Assassinio in libreria di Lello Gurrado

L’idea non è nuova, visto che assassini in libreria e nei dintorni avvengono quest’anno di frequente: basta ricordare “La libraia di Orvieto” (Valentina Pattavina), “L’ultimo libro” (Zoran Zivkovic) e il bestseller francese “La libreria del buon romanzo” (Laurence Cossé). Eppure questo piccolo romanzo, ambientato a Milano nella libreria Sherlockiana è veramente originale e molto divertente, ironico nei confronti del boom della letteratura gialla/thriller/noir che spopola in Europa e negli Usa e soprattutto nei confronti degli osannati autori di gialli, che sembrano essere gli unici che vendono nello strano mercato letterario italiano.

Attenzione Spoiler Trama - Ecco allora che la libraia Tecla Dozio, personaggio reale della Milano delle librerie, durante un’epica serata per celebrare i dieci anni di successo del suo negozio, punto di riferimento di giallisti appassionati, serata a cui sono presenti i più importanti autori italiani, a cominciare da Andrea Camilleri, fino a Faletti, Carlotto, Lucarelli, Biondillo, Carofiglio e altri noti e notissimi, viene avvelenata con una pillola di cianuro versata nel suo calice di prosecco. L’assassino è un bibliotecario la cui mente è decisamente disturbata proprio perché la sua voglia compulsiva di pubblicare un romanzo giallo è stata frustrata in modo quasi violento e definitivo dalla stessa Tecla, donna di potere, capace di decretare il successo editoriale o la caduta di un romanzo.

Tutto si svolge nelle prime pagine del libro, che poi prende una via molto divertente: i grandi autori di bestseller italiani sono stati raggiunti dai loro colleghi stranieri, come Jeffery Deaver, Michael Connelly, Fred Vargas e numerosi altri, convinti che le autorità italiane non saranno in grado di trovare l’assassino di Tecla Dozio, amata da tutti e di cui tutti vogliono trovare rapidamente il responsabile di una morte tanto assurda. C’è anche una giovane giornalista freelance di Repubblica, a cui si dovrà la soluzione del giallo dentro il giallo, mentre gli scrittori si troveranno a fare i conti con le loro grandi capacità di invenzione e con la mancanza di reale capacità operativa. Si dovrà ricorrere ad un mago dell’enigmistica, Bartezzaghi, che riuscirà nell’impresa di decodifica dei messaggi criptati inviati dal covo dell’assassino.

Divertente, intelligente, raffinato, questo romanzo è pubblicato con la copertina tratta dall’opera di un artista, David Dalla Venezia, veramente efficace, che fa la differenza!