Ballo in maschera di Magda Szabò

Ballo in maschera di Magda Szabò (1917-2007), pubblicato da Salani nel 2015 (trad. A. Rényi), segue di un anno la pubblicazione del suo capolavoro La Porta (Einaudi, trad. B. Ventavoli). Il romanzo è ambientato a Budapest nel 1960, in una scuola media statale.

Personaggi:

• Krista Boros, 16 anni, studentessa
• Zsuzsa, madre di Krista, 20 anni, morta nel 1942, presenza ossessiva da una fotografia di lei 18enne
• Endre Boros, padre di Krista, fotografo, 40 anni, vedovo di Zsuzsa
• Etelka Kis, la nonna, sarta, vedova di Sandor Juhasz
• Eva Megyesi, Mimi – Csatari, maestre
• Anikò, Reka, Bazsa, amiche di Krista
• Lujza, Mr. Bence, Prof. Burger
• Viola, la governante di Lujza, si immolerà per salvare due ebrei.

Trama - Krista, ragazza introversa, oppressa da un doloroso segreto, si rifiuta di pronunciare il discorso sul tema della pace, causando sconcerto fra le maestre e suscitando il disprezzo delle compagne. Solo attraverso il paziente scavo pedagogico di Eva Megyesi, la maestra di educazione civica, comprenderà che la sua tragedia individuale causata dalla guerra, che la privò della madre, non appartiene solo a se stessa, dato che la guerra causa una tragedia collettiva che si estende all’intera umanità.

Viola nasconde due ebrei per salvarli dai nazisti. Scoperta, prima di essere deportata e uccisa, per salvare la piccola dichiara ai nazisti che Krista è figlia di una vicina alla quale la affida, fingendo di odiarla per ottenere il suo silenzio. Per celare la sua identità, Krista si traveste da zingara, partecipando a un ballo in maschera, non sapendo che anche la maestra Eva, 28 anni, in incognito parteciperà al ballo senza farsi riconoscere. Attraverso varie astuzie, Krista riuscirà a far unire in matrimonio suo padre ed Eva, ricomponendo quella famiglia che non ha mai avuto.

"La felicità non fa ridere, ma commuove e fa riflettere".

Le tematiche affrontate in Ballo in maschera sono il perdono, le incomprensioni che portano a scuse ricorrenti tra Krista, Eva e il padre, la tenacia e la determinazione di Krista di ricominciare una nuova vita in tempo di pace.

"Chi mai può vedere il cuore degli uomini?"

Da citare è anche la lettera di Zsuzsa, al capitolo 18, che per la sua profondità di pensiero e di sincera commozione costituisce un messaggio all’umanità e andrebbe proposta e letta in tutte le scuole medie.

Magda Szabò scava nella profondità del cuore umano, creando figure femminili indimenticabili. Più in ombra i personaggi maschili, escluso il padre Endre ben delineato nel suo profondo dolore, incapace di dimenticare il passato e ricostruirsi una nuova vita. Altri libri di Magda Szabò che consiglio: Via Katalin e Ditelo a Sofia.