Il filosofo Bernardino Telesio nel ritratto di Raffaello Sanzio Morghen
Il 7 novembre 1509 nasceva a Cosenza il filosofo e scrittore Bernardino Telesio. Con la sua filosofia della natura, Telesio segna una tappa importante nel passaggio dal vecchio al nuovo paradigma scientifico ed esprime al meglio quello spirito rinascimentale dove la tensione al rinnovamento convive con elementi propri dell’età antica.
Critico, come molti altri suoi contemporanei, verso il pensiero aristotelico, Bernardino Telesio si distingue anche dai filosofi e dagli scienziati del suo tempo che praticavano l’alchimia e la magia, convinti che la natura si potesse controllare e trasformare ricorrendo a formule e rituali.
Insieme a Giordano Bruno, al quale viene spesso accostato quando si considera il naturalismo rinascimentale, Bernardino Telesio formula un pensiero degno di nota per il recupero di elementi antichi e platonici ma, soprattutto per la sua convinzione che la natura vada indagata seguendo i suoi stessi principi.
In occasione dell’anniversario della sua nascita, ripercorriamo vita, opere e concetti del suo pensiero filosofico.
La vita e le opere di Bernardino Telesio
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Di origini calabresi, Bernardino Telesio (Cosenza, 7 novembre 1509 – Cosenza, 2 ottobre 1588) attende agli studia humanitatis in diverse città italiane, per poi approfondire le sue conoscenze scientifiche e filosofiche all’università di Padova dove consegue il dottorato.
Dopo aver continuato a viaggiare per alcuni anni, grazie all’aiuto di un nobile che lo ospita e lo sostiene, si stabilisce nei pressi di Napoli dove dà alle stampe, nel 1565, i primi libri della sua opera principale, il De rerum natura iuxta propria principia (La natura secondo i suoi stessi principi).
Le pubblicazioni delle parti successive dell’opera continueranno fino agli ultimi anni di vita del filosofo che, nel frattempo, tornerà nella sua città natale. Poco prima della morte il suo capolavoro sarà inserito nell’Indice dei libri proibiti dal Sant’Uffizio.
La nuova concezione della natura di Bernardino Telesio
Già nel periodo universitario, quando entra in contatto con gli aristotelici padovani, Telesio matura la convinzione che la filosofia della natura degli antichi fosse caratterizzata da un’impostazione erronea: la natura era infatti spiegata ricorrendo a forze esterne ad essa o a realtà di natura metafisica come le essenze. Per Telesio, invece, come afferma chiaramente il titolo della sua opera principale, la natura va studiata secondo i suoi stessi principi. Tale assunto rivela la convinzione che la natura sia anche dotata di leggi proprie che l’uomo può e deve cogliere.
Ora, anche l’uomo è parte della natura e per conoscere quest’ultima deve fare ricorso ai sensi: la sensibilità è infatti il modo in cui la stessa natura si rivela a sé stessa o, meglio, si rivela a quella parte di sé che è l’uomo.
Poste queste premesse, con un atteggiamento che potremmo definire proto-scientifico, Telesio osserva la realtà circostante e arriva ad affermare che nella natura sono presenti tre principi. I primi due sono forze incorporee: il caldo e il freddo che derivano dal Sole e dalla terra e consentono, rispettivamente, il movimento, perché il caldo dilata la realtà e la fa diventare leggera, e l’immobilità, perché il freddo condensa gli enti presenti nella natura e li rende pesanti. Al caldo e al freddo dobbiamo aggiungere la materia, senza di essa il caldo e il freddo non potrebbero applicarsi a nulla.
Come, di lì a poco, affermerà anche Giordano Bruno, per Bernardino Telesio tutta la natura è viva e dotata di una sua sensibilità, anche i principi che la compongono, quindi il caldo e il freddo possiedono una loro sensibilità che gli permette di cogliere sia la loro azione che l’azione del principio opposto, così da permetterne anche l’interazione.
Anche se Telesio è un acuto osservatore della realtà che lo circonda e spiega la natura in base a principi interni, è opportuno notare che la sua rimane una fisica qualitativa, come quella degli antichi: egli ci parla di forze vive, di principi della natura, ovvero di elementi primi che la costituiscono e che interagiscono ma il suo non è ancora un atteggiamento moderno, nella sua scienza non trovano ancora posto né misurazioni, né esperimenti, né leggi.
Nonostante la contrarietà della chiesa alle sue dottrine, poi, Telesio è un credente che, però, riserva un ruolo particolare a Dio: quest’ultimo sarebbe colui che conserva la natura e le realtà che la popolano e che agisce, non intervenendo nel mondo, ma attraverso le forze e i principi della natura. Come affermerà, poi, anche Cartesio, Dio non interviene nel mondo naturale o nei destini umani ma ha il ruolo di garantire l’ordine naturale e la permanenza di esso. Dato quell’ordine, poi, la natura agisce secondo le proprie leggi, in piena autonomia.
La conoscenza e l’agire umano nel pensiero di Bernardino Telesio
Bernardino Telesio svolge delle interessanti considerazioni anche sulla natura umana. Sul piano conoscitivo egli osserva, come già detto, che tutto inizia con la sensibilità ossia con un incontro dell’anima con le realtà esterne ad essa, tuttavia noi abbiamo sensazioni quando ci rendiamo conto, quando abbiamo coscienza di tale contatto con le realtà che ci circondano. Alla sensazione, poi, si lega anche l’intelligenza, un’altra facoltà con la quale l’anima estende a casi ignoti le percezioni già avute in casi simili (se, ad esempio, quando abbiamo messo la mano nel camino acceso abbiamo percepito talmente tanto caldo da bruciarci, possiamo affermare che succederà lo stesso quando metteremo le mani sulle candele accese in chiesa).
Anche la morale viene impostata da Telesio sulla base dei suoi principi naturali: egli nota infatti che tutte le realtà naturali tendono all’autoconservazione e, da ciò, afferma che anche il bene supremo, per l’uomo, consista nella conservazione del proprio spirito vitale. Da qui deriva anche una particolare concezione del bene e del male, che poi sarà ripresa da filosofi come Spinoza e Hume: il bene è ciò che favorisce la mia autoconservazione, e quindi produce piacere, di contro il male è ciò che impedisce la mia autoconservazione, e quindi genera dolore. Ciò vale per l’uomo ma anche per tutti gli altri esseri viventi, tutti ugualmente animati da una forza vitale.
Bernardino Telesio predica una vita attiva, dove un uomo inserito nella natura è impegnato nella sua stessa conservazione, ma ammette anche una vistosa eccezione: ossia la vita religiosa che aspira a un bene che non ci viene suggerito dai sensi ma che è oltre la natura. Questa vita è degna di essere vissuta e l’uomo può sceglierla grazie a una sua speciale caratteristica: oltre all’anima naturale, di cui per Telesio dispongono tutti gli esseri, l’uomo sarebbe dotato anche di un’anima soprannaturale, che egli denomina “forma superàddita”, ossia di un’anima infusa direttamente da Dio. Questa altra anima garantisce all’uomo la libertà di scegliere tra un bene naturale e un bene soprannaturale, ovvero di rivolgersi, se lo vuole, alla vita religiosa.
In definitiva, dunque, il pensiero filosofico di Bernardino Telesio, è un momento di passaggio obbligato nel cammino percorso dall’Occidente verso la rivoluzione scientifica e la modernità: egli è il primo ad affermare che la natura va studiata secondo i suoi stessi principi, la sue leggi proprie, e anticipa posizioni innovative anche nella concezione dell’uomo e della morale.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Bernardino Telesio: vita, opere e pensiero filosofico
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