“I giovanissimi ebrei braccati da nazisti e fondamentalisti islamici e gli eroi italiani che li salvarono”
è il sottotitolo del volume “Bambini in fuga” (Longanesi, 2017, pp. 256, euro 17,60) di Mirella Serri che uscirà in libreria il prossimo 14 aprile. L’autrice che insegna letteratura e giornalismo all’Università la Sapienza di Roma e che collabora a La Stampa, a Ttl e a Sette-Corriere della Sera, rievoca la storia di un gruppo di giovani ebrei in fuga dal Nazismo e la mobilitazione di un paese italiano per metterli in salvo. Allo stesso tempo, in un saggio straordinariamente attuale, il lettore assiste alle trame del Gran Muftī di Gerusalemme a fianco di Hitler e al conflitto fra Islam moderato e fondamentalismo.
Attenta osservatrice degli eventi storici del Novecento, Mirella Serri ha abituato il suo pubblico a storie di incredibile profondità e valore, e torna ora a dare un contributo fondamentale alla conoscenza e alla comprensione della nostra epoca. Il nuovo saggio “Bambini in fuga” ricostruisce, infatti, l’avventurosa vicenda e le peregrinazioni attraverso l’Europa di un gruppo di giovanissimi ebrei dai 6 ai 17 anni che, dopo aver perso i genitori nei campi di concentramento tedeschi, attraversano la Germania e la Slovenia e riescono ad arrivare a Nonantola, paese in provincia di Modena. Qui, a dispetto del fascismo e delle campagne razziali, l’intera popolazione si mobilita per aiutarli, offrendo loro ospitalità e protezione per un anno intero. Un medico e un parroco di Nonantola diventeranno così i primi italiani annoverati fra i “Giusti tra le nazioni”.
“Bambini in fuga” non è solo la vicenda delle prede, ma anche quella dei cacciatori: all’inseguimento degli orfani vi sono Adolf Eichmann, Adolf Hitler e pure il Gran Muftī, Amīn al-Husaynī, che dopo aver lasciato Gerusalemme è approdato a Berlino. Padre del radicalismo e dell’estremismo islamico, Amīn al-Husaynī ha ricevuto dal Führer l’incarico di limitare l’emigrazione ebraica dall’Europa. Per precludere ai profughi l’ultima via di scampo, Amīn al-Husaynī dà vita anche a una divisione di SS musulmane nei Balcani, ma il suo progetto non conseguirà il successo sperato e non riuscirà a coinvolgere i giovani islamici della penisola balcanica.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’attualità di “Bambini in fuga”, il nuovo saggio di Mirella Serri
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