Anna di Kleve. La regina dei segreti
- Autore: Alison Weir
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: BEAT
- Anno di pubblicazione: 2021
Anna di Kleve. La regina dei segreti (Superbeat 2021, titolo originale Anna of Kleve. Queen of Secrets, traduzione di Chiara Brovelli) di Alison Weir è il quarto capitolo, dopo Caterina D’Aragona (Superbeat 2019), Anna Bolena. L’ossessione del re (Superbeat 2019) e Jane Seymour. La regina più amata (Superbeat 2020), della acclamata saga “Le sei regine Tudor”, e racconta la storia di Anna di Kleve (Düsseldorf, 28 giugno 1515 – Londra, 16 luglio 1557), quarta moglie di Enrico VIII e per pochi mesi del 1540 regina consorte d’Inghilterra e Irlanda, dal 1536 al 1537.
Il ritratto della duchessa di Kleve (o Clèves), secondogenita di Giovanni III, duca di Jülich-Kleve-Berg, e della principessa Maria di Jülich-Berg, dipinto da Hans Holbein il Giovane, pittore e incisore tedesco, che dipinse dapprima a Basilea e poi in Inghilterra alla corte di Enrico VIII, copertina di questa interessante biografia, fu uno dei principali motivi del fallimento dell’unione matrimoniale del sovrano inglese con la sua quarta moglie.
Il dipinto, commissionato dallo stesso Enrico VIII, curioso di sapere le fattezze della sua probabile futura quarta moglie, ritrae una giovane donna, riccamente vestita, dai tratti accattivanti, ma con un velo di malinconia che appare nello sguardo. Dita affusolate con anelli nobiliari abbandonate sul grembo che forse presto avrebbe partorito una stirpe reale. Enrico VIII rimase ben impressionato dal volto della sua futura moglie, che il suo ritrattista di fiducia invece aveva abbellito. Infatti, quando il sovrano vide per la prima volta Anna rimase disgustato: la giovane non solo non era attraente come risultava dal dipinto, ma non aveva spirito né talento musicale, qualità che il sovrano inglese apprezzava molto in una donna.
Nonostante ciò, il matrimonio venne celebrato il 6 gennaio presso il Palazzo di Placentia a Greenwich. Trascorsi i giorni, Anna continuava a non attrarre il consorte e così il matrimonio non venne mai consumato. Anzi, in diverse occasioni il quarantanovenne Enrico si lamentò con i propri consiglieri in merito all’aspetto della moglie, descrivendo i particolari che secondo lui lo facevano dubitare della verginità della sposa e dichiarando che ciò lo disgustava a tal punto da indurlo a non consumare il matrimonio.
Del resto, lo scaltro Enrico, deciso ad annullare il matrimonio, aveva già allacciato una relazione con la damigella d’onore Caterina Howard, rivelatosi politicamente svantaggioso.
Il pretesto ufficiale? Un precedente contratto di fidanzamento stipulato tra Anna e il duca Francesco I di Lorena. Il divorzio fu ufficializzato il 13 luglio e in seguito all’annullamento ad Anna fu conferito il titolo di “Amatissima Sorella del Re”, con diritto di precedenza su ogni altra dama d’Inghilterra, eccetto le figlie e la consorte del re, oltre alle proprietà di Richmond Palace e del Castello di Hever, il diritto di avere un appartamento in ogni palazzo reale, e una rendita annua di 25.000 sterline.
Anna di Clèves morì il 16 luglio del 1557, all’età di 42 anni, si ritiene a causa di un tumore alle ovaie. Anna venne seppellita nell’abbazia di Westminster a Londra nei pressi dell’altare principale della chiesa. La sua tomba in marmo nero reca l’epigrafe: “Anne of Clèves, Queen of England”. Anna di Clèves Regina d’Inghilterra. La Regina dei segreti fu l’ultima a morire delle sei mogli di Enrico VIII.
Ancora una volta Alison Weir, come già avvenuto nei precedenti ritratti delle mogli di Enrico VIII, basandosi strettamente sui documenti storici, fa emergere una nuova figura di donna, non più solo offesa e screditata ma coraggiosa e appassionata.
“L’unica delle sei mogli di Enrico VIII a ricevere l’onore di essere seppellita nell’abbazia di Westminster”.
Anna di Kleve. La regina dei segreti
Amazon.it: 18,05 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Anna di Kleve. La regina dei segreti
Lascia il tuo commento