Bianca come il latte, rossa come il sangue
- Autore: Alessandro D’Avenia
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2010
Edito dalla Casa Editrice Mondadori nel 2010, “Bianca come il latte, rossa come il sangue” è il romanzo d’esordio del giovane scrittore e professore palermitano Alessandro D’Avenia.
Tradotto in diverse lingue, questo romanzo personalmente mi ha riportato con la memoria ai tempi del liceo, ai primi amori, alle amicizie, ai litigi tra coetanei per problemi futili che a quell’età però ti sembrano insormontabili.
Il protagonista è Leo, un sedicenne come tanti altri, che pensa solo al calcio, al motorino e alle scorribande con i suoi amici. La scuola per lui, come per la maggior parte dei suoi compagni, è pesante e straziante. Un giorno però arriva in classe un giovane supplente di storia e filosofia, diverso da tutti gli altri professori in quanto sprona gli studenti a vivere intensamente ogni giorno della loro vita cercando di realizzare il proprio sogno. Leo ha un sogno: si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Ma come tutti sanno i sogni non sono facili da raggiungere e richiedono forza d’animo, volontà e caparbietà. Quando Leo scopre che Beatrice, la sua amata Beatrice, è ammalata, dovrà scavare a fondo dentro di sé, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio per continuare a credere che la vita continua e che si può sognare a qualsiasi età.
“Bianca come il latte, rossa come il sangue” è un romanzo delicato, dalla scrittura semplice e veloce, che arriva dritto al cuore.
Nel 2013 il libro “Bianca come il latte, rossa come il sangue” è diventato un film diretto da Giacomo Campiott (vedi: "Bianca come il latte, rossa come il sangue: dal libro al film").
Ecco il trailer:
Bianca come il latte, rossa come il sangue
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Questo libro è bellissimo.
Molti ormai, parlano di noi giovani come persone vuote e superficiali. Sono pochi che sanno guardare dentro il nostro anima, e scoprire i pensieri più profondi. Il nostro mondo non è solo sesso, droga e alcool. C’è qualcos’altro: l’amore. Come l’amore rosso per Beatrice.
Oramai qualche anno è passato dall’uscita di “Rossa come il sangue, bianca come il latte”, il libro che ha diviso la critica: l’autore è stato subito acclamato come “enfant prodige” -che poi D’avenia tanto “enfant” non è - mentre qualcun altro ha inarcato il sopracciglio davanti all’ennesimo libro sui drammi adolescenziali. C’è da dire, però che D’Avenia ha dalla sua qualcosa che non tutti coloro che scrivono di adolescenti possono vantare: conosce perfettamente i giovani essendo un insegnante ed effettivamente il prof è stato in grado di incantare il pubblico con la storia di un sedicenne, Leo. Leo è convinto che la scuola sia una prigione e che la vita sia “fuori”.E’ abituato a dare alle emozioni un colore:
è follemente innamorato di Beatrice, ha una migliore amica, anzi un “angelo custode”, come dice lui, Silvia, lotta continuamente con il “T9” che vuole suggerirgli le parole da scrivere nei messaggi e nei “MMI”, i messaggi mai inviati e ama “mettere in fuga” i supplenti, fino a quando non arriva lui: il Sognatore, il nuovo supplente di storia e filosofia,
Si tratta di un professore speciale, che ama il proprio lavoro e i ragazzi-cosa più unica che rara-e che sa incantare i propri studenti invitandoli a “cercare un sogno”, a non a aver paura delle emozioni e ad osare perché:
Duecento giorni, duecento giorni di scuola, duecento giorni per crescere, per conoscere la vita e la morte nel più drammatico dei modi, per imparare ad accettarla,per confrontarsi con l’amore e con le emozioni, con quelle incontenibili e-spesso- distruttive degli adolescenti. Duecentocinquantadue pagine per fare un viaggio nel mondo degli adolescenti, non i protagonisti della cronaca per atti di bullismo, ma quelli generosi, capaci di donare tutto ed autodistruttivi, desiderosi di amore e arrabbiati, quelli che passano dalla rassegnazione alla ferrea convinzione di “potere tutto” e che così imparano a vivere a poco a poco. Un amaro romanzo di formazione in cui si piange e si ride, ma con levità, perché questa è la vita, la vita che, grazie a D’Avenia assurge alla dignità di poesia.
Il libro è carino ma è per adolescenti, storia semplice, linguaggio altrettanto....
E’ un bel libro per adolescenti e infatti i miei allievi lo hanno apprezzato: Quanto a me...bè D’ Avenia ha voluto ispirarsi alla "Vita Nuova" di Dante con dei risultati buoni, ma non credo che sarà mai il mio scrittore preferito.