Babysitter
- Autore: Joyce Carol Oates
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: La nave di Teseo
- Anno di pubblicazione: 2023
Nel suo nuovo romanzo Babysitter, tradotto per La nave di Teseo da Chiara Spaziani, Joyce Carol Oates si conferma una grande e originale “storyteller”, nel senso ampio del termine: sa raccontare, intrigare il lettore, farlo avvicinare ai suoi personaggi da cui poi non può che ritrarsi, quando l’analisi profonda, lo scavo psicologico, la diversità dei luoghi d’osservazione mettono a nudo caratteri fragili, bislacchi, contraddittori, nei quali l’apparenza domina per poi rivelare a chi legge abissi di doppiezza, immoralità, bramosia di denaro, sesso e potere, perversione, razzismo.
La scrittrice parte da un fatto di cronaca realmente accaduto a Detroit, la celebre “Motor city” nordamericana, quando, a metà degli anni Settanta, furono rapiti e uccisi un certo numero di bambini. Erano tutti bambini bianchi, i cui cadaveri nudi venivano fatti trovare vicini ai loro abiti, lavati e piegati, dopo che le vittime erano state torturate, violentate, uccise. Un giornalista locale aveva soprannominato “Babysitter” il sadico introvabile assassino.
In un ricco distretto fuori città abita la famiglia di Wes Jarrett, quarantenne di successo, sposato con la bella e bionda Hannah. La coppia felice ha due bambini ovviamente biondi e belli, Conor e Katie, sette e quattro anni; vive nella grande villa con loro la domestica filippina Ismelda, silenziosa, attenta, super efficiente, sostituta perfetta di genitori spesso assenti.
Ad un charity party organizzato dal circolo di inquiete casalinghe ricche e annoiate del quartiere, uno sconosciuto stringe il polso della eterea ed elegante Hannah, che resta fulminata da quella stretta intima e complice da parte di un uomo, macho quanto basta, che la coinvolge in una storia clandestina di sesso violento e di sudditanza psicologica. L’uomo si chiama Y.K., solo le iniziali di una identità che resta sconosciuta.
Hannah veste Prada e Dior, mito americano dell’eleganza europea, calza decolleté Ferragamo e tacchi a spillo Saint-Laurent, è sempre perfettamente pettinata, truccata e profumata, Chanel n.5, naturalmente, ma in uno degli incontri con l’uomo misterioso rischia di morire soffocata, coinvolta in giochi erotici che tanto giocosi non sono.
Entrano in scena altri personaggi: tutti sembrano provenire da una comunità religiosa dove un prete, padre MacKenzie, si circonda di bambini, adolescenti, ragazzi che soddisfano la sua perversa sessualità. Da lì si muove “Codadicavallo”, un ventenne ruvido che si mette a disposizione del misterioso Y.K., che per lui ha solo un soprannome, “Occhiodifalco”.
Si susseguono spaventosi delitti che mettono in crisi la zona residenziale dove i potenti del posto temono per la loro incolumità.
Una storia nera, a tratti terribile, dove l’amore non esiste più da tempo: solo smania di potere, enormi patrimoni per conquistare i quali non si esita a uccidere e a sacrificare ogni forma di umana pietà.
La stessa Hannah è un personaggio dolente: madre per forma più che per vera vocazione, dovrà fare conti terribili con la propria coscienza. Ammaliata da un sesso devastante, in cui crede di intravedere l’amore, si avvia verso il finale del romanzo e noi lettori l’accompagniamo, spaventati quanto lei, verso quel Grand Hotel Renaissance, camera 6183, dover tutto era cominciato.
La lingua di Oates è affilata, non risparmia nessun crudo particolare, ci trascina nell’abisso in cui i suoi personaggi sono precipitati. Personaggi-mostri, in una città razzista, nella quale i neri sono parcheggiatori o portieri, ossequienti ai bianchi superricchi da cui dipendono le loro esistenze; ma i bianchi sono corrotti, depravati, drogati, assassini.
La “Motor city”, quella mitica Detroit da cui partì Henry Ford, ridotta a una “Murder City”, dove è meglio chiudere sempre porte e finestre e mettere sotto il cuscino una pistola carica. Wes Jarrett, la sua cerchia di amici, tutti identici per mentalità e attitudini, assistono increduli alla metamorfosi delle loro mogli, fuggite dalla noia della ricchezza, altere, fragili, tragicamente povere di cultura e di risorse.
Un’analisi della società americana della fine del secolo scorso a tutto tondo, veritiera, terribilmente realistica, quella che la scrittrice ci costringe a fronteggiare, raccontandoci ancora una volta i segreti di una società puritana, perbenista, formale, compressa: ma quando il tappo salta, non c’è scampo né salvezza.
Oltre 500 pagine quelle in cui Joyce Carol Oates tesse la sua trama e svela i peccati mortali tenuti nascosti troppo a lungo.
Babysitter
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