Antigua, vita mia
- Autore: Marcela Serrano
Dichiaro in partenza il mio sviscerato amore per i paesi dell’America Latina e per i suoi scrittori. Le loro voci così profonde e appassionate mi scrutano dentro e rappresentano al meglio emozioni che provo spesso e così l’immedesimazione è più diretta e immediata che con altri autori.
Antigua, vita mia di Marcela Serrano parte lentamente per poi prendere quota come un fiume in piena. Il romanzo narra la vita di due amiche, Josefa e Violeta, legate da un’amicizia profonda. Inizia con i diari di Violeta in cui Josefa cerca la motivazione del suicidio dell’amica. La seconda parte rivela un colpo di scena: Violeta non è morta, ma ha ucciso, per legittima difesa, Edoardo, uno scrittore crudele con cui aveva una relazione. Andrés, marito di Josefa, difenderà Violeta e la farà assolvere.
Infine, Violeta partirà per Antigua, dove si rifarà una vita insieme a Bob. Nell’ultima parte Josefa, abbandonata da Andrés, raggiunge Violeta ad Antigua e trova il giusto equilibrio dentro di se’.
Al di là delle vicende abbastanza forti e movimentate, ciò che emerge maggiormente sono le emozioni e il forte legame di amicizia fra le due donne. La scrittura della Serrano è appassionata e poetica, molto coinvolgente. Ha il sapore della vita vera, delle peripezie e vicende che nel bene e nel male compongono un’esistenza intera. Mi ha lasciato con un forte desiderio di andare a visitare il Cile e il Guatemala, sentirne i sapori, gli odori e vederne i colori.
"Solo ad Antigua sono riusciti ad aprirsi. Questa città sì che ha nella pelle la pelle dell’America..."
"Antigua è femmina.
Antigua finisce per a.
Antigua mi ha restituito l’identità di donna che si era persa in mezzo alle ultime vicissitudini. Mi ha fatto ritrovare il riposo, finalmente, e mi ha ridato il sorriso."
Antigua, vita mia
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