Aspettando i barbari
- Autore: J. M. Coetzee
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
J. M. Coetzee, premio Nobel per la letteratura, è uno scrittore sudafricano che vive in Australia e ha pubblicato numerosi libri di grande successo, tra cui Foe, Vergogna, Età di ferro, Elizabeth Costello. Figlio di una famiglia benestante, ha vissuto l’incubo dell’Apartheid trovandosi dalla parte degli oppressori bianchi e ha passato l’intera carriera da scrittore a interrogarsi su temi forti: il rapporto con l’Altro, la diversità, la violenza, la vecchiaia.
Aspettando i barbari è un libro molto particolare che non può non ricordare Il deserto dei tartari e il tema beckettiano dell’attesa.
Il protagonista, un magistrato avanti negli anni, vive in una fortificazione ai confini dell’Impero: Attorno a lui il deserto, il lago salato, le montagne lontane, dimore dei barbari che di tanto in tanto si sono spinti fino alle porte delle civiltà per barattare i propri beni. In un luogo e in un tempo non meglio definiti, l’Impero si sente minacciato. I barbari stanno arrivando e non vogliono barattare niente. Vogliono razziare, uccidere, distruggere. L’esercito giunge a stanziarsi nell’oasi amministrata dal magistrato e le barbarie hanno inizio: torture, violenze, degradazioni, umiliazioni. L’Altro è in ognuno di Noi. Il nemico siamo noi, è insito nell’uomo, è una latenza. Joll, a capo della Terza Divisione, è un nuovo modello di Inquisitore moderno a cui il magistrato non può fare a meno di opporsi. Inizia così un’esperienza lunga un anno che vede il magistrato sperimentare eventi ed emozioni prima d’allora sconosciuti: l’attrazione per una barbara resa storpia e cieca dai soldati, l’umiliazione a cui lo sottopongono i suoi stessi colleghi, l’oblio a cui lo destinano gli abitanti dell’oasi, la fame. Per la prima volta comprende cosa significhi abitare un corpo fatto di bisogni mediocri e di pensieri troppo grandi da spiegare anche a se stesso. E intanto i barbari non si fanno vedere, si fanno aspettare.
"Qualcosa mi ha guardato dritto in faccia e io ancora non la vedo."
Coetzee, adottando uno stile asciutto e schietto, tratteggia i contorni di una realtà su cui è necessario riflettere. La storia insegna che c’è sempre stato un Impero e che ogni Impero ha avuto i propri nemici, entità scelte di cui sbarazzarsi per provare la propria forza, il proprio predominio. Coetzee ci mostra come entrambe le istanze si possano trovare molto facilmente senza spingersi oltre confini lontani: basta guardare dentro di noi e osservare, senza necessariamente capire.
Aspettando i barbari
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