Betty
- Autore: Roberto Cotroneo
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2013
Cotroneo parte da un romanzo, Betty di Simenon, per chiedersi se la letteratura rovini la vita delle persone. Il personaggio principale è Georges Simenon in persona, raccontato mentre risiede a Porquerolles, un’isola della Costa Azzurra dove lo scrittore va spesso in vacanza.
Simenon è osannato per il personaggio di Maigret e poi per molti altri libri, fino alle Memorie Intime, diario scritto unicamente per la figlia Marie-Jo, morta suicida. La perdita della figlia costituisce un dolore immenso che lo scrittore non riesce a lenire, nonostante le mille donne avute e due matrimoni disastrosi.
I personaggi dei suoi libri sono migliaia, molti avvolti nella nebbia, nella desolata Normandia d’inverno o nei tropici in cui il caldo dà alla testa e fa commettere omicidi.
In questo caso, Marc, un fotografo gli porge le foto di Betty, donna viva e vegeta, che ha deciso di vivere come quella del romanzo (il suo nome è Pauline, in verità), quindi ubriaca, sciatta, ninfomane.
Questa donna intriga Simenon che si chiede se la letteratura vissuta fino in fondo aiuti le persone a farsi del male, una mimesi esiziale, di cui lui non vuole responsabilità. Quando la donna viene trovata morta, il romanziere di Francia molto provato dall’accaduto decide di ripartire con la fida domestica, ma il commissario di Porquerolles per favorire le indagini intima che nessuno lasci l’isola.
“Le cose sono andate diversamente, monsieur. Pauline Girard, detta Betty, non si è suicidata: è stata uccisa. Il medico legale dice che la morte è sopravvenuta
per soffocamento. Poi l’assassino le ha legato i polsi con una corda, ha legato un peso all’altra estremità, è uscito in mare con una barca, e si è sbarazzato del cadavere. Ma il giorno successivo, ovvero il 27, il mare era molto agitato e la corda si è staccata dal peso. Per questo Jules, un pescatore, l’ha trovata. Nessun segno di resistenza, come fosse intontita, come un animale sacrificale che accetta il suo destino"
Roberto Cotroneo ricorda la Betty originale, scrive dell’orribile malinconia di una figlia suicida, Marie-Jo e la mette a confronto con il miscuglio di vino e di litio che assumeva Pauline per vivere sedata, morta, desiderata da tutti gli uomini della piccola isola.
La cosa assurda è che sia la Pauline vera che la Betty romanzesca hanno firmato con i servizi sociali per abbandonare consapevolmente i due figli vissuti con loro per brevissimo tempo.
"Come se la letteratura potesse salvare il mondo intrappolando nei romanzi
tutto quello che nella realtà non dovrebbe esistere. A cominciare dai crimini. Ma la vita non va in questo modo, ne ho dovuto prendere atto da subito. E in
ogni caso mi sono chiesto chi potesse avere interesse a uccidere quella donna. L’unica risposta che riuscivo a darmi era un movente passionale".
Forse Simenon conosce l’assassino di Pauline-Betty, ma non diremo oltre.
Bello il romanzo di Cotroneo, scritto benissimo, originale, anche se un poco arzigogolato nel condurre insieme realtà e fantasia. Da leggere.
Betty
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