Anime di vetro
- Autore: Maurizio de Giovanni
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2015
Con Anime di vetro (Einaudi, 2015) il commissario Ricciardi, barone di Malomonte in incognito, torna insieme al suo Sancio Panza, il brigadiere Raffaele Maione, a raccontarci un pezzo della Napoli degli anni oscuri del fascismo, tra delitti, servizi segreti, spie e ufficiali tedeschi in trasferta italiana. Questa volta il fertile scrittore napoletano aggiunge al suo romanzo giallo una componente essenziale: la presenza in sottotesto della poesia del grande Salvatore Di Giacomo, la celebre “Palomma ‘e notte”, che attraversa tutto il testo dando risalto non solo alle traversie amorose del commissario Ricciardi, ma occupa una gran parte del testo romanzesco a cui conferisce una vena di nostalgica malinconia che racconta la vera storia d’amore del poeta con la sua giovane fidanzata e poi moglie. Da questa vicenda storica Maurizio de Giovanni prende spunto per ricostruire la complessa psicologia di Alfredo Ricciardi, intorno al quale si aggirano ben tre donne: Enrica, l’infelice giovane donna amata in segreto, Livia, la bellissima cantante ormai vedova, e infine la contessa Bianca di Roccaspina, che è la vera protagonista di questo libro.
De Giovanni, ormai consumato romanziere, sa come alternare i diversi registri della narrazione: l’indagine poliziesca su cui Ricciardi si trova a lavorare è un efferato delitto avvenuto mesi prima, nel giugno precedente, quando Ludovico Piro, un chiacchierato avvocato, viene trovato ucciso alla scrivania del suo studio nel ricco appartamento di Santa Lucia con un unico colpo inferto alla gola. Del delitto si autoaccusa il conte Romualdo di Roccaspina, un aristocratico pieno di debiti, ma in realtà sua moglie, la bellissima Bianca, è certa che suo marito sia innocente e non si spiega la ragione per cui si sia addossato quella colpa che lo tiene prigioniero a Poggioreale in attesa del processo. Questa circostanza la spinge a rivolgersi al tenebroso commissario che in un settembre ancora tiepido comincia la sua insolita indagine per conto della misteriosa contessa. La trama si fa sempre più intricata, le indagini più serrate, i personaggi del libro ne escono approfonditi e benissimo costruiti: Enrica Colombo, la giovane donna innamorata silenziosamente di Ricciardi, viene corteggiata da un maggiore tedesco inviato dallo stesso Hitler a Napoli per studiare segretamente il potenziale bellico del futuro alleato; la bella Livia, respinta da Ricciardi, lo denuncia alla polizia segreta; intanto un giovane cantante melodico si rivolge ad un vecchio maestro di mandolino che gli insegnerà finalmente a raccontare la storia che c’è dietro alle parole della canzone che Francesco Buongiovanni aveva scritto nel 1906 traendola dalla poesia di Di Giacomo:
“Palumme’ , chist’è nu lume, - nun è rosa o giessumino – e tu a fforza ccà vicino – te vuo’ mettere a vulà ... Va’ palummella, e torna, e torna a ‘st’aria – accussì fresca e bella!”
La parte più bella ed originale dell’intero romanzo è proprio la traduzione del sentimento di Ricciardi, incapace di amare, attraverso la melodia di una canzone struggente.
Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi
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