Ballo di famiglia
- Autore: David Leavitt
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
Ho visto in libreria questo libro, che è uscito la prima volta nel 1984, quando lo scrittore David Leavitt, classe 1961, era solo uno studente di ventitré anni.
L’ho aperto e mi sono ricordato alcuni titoli, Radiazioni, Devota, Territorio. Mi sono chiesto a chi interessi adesso uno che raccontava di famiglie sfasciate, di figli omosessuali, di madri che muoiono di cancro.
Volevo comprarlo di nuovo, poi ho desistito, quindi, queste sono solo memorie sgraziate (per quanto io mi sia stufato della trama nelle recensioni online).
Non ce la posso fare con "Anna ama Carlo, ma Davide è innamorata di lei": non vi ha stufato? Volete la trama?
Nel primo racconto c’è un giovane che ha problemi a far accettare ai suoi genitori la sua omosessualità. Va tutto bene, tra pianti in tinelli, abbracci e padri comprensivi. Non eravamo abituati noi in Italia, qui stavamo ancora ai suicidi di gay giovanissimi in paesi piccoli, soprattutto al sud, il Gay Pride era un baraccone. Non sto dicendo che non ci fossero libri, romanzi, racconti che parlavano di omosessualità, ma era tutto molto farraginoso, omertoso e se non lo era si parlava di libri "oscurati" (il romanzo "Lettere da Sodoma" di Dario Bellezza te lo davano sottobanco in librerie gestite da gay, tanto per gradire).
In questo libro vedevamo la luce, famiglie in cui essere gay era meno duro che essere ebrei, per dire, dove le famiglie ti accettavano in casa con il tuo nuovo ragazzo, senza nessun problema.
Ho conosciuto personalmente David Leavitt, ha vissuto per un po’ di tempo in Italia, vicino alle terme di Saturnia, con il suo ragazzo. Abbiamo parlato poco perché il mio inglese è orribile, ma mi ha anche rivelato che poi essere gay a New York è diverso che essere gay in un paesino dell’Iowa, che l’America non era poi tutta questa libertà e in ogni caso loro hanno scritto nella loro costituzione il diritto alla felicità. Poi si ricordava il dolore di quei racconti in cui un uomo sposato si innamorava di un altro uomo e lasciava la famiglia. Uomini che erano odiati dai figli e dalle moglie e raramente in realtà si accettava la nuova realtà.
Mi disse che in Italia era difficile trovare padri di famiglia con un nuovo compagno che conosceva i figli e l’ex moglie. Non mi ricordo cosa risposi, ma forse che qui lasciavano il ragazzo nel residence e loro restavano in famiglia.
Ballo di famiglia
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