Bastarde senza gloria. Storie di donne a Venezia dal Medioevo a Patty Pravo
- Autore: Alessandro Marzo Magno
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2011
"Bastarde senza gloria. Storie di donne a Venezia dal Medioevo a Patty Pravo" di Alessandro Marzo Magno (CastelloVolante, 2011) è un volume che racconta la storia di sette donne veneziane, donne non comuni, donne coraggiose, eppure dimenticate o messe poco in risalto.
Il primo capitolo del libro è dedicato a Veronica Franco, cortigiana e poetessa. La più celebre meretrice veneziana che nel luglio del 1574 intrattiene per una notte il re di Francia, Enrico III di Valois. Per lui compone due sonetti e gli regala un ritratto, sembra dipinto da Tintoretto. Veronica Franco subisce ben due processi dal Sant’ Uffizio, ma viene assolta da entrambi. I critici contemporanei la considerano non più una cortigiana che compone anche versi ma un’ autentica poetessa che è anche cortigiana.
Una delle ultime e più interessanti opere a lei ispirate è "Veronica, meretrice e scrittora", un testo teatrale in due atti che Dacia Maraini ha scritto nel 1992.
La protagonista del secondo capitolo è Sara Copio Sullam, una delle donne più dotte del Seicento, conosciuta come la poetessa del ghetto. Il suo salotto veneziano diventa punto di riferimento per ebrei e non che arrivano da Padova, Treviso e Vicenza solo per ascoltarla. Sarà al centro di una polemica letteraria con un genovese che cerca di convertirla al cristianesimo, la sua risposta e convincerlo a farsi ebreo. Giorgio Bassani la ricorda nel "Giardino dei Finzi Contini".
Elena Lucrezia Corner Piscopia è la prima laureata della storia eppure lo scopriamo solo grazie al terzo capitolo di questo saggio storico di Alessandro Marzo Magno. Figlia di un patrizio veneziano, si laurea in filosofia a Padova nel 1678. Questa è la storia più clamorosa del libro: la prima donna laureata del mondo dovrebbe essere una gloria nazionale, invece a ricordarla c’è solo una lapide sulla sua ex casa a Venezia e una stradina di periferia a Padova.
A seguire, la vita della più celebre ritrattista del Settecento, Rosalba Carriera che ha ritratto Federico IV di Danimarca, il principe elettore di Sassonia, Luigi XV bambino e Carlo VI e poi Elisabetta Caminer, la prima direttrice di giornale, che comincia a lavorare proprio nel giornale fondato dal padre, l’Europa letteraria e nel 1777 ne assume la direzione, cambiandogli la testata in Giornale enciclopedico.
Gli ultimi due capitoli sono rispettivamente dedicati a Margherita Sarfatti l’amante ebrea di Mussolini e Patty Pravo l’unica italiana ad aver venduto oltre cento milioni di dischi. In realtà la Sarfatti è stata molto più che l’amante ebrea di Mussolini, fu la sua confidente, la sua maestra di bon ton, l’arredatrice della sua prima casa romana, il suo agente letterario.
Patty Pravo, icona della musica leggera e del costume italiano, ha frequentato Peggy Guggenheim ed Ezra Pound, ha studiato al conservatorio dove ha frequentato il corso di direzione d’orchestra. A sedici anni però il suo spirito ribelle la porta a Londra, poi a Milano e infine a Roma al Piper.
"Non basta un libro a far giustizia, spesso non ne bastano neanche cento. Ma val la pena gettare un sassolino nello stagno per ribadire che l’Italia di oggi non è stata fatta solo dagli uomini, ma anche dalle donne. E fra queste sono state fondamentali quelle nate a Venezia".
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