La poesia rimane la forma letteraria per eccellenza associata all’amore, quella che meglio di molti discorsi o immagini o parole riesce a dare voce ai sentimenti inespressi degli innamorati. Non sempre si riesce a guardare la persona amata negli occhi comunicandole ciò che si prova nel cuore e per questo si delega frequentemente a un testo poetico il compito di esprimere le proprie pulsioni più intime, al fine di non lasciare nulla in sospeso.
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Nel caso si scelga una poesia di Raymond Carver, poi, il vantaggio comunicativo è ancora più forte: i testi di quello che viene considerato il fondatore del minimalismo letterario (una definizione che, tuttavia, è oggetto di numerosi dibattiti), indipendentemente dalla corrente letteraria in cui lo si voglia inserire, è l’autore che per antonomasia in epoca contemporanea si serve delle parole del quotidiano, prive di elevazioni linguistiche letterarie, per raccontare storie, emozioni, personaggi. In poche parole, la vita vera.
Oggi presenteremo e analizzeremo la poesia Attesa, contenuta nella raccolta di poesie pubblicata da minimum fax Tutte le poesie (trad. di Riccardo Duranti e Francesco Durante, marzo 2021).
Attesa: il testo della poesia
Esci dalla statale a sinistra e scendi giù dal colle.
Arrivato in fondo, gira ancora a sinistra.
Continua sempre a sinistra. La strada arriva a un bivio.
Ancora a sinistra.
C’è un torrente, sulla sinistra. Prosegui.
Poco prima della fine della strada incroci un’altra strada.
Prendi quella e nessun’altra.
Altrimenti ti rovinerai la vita per sempre.
C’è una casa di tronchi con il tetto di tavole, a sinistra.
Non è quella che cerchi. È quella appresso, subito dopo una salita.
La casa dove gli alberi sono carichi di frutta. Dove flox, forsizia e calendula
crescono rigogliose. È quella la casa dove, in piedi sulla soglia,
c’è una donna con il sole nei capelli. Quella
che è rimasta in attesa fino ad ora.
La donna che ti ama.
L’unica che può dirti: “Come mai ci hai messo tanto?”
Attesa: parafrasi
Esci dalla strada statale a sinistra e procedi giù dalla collina; arrivato in fondo alla strada svolta di nuovo a sinistra: lì la strada conduce a un bivio. Imbocca nuovamente la strada a sinistra. Sempre sulla sinistra c’è un torrente; prosegui ancora. Alla fine di questa strada ne incontrerai un’altra: imbocca questa strada e nessun’altra, altrimenti correrai il rischio di rovinarti la vita per sempre.
A sinistra vedrai una casa fatta di tronchi e con il tetto di tavole. Non è questa l’abitazione che cerchi, ma quella successiva, collocata alla fine di una salita. È una casa con un frutteto ricco di frutti, dove crescono rigogliosi flox, forsizia e calendula. In quella casa sta in piedi sulla soglia della porta una donna con i capelli intrisi di sole, la stessa donna che ti ha aspettato fino ad adesso mentre ti incamminavi sul tragitto per raggiungerla. La donna che ti ama e l’unica che può dirti: “Come mai ci hai messo tanto?”
Attesa: analisi del testo e commento
Attesa è l’esemplificazione perfetta dello stile che Raymond Carver ha adottato nelle sue poesie: la vita, le cose che ti accadono veramente sono lì, messe in versi, come se l’autore le avesse immaginate per te e le avesse poi trasformate in opere letterarie. Sembra quasi che a imitare la poesia sia la realtà e non viceversa, come siamo soliti pensare. Del resto il nome di Carver è associato oramai universalmente allo stile del racconto (genere della realtà per eccellenza) e secondo alcuni le sue poesie sono le opere preparatorie ai suoi racconti. In entrambi i generi, è vero, i temi sono gli stessi: la vita, l’umanità, le cose che si frappongono tra i nostri desideri e la realtà, la frustrazione dell’uomo contemporaneo. In Attesa, però, come in altri testi poetici, si avverte una sostanziale differenza rispetto ai racconti: la presenza di Carver uomo-autore, che nelle opere di narrativa è invece eclissato in favore di una presenza in qualità di narratore privo di giudizio alcuno.
In Attesa questa presenza dell’autore è manifesta dal verso che recita "Altrimenti ti rovinerai la vita per sempre". Se, infatti, il componimento inizia con una mappa descritta in versi, quando Carver suggerisce di prendere alla lettera queste indicazioni per evitare di vedere sciupata per sempre la propria vita (di un tu generico, che può anche essere identificato con Carver stesso, se intendiamo la poesia come un lungo soliloquio interiore dell’autore) emerge con forza tutta la volontà autoriale.
Il viaggio che viene compiuto sulla statale non è una gita di piacere, ma un percorso preciso e unico ("Prendi quella e nessun’altra") verso l’Eden rappresentato dall’abitazione della donna amata, essere umano dalle fattezze divine: Carver dice che in corrispondenza de "La casa dove gli alberi sono carichi di frutta. Dove flox, forsizia e calendula/crescono rigogliose" si inizia a intravedere il luogo dove abita l’unica persona al mondo che è rimasta lì, in attesa fino a quel momento (che può essere un giorno quanto una vita intera) ad aspettare l’arrivo della propria metà dell’esistenza. Solo a lei spetta un giudizio sulle scelte compiute prima di raggiungerla ("L’unica che può dirti: “Come mai ci hai messo tanto?”) perché solo lei non si ferma all’apparenza delle cose.
Con Attesa Carver racconta, nel suo tipico stile schietto e diretto, dei mille giri che gli amori fanno prima di giungere alla meta e, soprattutto, della capacità che ha l’amore di superare tempo e distanza. Una poesia che tocca nel profondo, chiara e limpida, ma non per questo facile. Chi altri è riuscito a prendere l’ordinarietà del quotidiano per trasformarlo nello straordinario del letterario?
Metrica e retorica
La poesia è composta da 17 versi di diversa lunghezza ed è priva di rime. Notiamo subito l’anafora della parola "sinistra" (vv. 1,2,3,4,5, 9) con allitterazione della s a essa legata (e intensificata dalla parola "statale" – v. 1 – e "strada" – vv. 3, 6). La s ritorna in allitterazione anche ai vv. 12 e 13 tra "soglia" e "sole".
Altre figure retoriche:
- enjambement: vv. 11-12 "e calendula/ crescono" e vv. 13-14 "Quella/che è rimasta";
- anafora: vv. 3 e 6 della parola "strada"; vv. 9, 11-12 della parola "casa"; vv 13 e 15 della parola "donna";
- metafora: vv. 16 "con il sole nei capelli";
- allitterazione: lettera t v. 9, lettera f v. 11.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Attesa: testo e analisi della poesia di Raymond Carver
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