Béatrix di Honorè de Balzac

Romanzo delicato e profondo, poco noto ai più, ma degno di essere ricordato fra i capolavori di Balzac, Béatrix fa parte della Commedia Umana ed è stato posto dall’autore fra le Scene di Vita Privata.
Narra la storia sentimentale del giovane Calyste de Guenic, un nobile dal cuore un po’ ballerino e troppo facilmente influenzabile, che s’innamora prima della scrittrice non più giovane Félicité des Touches, personaggio eccentrico e controcorrente che firma le sue composizioni con lo pseudonimo maschile di Camille Maupin, e poi dell’amica di lei, la bellissima Béatrix de Rochefide, che dà il nome al romanzo.

Sarà questo il vero grande amore di Calyste, ma è un amore che può portarlo alla rovina. Lo sa bene Félicité, che guarda il giovane con uno sguardo protettivo e quasi materno, e che conosce la vera natura dell’amica, civettuola e mondana, abituata ad ottenere tutto quello che desidera. Pertanto fa di tutto per favorire il matrimonio di Calyste con la giovane e dolce Sabine de Grandlieu, prima di ritirarsi in convento, e sarà una scelta intelligente e indovinata poiché Sabine, innamorata ed appassionata moglie, saprà riprendersi definitivamente Calyste quando egli ricadrà fra le braccia di Béatrix per l’ennesima volta.
La storia, apparentemente scontata, in realtà è profonda e indimenticabile per i ritratti femminili, veri protagonisti del romanzo. Balzac emana da ogni parola, ma soprattutto dalla grandezza e dalla raffinatezza di queste tre figure che ruotano e quasi giocano con Calyste. Félicité, che forse adombra George Sand, e che rappresenta l’artista matura alla quale la vita non riserva più nulla, se non la sicurezza di avere salvato il suo Calyste; Béatrix, donna affascinante e senza scrupoli, una vera incantatrice; Sabine, la moglie devota e innamorata, pronta a perdonare tutto pur di avere di nuovo accanto a sé il suo Calyste. Tre diverse donne, tre diverse forme di amore per un romanzo davvero bello e indimenticabile, scritto con lo stile elegante, mordente e spesso amaro del più grande Balzac.