Anna. Storia di un palindromo di Francesco D’Isa

Il passato è un palindromo, come il nome di Anna, protagonista sfuggente del nuovo lavoro letterario di Francesco D’Isa, “Anna. Storia di un palindromo” (Effequ, 2014).

Un errore umano, troppo umano, del neurochirurgo Ezio durante un’operazione al cervello della giovane donna sembra avere conseguenze neuronali preoccupanti, la ragazza infatti non riesce più a parlare del suo passato, sostituendolo con scenari apparentemente onirici e privi di senso.

La storia d’amore che nascerà successivamente fra i due porterà sempre più Ezio verso l’ossessione della comprensione a tutti i costi piuttosto che la cura effettiva di Anna, un’indagine invasiva nella sua vita passata dalla quale non si hanno risposte fino alla risoluzione finale dell’enigma da parte sia del lettore che dei due protagonisti.

L’autore scrive un romanzo complicato come il disturbo del suo personaggio femminile, un labirinto di speculazioni mediche e filosofiche che portano chi legge su un’altalena di piani narrativi dalla quale si riesce a scendere grazie ai dialoghi centrati e alla corrispondenza epistolare dei due giovani. D’Isa accompagna i suoi lettori verso la soluzione del mistero in completa empatia con il personaggio femminile, Anna, mentre lascia ad Ezio lo scomodo compito di puntaspilli delle impressioni negative.

Lo stile narrativo è molto ricercato, il linguaggio forbito, le spiegazioni eccessive, piccoli particolari che non rendono la lettura facile agli amanti della semplicità e, soprattutto, delle omissioni. Una buona prova narrativa del giovane autore toscano, che sarebbe interessante approfondire con la lettura dei suoi già pubblicati racconti.

“Anna pensò che le più grandi emozioni, come gioia, dolore, entusiasmo, amore e persino follia fossero alla mercé di chiunque, mentre altre non si concedevano facilmente, restando appannaggio di pochi, come la megalomane caduta di un dittatore, l’esaltazione di un attore davanti al pubblico, la disperazione di chi cadeva negli orrori di guerra.”