Bianca, rosa e nera
- Autore: Eddy Anselmi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
Quello di Eddy Anselmi è un nome da tempo noto in particolare agli appassionati di musica, radio, televisione e comunicazione in genere: sarebbe riduttivo definirlo semplicemente giornalista. Eddy Anselmi è molto di più: esperto di comunicazione e immagine, storico, ricercatore, ha al suo attivo il più completo almanacco sul Festival di Sanremo che sia mai stato scritto, oltre al saggio “Rischiatutto”, in collaborazione con Pino Frisoli. In questo suo nuovo libro, la sua visione del costume italiano si amplia, valicando i limiti dell’intrattenimento per esplorare la cronaca italiana degli ultimi cent’anni. Non rinuncia, però, a farlo da un punto di vista originale e accattivante.
“Bianca, rosa e nera” è un titolo che, per assonanza, richiama alla mente certe filastrocche che si cantavano da bambini, giocando con i fiori che crescevano nei giardinetti pubblici. In realtà, l’argomento è più serio di quello che il titolo suggerisca: i tre colori si riferiscono, come è facile intuire, ai diversi tipi di cronaca. Argomento serio ma, si diceva, trattato in modo accattivante: l’intento di Anselmi è infatti quello di narrare una sorta di “storia d’Italia alternativa”, partendo non tanto da date, nomi e conflitti, quanto dal modo in cui le notizie più eclatanti degli ultimi cento anni, di qualsiasi tipo fossero, sono state presentate, da giornali, settimanali e mensili, ai lettori. Lettori attenti e in cerca di approfondimento ma anche lettori distratti e occasionali: proprio verso questi ultimi, che di norma costituiscono la maggioranza, è determinante scegliere un’immagine di copertina piuttosto che un’altra, il tono di un titolo così come quello generale di un articolo.
Una strategia azzeccata in questo senso serve non soltanto a vendere più copie, ma anche a influenzare, in qualche modo, l’opinione del lettore, presentandogli la storia dal punto di vista redazionale.
Eddy Anselmi esplora, con garbo e leggerezza, questi meccanismi, partendo da quei fatti di cui tutta l’opinione pubblica si è interessata, si trattasse di accadimenti di guerra o del matrimonio di una testa coronata. Ne risulta un saggio non solo sulla comunicazione, con particolare riferimento alla carta stampata, ma anche sull’evoluzione del costume dall’inizio del secolo scorso a oggi, vista attraverso gli occhi della cronaca e della percezione che, di essa, ha e ha avuto il pubblico. Il modo in cui il tema viene trattato, la semplicità degli argomenti, il linguaggio intelligibile e privo di pomposità e la brevità dei capitoli ne fanno una lettura adatta non solo agli addetti ai lavori, ma anche a chiunque abbia voglia di riflettere su questi episodi del nostro passato prossimo.
Molto varia la scelta degli argomenti: si va dai casi che sono rimasti nella memoria e nel lessico popolare, come lo smemorato di Collegno, a quelli dimenticati, o quasi, come il delitto Murri o il processo Tarnovska; dalle due guerre al matrimonio di Carlo e Diana, dalla morte della sfortunata principessa al clamoroso successo di Fonzie e di Happy Days. Negli “intermezzi” che concludono ogni decade vengono riassunti brevemente quei fatti di cronaca che non hanno trovato spazio in un capitolo a parte, ma che ugualmente costituiscono un tassello della memoria collettiva degli italiani.
Come suggerisce la copertina stessa, questo libro è quasi un collage di quotidiani, settimanali di approfondimento e scandalistici: e tutti, in un modo o nell’altro, raccontano la nostra storia.
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