Arundhati Roy torna in libreria con il secondo romanzo, “Il ministero della suprema felicità”, vent’anni dopo il suo acclamato esordio con “Il dio delle piccole cose”.
Dopo aver ricevuto il Booker Prize, Arundhati Roy ha deciso di dedicarsi a saggi su temi politici e sociali, fino all’attesa uscita di quest’ultimo, dal titolo emblematico, “Il ministero della suprema felicità”.
Il volume sarà nelle librerie dal 6 giugno e narra la storia di un’umanità variegata: uomini e donne di ogni età si incontrano e si scontrano in un testo che parla di amore e di sentimenti, anche di quelli più forti ed incontrollabili.
Arundhati Roy è nata nel 1959 in India da padre induista e madre cristiana, oltre che scrittrice è anche un’attivista politica impegnata nei movimenti anti-globalizzazione e infatti, dagli anni Novanta ad oggi, è stata autrice di molti saggi come “La fine delle illusioni”, “Guida all’impero per la gente comune”, “La strana storia dell’assalto al parlamento indiano”, “Quando arrivano le cavallette” e “In marcia coi ribelli”.
Le sue opere trattano temi importanti e profondi quali, ad esempio, le armi nucleari dell’India, il fanatismo della religione induista e le opere delle multinazionali nella sua terra d’origine. La scrittrice ha anche ricevuto, per il suo impegno politico a sostegno della non violenza, il Sidney Place Prize.
Ora è tornata al romanzo nel quale, comunque, si coglie un’atmosfera trascendentale: si tratta di storie di personaggi diversi tra loro, accomunati però dal bisogno di trovare una nuova serenità, una condizione in cui le cose possano avere un nuovo senso. Anche qui l’autrice non dimentica, tuttavia, l’opportunità di inserire nel nuovo libro una critica alla sua India e alla necessità impellente di un cambiamento politico radicale.
L’autrice presenterà il suo libro il 12 giugno a Roma, il 13 a Bologna e il 14 a Milano.
Dunque un libro attesissimo, una specie di epifania anche per chi lo ha scritto; il frutto di una lunga trepidazione, un vero e proprio parto. Libro molto atteso anche dai librai, per i quali sarà il vero bestseller dell’estate, è stato benedetto dagli editori che se ne sono assicurati i diritti di traduzione in diciannove lingue, oltre che in inglese. Un libro, soprattutto, quanto mai desiderato dai milioni di lettori che in tutto il mondo hanno letto il precedente romanzo di Arundhati Roy.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Arundhati Roy: il libro più atteso del 2017 presto in libreria
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