Antigone e la sua follia
- Autore: Eugenio Borgna
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: il Mulino
- Anno di pubblicazione: 2021
Antigone è una figura archetipica. Al di fuori dello specifico della tragedia di Sofocle, Antigone è da assumersi come paradigma di donna duplicemente audace: in quanto capace di contravvenire alle leggi dello stato che reputa ingiuste; e in quanto capace di farlo in obbedienza all’amore fraterno per Polinice e ai propri convincimenti. La vicenda esemplare e tragica di Antigone (442 a.C.) sfida dunque il tempo al di là delle scene, porzione portante del cosiddetto ciclo di “drammi tebani” ispirati a Edipo e alla sua discendenza funestata dalla malasorte. Come riepiloga Eugenio Borgna nel suo luminoso saggio-rilettura del testo sofocleo Antigone e la sua follia (il Mulino 2021):
“La storia si svolge a Tebe, città greca, nella quale due fratelli, Eteocle e Polinice, dopo la morte del padre, si sono contesi il governo della città: l’uno riesce a mandare in esilio l’altro, ma il fratello esiliato, Polinice, alla testa di un esercito straniero, si propone di riconquistare la città: nel combattimento i due fratelli muoiono. Un loro zio, Creonte, ne diviene re, e ordina di dare sepoltura alla salma di Eteocle, morto nel difendere la città, lasciando insepolta quella di Polinice”. (pag. 7)
L’inumana decisione del re farà da spunto alla disobbedienza della giovane donna che decide ugualmente di dare sepoltura al fratello, consapevole che l’atto di ribellione potrebbe destinarla alla morte. È questo il filo rosso intorno al quale si dipanano i quadri della tragedia di Sofocle. Una tragedia interiore in quanto emotiva, in grado di misurarsi con una gamma sentimentale entro la quale convivono, per dirla ancora con le parole di Borgna:
“L’angoscia e le paure, la tristezza e la nostalgia, la delicatezza e la mitezza, la felicità e la gioia, l’amicizia e l’amore, o smarrimento e la estraneità, la speranza e la disperazione, la nostalgia e il dolore, ma anche la crudeltà e la violenza, la noncuranza e la indifferenza”. (pag.11)
Finirà che, con l’indomita protagonista, morranno Ismene (sorella di Antigone), Emone (figlio del crudele Creonte e fidanzato di Antigone) e Euridice (moglie di Creonte, suicida per il dolore). Solo il tiranno rimarrà in vita, e chissà se la sua sorte non risulti alla fin fine la peggiore.
Da medico psichiatra (da psichiatra umanista, mi viene da aggiungere), Eugenio Borgna declina il campionario di sfumature psicologiche che si accompagnano alla “follia” di Antigone: ma può davvero chiamarsi folle il coraggio ideale di colei che rimane adesa ai propri sentimenti sottraendosi a una legge percepita come disumana?. La valenza metaforica di Antigone è di portata ontologica: è più folle scegliere di morire assecondando i propri principi o vivere snaturandosi, accettando le imposizioni di un potere che prescinde dall’umanità?
“Il conflitto delle idee […] il conflitto fra le ragioni della ragione e le ragioni del cuore, fra la legge e la coscienza, risuona in ogni momento della tragedia, in un contesto emotivo che non è tuttavia meno importante”. (pag. 12)
Attraverso una prosa letteraria densa di contenuti, Eugenio Borgna inquadra l’Antigone da punti di vista molteplici, primi fra tutti intimi, e, sottotraccia, politici; consegnandoci una rilettura della tragedia sofoclea destinata a restare tra le più significative e toccanti della bibliografia che la accompagna. A partire da pagina 80, il volume ripropone il testo originale nella traduzione di Raffaele Cantarella.
Sofocle. Antigone e la sua follia
Amazon.it: 13,29 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Antigone e la sua follia
Lascia il tuo commento