Angeli e carnefici
- Autore: Cinzia Tani
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2021
Scrittrice di tanti libri sulle donne e non solo, giornalista attenta ai fenomeni sociali, competente studiosa dei meccanismi dei crimini operati da donne, Cinzia Tani propone questo interessante volume dal titolo molto esplicito: Angeli e carnefici, pubblicato da Rizzoli. Parlando con l’autrice, Cinzia Tani spiega che avrebbe voluto un titolo diverso, non angeli ma stelle: infatti le ventidue donne la cui storia è raccolta dal libro, undici coppie, vedono una prima protagonista emergere nella vita culturale, filosofica, artistica, musicale, politica, cinematografica, coltivando un talento che ha portato donne nate tra la fine dell’Ottocento agli inizi del Novecento, a illustrare con il proprio talento campi spesso preclusi alle donne. Infatti la scelta che l’autrice ha compiuto è quella di porre donne, non tutte note, in abbinamento a partire dall’anno della loro nascita, per scoprire attraverso un’indagine rigorosa della loro origine, infanzia, famiglia, contesto economico e sociale, come i fatti esterni e le diverse opportunità abbiano influito e in che misura sulla genetica.
Per esemplificare prendo una coppia di personalità che mi hanno impressionato in modo speciale: quella della filosofa Hannah Arendt e della sua “antagonista”, Ilse Koch, soprannominata non a caso “La strega di Buchenwald”. Nate ambedue nel 1906 in Germania, Hannah da una famiglia ebrea progressista, Ilse di origine modesta, innamorata delle uniformi degli uomini delle SA, e poi delle SS che in Germania cominciavano a in quegli anni ad assumere uno sterminato potere. Le due biografie sono estremamente lontane, antitetiche: mentre la giovane Hannah, innamorata del filosofo Heidegger, sarà costretta a lasciare la Germania per rifugiarsi in America in seguito al pericolo della deportazione, Ilse invece sposa un protetto di Himmler, Karl Otto Koch. La vicenda della prima, che parteciperà al processo di Eichmann a Gerusalemme e ne scriverà le riflessioni nel celebre libro La banalità del male, volume che le attirerà critiche severissime dal mondo della cultura ebraica, è molto nota.
Al contrario l’efferatezza, il sadismo, la ferocia, la inguaribile voglia di infliggere dolore, tortura, morte ai prigionieri del lager che usa come sue cavie approfittando del ruolo del marito appare, leggendo le pagine terribili del libro di Cinzia Tani, quasi insopportabile. Incontriamo leggendo questo insolito e originale volume figure note, come Greta Garbo, dal carattere odioso ma del cui fascino rimasero vittime in tanti, uomini e donne. Nata nel 1905, sparita dalle scene ancora giovane, il suo contraltare nel libro è Nannie Doss, che diventerà una pluriassassina, per motivi apparentemente inspiegabili. Condannata all’ergastolo, in carcere riceve lettere di ammiratori: misteri della psiche umana.
Il libro è tutto da leggere, organizzato in modo che il lettore possa scegliere, seguendo le introduzioni che l’autrice mette in bocca alle sue eroine perverse o geniali, a chi concedere la propria simpatia o curiosità. Raccomando Freya Stark, coraggiosa viaggiatrice solitaria, Eleanor Roosvelt, la prima grande first lady, donna intraprendente moglie di un Presidente eletto quattro volte alla Casa Bianca, Billie Holiday, la straordinaria cantante nera, nata nel 1915 come la donna a cui viene abbinata, la francese Violette Nozière, assassina del padre che aveva abusato di lei per anni. Al processo viene condannata, malgrado “il movimento surrealista che è affascinato dalla figura di Violette che considera un’icona della ribellione contro il conformismo e l’ipocrisia borghese”. Isadora Duncan, Rosa Luxemburg, Tina Modotti, Helen Keller, figure di donne talentuose, ammirate, non sempre angeli, ma veramente interessante scoprirne i lati meno conosciuti, mentre nell’oscurità donne meno fortunate loro coetanee sprofondavano nell’abisso della violenza e del delitto.
Ho colto molta pietà nel racconto appassionato di Cinzia Tani, che ha lavorato a lungo per scoprire i misteri che si celano dietro comportamenti dissennati e condannabili. Da ricordare una donna, nata come Freya Stark nel 1893, condannata a morte in Gran Bretagna per l’assassinio del marito, che non aveva commesso:
“L’esecuzione di Emma Thompson è stata considerata per molto tempo, come la più ingiusta della storia legale britannica”.
Per chi si è appassionato a queste storie di donne, una lunga e accurata bibliografia è pubblicata alla fine del volume. La foto di copertina, una Isadora Duncan inedita, mostra un volto ambiguo, come è stato ambiguo e contraddittorio il destino delle donne raccontate in modo così efficace.
Angeli e carnefici. Isadora Duncan e Marie Becker, Hannah Arendt e Ilse Koch, storie di donne dai destini opposti
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