Ascesa & declino della Seconda Repubblica di Lodovico Festa

Italia, 1992-2012

Per i patiti dell’attualità politica, ecco una lettura di taglio raffinato meritevole di non passare sotto silenzio. Ascesa & declino della Seconda Repubblica di Lodovico Festa (Edizioni Ares, 2012) non è la solita e scontata cronaca dei fatti e misfatti storico-politici italici degli ultimi vent’anni, bensì un’acuta analisi, senza ipocrisie, su quanto accaduto e sui protagonisti dell’establishment che hanno movimentato la vita istituzionale, finanziaria, economica, sindacale e imprenditoriale di un Paese sempre più in crisi.

Nel libro troveremo descritte le dinamiche che hanno attraversato i palazzi che contano non solo del potere politico, ma anche del capitalismo finanziario, delle grandi banche, dei consigli di amministrazione più importanti, degli ambienti internazionali più influenti, dei potentati sindacali e di partito, del potere giudiziario, e quelli sacri del Vaticano.
La lente di osservazione usata dal cronista non è, a onor del vero, del tutto neutra: Lodovico Festa è pur sempre al momento redattore de Il Giornale. Tuttavia, bisogna riconoscere che l’autore non mostra comunque evidenti accenni di partigianeria in quanto non lesina diversi spunti critici sui governi Berlusconi e sul berlusconismo. Il racconto, dunque, scorre con un’apprezzabile lucidità obiettiva.

Dalla crisi del 1992/93 - in un’Italia sotto l’attacco della criminalità organizzata e con i partiti in via di dissolvimento dall’inchiesta “mani pulite”-, all’attuale governo dei professori guidato da Mario Monti in veste, quasi, di commissario al disfacimento della Seconda Repubblica. Anni in cui gli italiani si sono divisi tra pro e contro Berlusconi, dove la finanza ha spesso soppiantato l’imprenditoria con le conseguenze nefaste che oggi paghiamo in termini di produttività, con scalate bancarie e finanziarie non del tutto chiare, con partiti e sindacati sempre più radicati a difendere le proprie posizioni di potere in uno scenario politico da basso impero.
Insomma, pagine ricche di interessanti e stimolanti spunti di riflessione per avvicinarsi all’argomento senza legnosi pregiudizi e proprio per questo, forse, un volumetto riservato soltanto a uno sparuto numero di lettori, vista la nostra innata tendenza ad essere o guelfi o ghibellini.
E’ bene avvertire che il libro richiede molta attenzione: la sua lettura infatti è piuttosto impegnativa grazie anche a una scrittura irta di periodi lunghi e inframmezzata da numerosi incisi – a mio avviso eccessivi e a volte irritanti.
Le note, invece, brillano per precisione ed esaustività, permettendo una conoscenza approfondita degli argomenti trattati.