po’ di tempo ha attecchito a Montecitorio e dintorni. Letta, parlamentare dal 2001, che ebbe come maestro Beniamino Andreatta, trasmetterà ai suoi studenti la propria etica che si fonda sullo “sforzo collettivo”, del quale si ha una necessità assoluta per “favorire una ripresa attesa ormai da troppo tempo e, soprattutto, per alleviare le ferite ancora aperte della crisi e aggredire il più grave dei mali della società italiana: la mancanza di lavoro, specie per i giovani”.

Un’etica basata sul senso delle istituzioni, sull’esercizio del dubbio, sulla quotidiana disponibilità ad ascoltare le ragioni dell’altro, avendo sempre come faro l’Europa, perché non scordiamo che l’autore è da sempre convinto europeista. “Ora serve un Mare Nostrum europeo” ha dichiarato Enrico Letta parlando della recente tragedia avvenuta nel canale di Sicilia (tra 700 e 900 persone annegate in mare per un barcone, in viaggio dalla Libia verso la Sicilia, che si è capovolto e inabissato) intervistato la scorsa domenica sera da Fabio Fazio durante la trasmissione televisiva Che tempo che fa, su Raitre, nella quale l’autore era intervenuto per presentare il suo ultimo libro. “Dal primo settembre andrò a dirigere la scuola d’affari internazionali di Sciences Po a Parigi e mi dimetterò dal Parlamento ma non lascerò la politica e rimarrò dentro il Pd”, ha rivelato Letta nel corso dell’intervista.

“Non prenderò nessuna pensione da onorevole, vivrò del mio lavoro, sarà quello il mio impegno politico perché dalla politica non ci si dimette”.

Una prestigiosa università francese per il futuro rettore Enrico Letta, dal brillante e serio “cursus honorum” iniziato sui banchi della scuola dell’obbligo a Strasburgo, proseguito con la laurea in Diritto Internazionale a Pisa e il conseguimento del Dottorato in Diritto delle Comunità Europee presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

“Nessuno può riuscire ad affrontare impegni di questa portata da solo, con la logica dell’esclusione, con la ricerca strumentale del nemico, con la delega in bianco”.